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Dante's Inferno
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Anteprima - Dante's Inferno

Dopo aver attinto per anni all'immaginario cinematografico e fumettistico, i videogiochi hanno iniziato timidamente a ispirarsi anche alla letteratura classica. Era quindi solo questione di tempo prima che qualcuno decidesse di trasporre in forma poligonale un'opera famosa come la Divina Commedia: ci ha pensato EA, proponendoci una originalissima visione del nostro conterraneo Dante. Vediamo cosa aspettarci da Dante's Inferno.
Chi è costui che sanza morte va per lo regno de la morta gente?
Chi vi scrive è un grande lettore, appassionato di storia e letteratura. Chi vi scrive amerebbe davvero impersonare i più grandi personaggi storici o scaturiti dalla fantasia di qualche autore. Chi vi scrive, quando ha saputo delle intenzioni di EA Redwood con Dante's Inferno, gli son tremati i polsi. Non è facile parlare di un gioco del genere in maniera totalmente acritica: le basi sui cui si poggia hanno un valore non indifferente nel patrimonio culturale italiano. L'opera di Alighieri è forse la più ingombrante (in senso buono) fra i lavori del basso medioevo/umanesimo, le scuole italiane dedicano tre anni allo studio della sua opera e parecchi studiosi sarebbero pronti azzannare eventuali usurpatori dell'opera. Evidentemente, vedendo il lavoro ormai in dirittura d'arrivo, EA Redwood non ha preso in carico tali osservazioni.

Lo strapotere del God of War di Sony nel campo degli hack'n'slash deve aver disturbato il colosso statunitense, che per correre ai ripari ha deciso di puntare verso il basso. Verso l'Inferno. E dove si può trovare una delle migliori e più complete rappresentazioni del regno di Lucifero?

Fin qui ci può anche stare. Quando ci si informa maggiormente sulla trama del gioco, però, ci si rende conto che Dante's Inferno non ha poi molto in comune con l'opera di Alighieri. Presi in prestito i nomi dei personaggi principali dall'opera italiana, il titolo Redwood li inserisce in un contesto alquanto... diverso. Siamo nel 1191 quando un Crociato di nome Dante, salutato il suo eterno amore Beatrice, si ritira in un posto isolato per espiare i molti peccati commessi durante la guerra. A quanto pare, per il guerriero il modo migliore di pentirsi è quello di creare, con gli arazzi sulle pareti del rifugio, dei simboli religiosi... per cucirseli sul petto.

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Il dolore o il pentimento lo portano a fare strani incontri, fra cui la Morte stessa che, vinta in una sfida, gli cede la sua falce. Armato di tutto punto, il buon Dante torna a casa solo per scoprire che dei brutti ceffi l'hanno devastata, trucidato i servitori e ucciso la moglie. Distrutto dal dolore trova la sua dolce metà riversa nel prato, ma non fa in tempo ad avvicinarsi che ella spira e dalle labbra schiuse la sua anima prende il volo. Peccato che, per motivi tanto sconosciuti quanto interessanti, il Diavolo in persona si scomodi per catturarla e portarla negli Inferi. In questa situazione Dante può fare solo due cose: ricominciare da capo costruendo una nuova casa e rifacendosi una famiglia o, gettarsi a capofitto nell'Ade per riprendere l'anima della sua amata e dimostrare a Lucifero che con lui non si scherza. Stiamo parlando di uno che per pentirsi si è fatto dei tatuaggi in lana grezza, quindi non c'è da stupirsi se, falce in spalla, s'incammina verso la selva oscura.

Fatti non foste a viver come bruti
Tanto si discosta Dante's Inferno dall'opera rinascimentale, quanto si avvicina ai meccanismi del genere. Il sistema di controllo, ormai rodato da titoli quali God of War e Devil May Cry, manterrà la regola dell'immediatezza. Combinazioni semplici e veloci portano a combo devastanti e spettacolari, dove la brutalità la fa da padrona. Oltre alla Falce della Morte, utile sia per affettare i nemici che per arrampicarsi sulle sporgenze o afferrare oggetti lontani, Dante potrà avvalersi del mistico potere della Croce. Tale strumento sarà puramente difensivo, sprigionando un potere in grado di confondere, rallentare e bloccare gli avversari. Giusto il tempo di far piombare sulle loro teste la sentenza di Dante. EA Redwood garantisce inoltre che le due armi non saranno semplici orpelli con cui seminare distruzione lungo i vari gironi, ma oggetti di particolare valore ai fini della narrazione. Insomma, che la falce non fosse una qualunque lo si poteva intuire; anche la croce sembra aver origini misteriose e sconcertanti.

