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img The Witcher 3: Wild Hunt
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The Witcher 3 - Blood and Wine

Ad oltre un anno dall’uscita di The Witcher 3: Wild Hunt, CD Projekt RED ha finalmente rilasciato l’ultimo DLC dedicato allo Strigo più amato dai videogiocatori: si tratta di Blood and Wine, l’espansione più vasta sviluppata per il gioco che vede Geralt “abbandonare” il Velen per raggiungere la soleggiata provincia di Toussaint. Ansiosi di scoprire se la lunga attesa è stata ripagata in modo adeguato? Non vi resta che continuare a leggere.
Sarò sincero: ho iniziato a giocare Blood and Wine, l'ultimo DLC ambientato nel maestoso universo creato da Andrzej Sapkowski, con una strana malinconia. Sarà forse perché il destino, con la sua spada a due lame, ha voluto che il rilascio di un’espansione ambientata in una terra costantemente baciata dal Sole avvenisse proprio nella settimana più cupa e piovosa dell'ultimo periodo (almeno per quanto riguarda la pianura padana) o, più probabilmente, perché sin dalla misteriosa schermata iniziale sapevo che, dopo moltissime ore di gioco, quella sarebbe stata davvero l'ultima avventura di Geralt, almeno dal punto di vista videoludico. Insomma, mi sentivo un po' come quando, finite le vacanze, ci si ritrova con tutti i compagni per un'ultima serata di festa prima dei saluti. L’euforia e la complicità si mischiano con la consapevolezza di dover presto salutare gli amici, quelli con cui si sono condivise avventure, gioie e dolori, ed è questo lo spirito con cui ho affrontato le prime fasi delle oltre 30 ore di gioco contenute in questa espansione. Con il passare del tempo, proprio come accadeva durante le afose serate di fine estate, mi sono però reso conto che nulla potrà mai cancellare le emozioni vissute in compagnia del Lupo Bianco e sono bastati pochi minuti di gioco per averne la conferma. Dopo aver abbattuto uno dei primi giganteschi avversari che il gioco ha messo sul mio cammino, ho ammirato il sole sorgere sulla splendente città di Beauclair prima di riprendere il mio cammino in sella a Roach per affrontare la mia missione. Ed ho iniziato a sorridere. Ho sorriso perché in questi semplici momenti iniziali è racchiuso tutto l’immenso fascino della saga di The Witcher e, credetemi, non ho più smesso fino ai titoli di coda . Anzi. Neanche dopo a dire la verità. Ma andiamo con ordine.

Blood and Wine è ambientato nella lussureggiante Toussaint, una delle provincie meridionali del mondo di The Witcher nota principalmente per le sue rigogliose colline ricche di uliveti e, soprattutto, di immensi vitigni, da cui l’espansione trae una parte del suo titolo. La prima, quella che fa riferimento al sangue, deriva invece dalle motivazioni che spingeranno Geralt a raggiungere l’area. Un misterioso assassino sta infatti massacrando alcuni importanti abitanti della zona e la Duchessa Anna Henrietta ha deciso di inviare alcuni dei suoi Cavalieri Erranti nelle terre settentrionali in cerca di aiuto. Nel tentativo di salvare un villaggio da alcuni banditi, due di loro si imbatteranno fortunosamente nel loro obiettivo, il leggendario Geralt di Rivia, considerato dalla Duchessa l’unico in grado di svelare chi o cosa sta turbando la tranquillità del ducato di Toussaint proprio durante lo svolgimento di un torneo di nobili Cavalieri, giunti in zona da ogni parte del mondo. Inutile sottolineare che, come prevedibile, un semplice incarico investigativo si tramuterà ben presto in una caccia senza sosta che ci vedrà impegnati ad arginare la furia omicida del misterioso assassino e, al contempo, a svelare le reali motivazioni che si nascondo dietro ad un’inspiegabile, almeno in apparenza, ondata di violenza.

Mi fermo qui per non privare nessuno dell’inestimabile piacere legato alla lenta scoperta delle mille sfaccettature che compongono la corposa trama presente in questa nuova espansione. Se avete dato uno sguardo alla copertina del gioco sapete già che Geralt dovrà vedersela addirittura con un vampiro, ma fidatevi, nella quest principale c’è molto ma molto di più. Segreti, tanta azione e colpi di scena vi faranno compagnia dall’inizio alla fine ma non solo. Quando finalmente penserete di aver quasi risolto la situazione, il gioco vi stupirà ancora trasportandovi in una nuova area inedita che saprà regalare alcuni dei momenti più divertenti ed ispirati visti nella saga. Il ritorno di alcuni personaggi storici, che farà felici gli appassionati, lo spessore del duello conclusivo e la presenza di finali multipli, basati sulle proprie scelte e su quanto fatto in passato completano l’offerta principale, che già da sola giustificherebbe l’acquisto. Ma cosa sarebbe uno Strigo senza contratti e missioni secondarie degne della sua fama? Un semplice mutante, ecco cosa sarebbe.

MX Video - The Witcher 3: Wild Hunt

Per fortuna la provincia di Toussaint disegnata dai ragazzi di CD Projekt RED brulica di villaggi ed insediamenti pronti a fornire numerosi nuovi incarichi a Geralt, che ricalcano le tipologie già viste nel titolo completo. Mostri da uccidere, banditi da sgominare e tesori da ritrovare sono quindi le attività principali che ci verranno proposte, a cui si affiancheranno numerosi incarichi speciali come la ricerca di rari set di equipaggiamento da Witcher completamente inediti, la ristrutturazione della Tenuta di Corvo Bianco, che diventerà poi la nostra residenza temporanea e che potremo personalizzare con dipinti, trofei, espositori per armi e così via, e la partecipazione al Torneo di Toussaint, nel quale metteremo alla prova la nostra abilità a cavallo, con la balestra e con la spada. Se siete amanti dei combattimenti corpo a corpo sarete inoltre felici di sapere che a Beauclair ci sono nuovi avversari che non vedono l’ora di fare a pugni con voi, così come non mancheranno gli sfidanti nel caso qualcuno volesse scommettere qualche corona giocando a Gwent, magari utilizzando il nuovo mazzo incluso in questa espansione dedicato alle isole Skellige.

Come di consueto ognuno di questi incarichi, dal più semplice al più complesso, sarà strettamente legato ad una storia credibile e ben orchestrata, che farà da filo conduttore tra i vari obiettivi che ci verranno proposti. Tra insoliti safari, statue da costruire e noiosi burocrati da “sconfiggere”, Geralt avrà quindi il suo da fare anche quando non si dedicherà al suo incarico principale. Non mancherà infine una nuova sotto-trama amorosa che, seppur risultando meno elaborata rispetto a quelle già viste, risulta perfettamente inserita nella quest principale. Alcuni dei nuovi incarichi permetteranno inoltre di raccogliere equipaggiamento inedito, tinture da applicare alle armature e trofei da esporre nella tenuta di Corvo Bianco o di sbloccare alcune nuove interessanti strumentazioni, utili per esempio per creare nuovi mutageni combinando quelli presenti nel nostro inventario. Proprio alle mutazioni è infine riservata una delle novità più importanti ed articolate presenti in questa espansione. Completando uno degli incarichi presenti avrete infatti accesso ad un ulteriore sottomenu dove sbloccare ed affinare nuove abilità dello Strigo tramite le cosiddette “Sinapsi Rinforzate”. Spendendo punti abilità e consumando mutageni avrete accesso ad ulteriori slot dove inserire potenziamenti, a patto che gli stessi siano dello stesso genere della Sinapsi attiva in quel momento, che potrà poi essere potenziata per sbloccare nuovi slot. Un sistema abbastanza articolato da spiegare su carta ma che viene illustrato alla perfezione dai menù di gioco e, soprattutto, che permette di ampliare ulteriormente le potenzialità di Geralt con nuovi poteri, utili una volta raggiunti i livelli più elevati.

Chiaramente non aspettatevi di poter portare a termine i vari incarichi senza difficoltà. Blood and Wine è un’espansione consigliata a giocatori che abbiano raggiunto almeno il livello 34 e molti degli incarichi richiederanno addirittura di essere prossimi al livello 50, a riprova del tasso di sfida proposto dagli sviluppatori. Inoltre, anche i giocatori più esperti dovranno fare i conti con i numerosi nemici inediti presenti nel ducato di Toussaint, che ci daranno filo da torcere in più di un’occasione. Scolopendre giganti, Scaltrocertole e temibili pantere nere sono solo alcune delle nuove creature incluse in questo DLC, che si andranno ad aggiungere al nutrito bestiario già incontrato nel gioco principale. Esplorando le verdeggianti colline capiterà poi di imbattersi in gruppi di banditi che, diversamente rispetto al passato, sembra stiano lavorando in modo organizzato sotto la guida di alcuni misteriosi comandanti chiamati “Hanse”. Queste misteriose figure si nasconderanno dietro le mura di irraggiungibili fortezze e stanarli richiederà un notevole impegno soprattutto se siete abituati ad affrontare dei “semplici” banditi. Il combattimento sarà dunque una delle attività principali ma non l’unica. Molte delle situazioni richiederanno come sempre di sfruttare i sensi dello Strigo per raccogliere dettagli o indizi e spesso ci verrà chiesto di effettuare delle scelte che avranno conseguenze più o meno tangibili sul proseguo degli incarichi.