Si parlava di gironi. Infatti, se in Dante's Inferno c'è una cosa rimasta dalla visione di Alighieri, è il modo in cui è strutturato l'Inferno. I gironi danteschi saranno presenti anche nel titolo Redwood, permettendo agli sviluppatori di basare i dannati, i paesaggi e anche lo stile di gioco sulla tematica del girone da attraversare. Un esempio: il girone degli Iracondi sarà forse il livello più veloce, devastante e brutale di tutto il titolo. Questo lo deve alla natura dei dannati, facili prede dell'ira durante la vita, che renderanno Dante una furiosa macchina da guerra.

Ad accompagnare il Crociato lungo la sua vendetta ci sarà il buon Virgilio. Anche se il suo ruolo non è stato ancora ben chiarito, è molto improbabile che si tratti dello stesso mite Virgilio fatto rivivere dal Poeta Vate: ci vuole poco per immaginarlo con un'ascia bipenne a minacciare Caronte in growl.
Dulcis in fundo i QTE (Quick Time Events) faranno la comparsa anche all'Inferno. Che sia un bene o un male è una cosa molto soggettiva. Il coinvolgimento nell'azione viene in genere perso a favore della spettacolarità, il che potrebbe anche esser molto interessante, se non se ne abusa.

La fluidità del sangue
Visivamente Dante's Inferno è come ci si aspetta un inferno violento e brutale. Architetture gotiche faranno da arene a scontri con dannati che sembrano usciti dalla penna di Clive Barker, anche se molti sembrano strizzar maggiormente l'occhio a Kentauro Miura (Berserk). EA Redwood assicura che Dante's Inferno girerà a 60fps costanti in tutte le scene, un grosso punto a favore del titolo. La velocità nei combattimenti unita ad un buon refresh dell'immagine daranno vita a scene non solo spettacolari ma anche fluide in maniera continua. Il timore che si può presentare dal punto di vista visivo è relativo agli ambienti, che molto spesso in giochi monotematici come questo rischiano di ripetersi troppo spesso, annoiando il giocatore che vede l'ambientazione come un orpello inutile. Se dovesse accadere sarebbe veramente una disdetta, visto che l'Inferno offre particolari sfoghi all'immaginazione.

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E uscimmo a riveder le stelle
Dante's Inferno corre sulla lama di un rasoio. Molto, forse troppo, simile ad altri titoli del genere rischia di essere etichettato come il clone di turno di God of War. Se a questo si aggiunge che le critiche per la sfrontatezza con cui è stata manipolata la fonte narrativa del gioco non mancheranno, vien da chiedersi quante possibilità abbia il titolo EA di spiccare fra le prossime uscite. Una buona (anche se distorta) storia, un gameplay fluido e non troppo pretenzioso, il tutto unito alle ambientazioni in grado di suscitare più di una scintilla d'interesse saranno sicuramente gli elementi in grado di spostare l'ago della bilancia. Solamente l'uscita del titolo, prevista per il mese di febbraio, potrà dirci come staranno veramente le cose. Chiudo con una pignoleria: il gioco dovrebbe essere ambientato nel 1191... ma Dante Alighieri non è nato nel 1265?

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L'autore

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Un giorno qualcuno gli disse che c'erano altri giochi oltre Age of Empire. Da quel momento è alla ricerca dell'esperienza definitiva, molti sostengono faccia apposta a non trovarla per poter continuare a giocare. Convinto sostenitore de "il voto non fa il gioco", scrive su diversi siti, un paio addirittura creati da lui. Un giorno scomparira nel nulla in un vortice di gameplay, o impazzito scenderà in strada urlando di minacce a New York e brandendo una spada immaginaria.

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