A conti fatti, durante la mia prova, ho affrontato oltre 25 missioni secondarie strutturate con numerosi obiettivi e seppur in molte occasioni il “modus operandi” per portarle a termine sia stato simile non mi sono mai annoiato, proprio per merito della sopracitata varietà e di una sceneggiatura profonda e mai scontata. Analogamente a quanto accadeva nel gioco principale alcuni punti della trama principale andranno inoltre ad influire su alcune missioni secondarie, quindi prestate attenzione agli avvisi in-game se non volete correre il rischio di fallire alcuni incarichi.

Dal punto di vista tecnico Blood and Wine sfrutta in modo magistrale il motore grafico sviluppato da CD Projekt RED per portare sulle nostre console tutto lo splendore della provincia di Toussaint. L’area inclusa in questa espansione, che occuperà circa 15,5Gb nei vostri hard-disk, per stessa ammissione del team dovrebbe superare l’intera superficie delle isole Skellige ma onestamente non so dirvi con certezza se sia effettivamente così vista la differente conformazione delle due mappe. Sicuramente ci troviamo di fronte ad una nuova area che si estende per molti km quadrati, densa di insediamenti e ricca di architetture inedite realizzate alla perfezione. La direzione artistica è infatti uno dei punti di forza di questo contenuto aggiuntivo, che si ispira ai paesaggi italiani e francesi per riprodurre al meglio le atmosfere lussureggianti descritte nella saga. Palazzi, strade, aree portuali, immense aree coltivate. Tutto in Blood and Wine è riprodotto con dovizia e, soprattutto, valorizzato al meglio da una paletta cromatica dai toni caldi e da un sistema di illuminazione estremamente coinvolgente. Da qualunque punto della mappa sarà possibile, per esempio, ammirare lo stupendo palazzo reale che domina la provincia dalla cima di una delle colline. Ai suoi piedi si estende la citta di Beauclair, ricca di vicoli e piazze, da cui partono tutte le arterie principali che collegano i vari villaggi e i numerosi punti di interesse presenti nella zona. Fuori dalle zone abitate boschi e coltivazioni si estendono a perdita d’occhio mentre il panorama si specchia nelle acque limpide dei numerosi laghi presenti nella zona . Ogni elemento è perfettamente inserito nel contesto e l’alternanza di colori vivaci e giochi di luce crea un’atmosfera unica capace di catturare anche i giocatori più esigenti grazie ad alcuni dei paesaggi più belli mai visti in un videogioco. La stessa cura è stata riposta nella realizzazione dei nuovi personaggi e degli avversari più importanti, che si dimostrano sempre ben caratterizzati e ricchi di dettagli. Menzione d’onore per la splendida colonna sonora originale, che come di consueto ci accompagnerà durante tutto il soggiorno con numerosi brani di indubbia qualità.

Ottime notizie anche per quanto riguarda la longevità. A conferma di quanto promesso dagli sviluppatori, per portare a termine tutti gli incarichi presenti impiegherete oltre 30h di gioco, di cui 12/15 saranno dedicate alla sola quest principale in base alle scelte che effettuerete e al vostro stile di gioco. Una longevità più che accettabile considerata la qualità della narrazione globale, che presenta anche una discreta rigiocabilità vista la presenza di alcuni bivi e finali multipli. Come per la precedente espansione potrete ovviamente decidere di affrontare il nuovo incarico utilizzando uno dei vostri salvataggi, di avviare una nuova partita o di giocare esclusivamente l’espansione. Nei primi due casi la nuova quest verrà aggiunta al diario automaticamente una volta completata la missione “Un poeta sotto pressione” (ovviamente se avete già superato questo punto il DLC si attiverà senza attese) mentre nel caso decidiate di affrontare solo ed esclusivamente il DLC vi verrà fornito un personaggio di livello adeguato dotato di equipaggiamento standard.

Segnalo inoltre che l’uscita di Blood and Wine ha segnato anche il rilascio della patch 1.21, che include numerose modifiche e miglioramenti dell’interfaccia basati principalmente sulle richieste della community. Oltre ad un design più funzionale dei menu di gioco, gli sviluppatori hanno inserito numerose nuove opzioni con cui configurare il titolo, nonché la possibilità di posizionare segnali personalizzati sulla mappa di gioco così da evidenziare luoghi che riteniamo interessanti. E’ stata aggiunta la possibilità filtrare in modo approfondito i punti di interesse, di spostarsi tra i vari indicatori in modo automatico senza dover scorrere l’intera cartina e di visualizzare in anteprima il reale aspetto di abiti ed equipaggiamenti semplicemente premendo una delle levette analogiche. Libri e pergamene, una volta letti, verranno aggiunti al glossario e potranno essere consultati liberamente anche nel caso decidessimo di venderli o di riporli in qualche baule. Infine, nel caso ci servissero componenti specifici per completare la creazione di oggetti e pozioni tramite un artigiano, sarà possibile visualizzare la rispettiva disponibilità e procedere all’acquisto direttamente dalla pagina di creazione, il che rende questa operazione decisamente meno frustrante rispetto al passato.

Si tratta dunque di un DLC perfetto e senza sbavature? Ovviamente no. Alcuni difetti grafici storici del titolo sono purtroppo ancora presenti, così come alcune animazioni legnose e sporadici cali di frame-rate. Il sistema di combattimento è rimasto praticamente invariato, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti e vale inoltre la pena di sottolineare che alcune delle missioni secondarie a volte sembrano abusare del sistema ad obiettivi multipli, proponendo a Geralt di compiere un determinato numero di azioni simili per portare a termine l’incarico. Forse si tratta di un “difetto” riscontrabile solo se, come me, si gioca il titolo tutto d’un fiato e che comunque viene mitigato in modo magistrale dalla narrazione ma se avete in mente di portare a termine tutti gli incarichi secondari tenete in considerazione questo aspetto. Sembra inoltre che Toussaint goda di un particolare stato di grazia meteorologico visto che, in oltre 30h di gioco, ho notato pochissime nuvole e ancor meno pioggia (intravista solo nelle fasi finali). Capisco la volontà di mettere in risalto le peculiarità della nuova ambientazione ma una maggiore varietà avrebbe sicuramente giovato, anche considerate le ottime capacità del motore grafico nel riprodurre alcune particolari condizioni come la nebbia. A conti fatti sono questi gli unici aspetti negativi di Blood and Wine, che si dimostra dunque uno dei migliori DLC in assoluto pubblicati negli ultimi anni sia dal punto di vista quantitativo che, soprattutto, dal punto di vista qualitativo. Se possedete il terzo capitolo non potete dunque farvi sfuggire questa espansione, inclusa nel season pass o acquistabile singolarmente ad un prezzo di 19,99€.

Ogni storia però, anche la più bella, prima o poi deve concludersi. Blood and Wine rappresenta dunque l’epilogo virtuale della saga di Geralt di Rivia ed il giusto commiato di uno dei protagonisti della passata annata videoludica. Un DLC di grande qualità capace di regalare continue emozioni a chiunque abbia amato ed apprezzato The Witcher 3: Wild Hunt, ma non solo. I ragazzi di CD Projekt RED hanno confezionato una conclusione praticamente perfetta che, oltre ad offrire una trama inedita di grande spessore e molte ore di sano divertimento, cala il sipario nel migliore dei modi sulle gesta di Geralt. E’ difficile spiegare a parole quello che intendo senza svelare nulla della trama ma, come dicevo nel paragrafo di apertura, ho iniziato a giocare questa espansione senza sapere come mi sarei sentito una volta completato il mio incarico. Ora, dopo aver visto “vissuto” questa esperienza ed i suoi momenti conclusivi, posso ritenermi pienamente soddisfatto anche se non ci sarà un nuovo episodio perché, alla fine, ogni pezzo del puzzle ha trovato il suo posto nell’immenso universo di The Witcher ricordandomi, se mai ce ne fosse bisogno, perché devo essere fiero di amare i Videogiochi. Farewell, Geralt... e grazie di tutto.

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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