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NonSoloXbox: Sword Art Online

È il day-one di uno dei titoli più attesi del momento per il dispositivo di realtà virtuale NerveGear e i negozi sono letteralmente presi d’assalto dalla folla. Ognuno con la propria copia in mano dà inizio al gioco, un MMORPG, ma all’improvviso ci si rende conto che l’opzione per il log-out è oscurata: il creatore annuncia così che i giocatori non potranno tornare alla realtà fino a che non termineranno l’avventura, e che in caso di morte nel gioco il NerveGear brucerà il loro cervello nel mondo reale. Benvenuti nell’incubo-sogno denominato Sword Art Online.
Siete rimasti impressionati dalla presentazione, domandandovi se fosse uno scherzo da parte della redazione, oppure siete rimasti sorpresi dal nome che mai avevate sentito in precedenza? Niente paura, non si tratta di un videogioco di prossima uscita ma di uno degli anime più attesi della stagione estiva. E MondoXbox cosa c’entra in tutto questo? Relativamente nulla, ma visto che l’opera in questione tratta un possibile futuro videoludico con dei risvolti attuali decisamente interessanti, ci sembrava il caso di porlo alla vostra attenzione con un articolo extra-Xbox. E no, MX non si trasformerà in una vetrina per cartoni animati giapponesi, se è questo che vi preoccupa, ma i nostri redattori hanno come voi tante passioni oltre i videogiochi ed è possibile che di tanto in tanto le condivideranno con voi. Ma andiamo con ordine: vi lasciamo scoprire passo passo questa opera che siamo sicuri affascinerà buona parte di voi.

Cos’è Sword Art Online?
Sword Art Online è una serie di light novel, un tipo di romanzo giapponese che vede accompagnato il testo a delle illustrazioni create dagli stessi scrittori o da altre personalità e che per questo si avvicina allo stile tipico dei manga, realizzata da Reki Kawahara con la collaborazione di Abec per i disegni. Il primo volume è stato pubblicato nell’aprile del 2009 dall’editore ASCII Media Works e con il passare del tempo è stato sempre più apprezzato dai lettori e dai fan del genere, tanto da richiedere ben due trasposizioni manga sempre a cura della ASCII per la rivista Dengeki Bunko Magazine. La serie originale è ancora in corso e conta ad oggi dieci volumi che presentano quattro saghe differenti in cui i protagonisti si cimentano in varie missioni che li porteranno a scoprire la verità.

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L’articolo che state leggendo è però dedicato all’anime, la cui messa in onda è iniziata il 7 luglio sui canali Tokyo MX (no, non è una nostra emittente), tvk, TVA e MBS. Si comporrà di 2 stagioni (almeno per adesso) e la prima sarà composta da 12 episodi, con le puntate che andranno in onda a cadenza settimanale da luglio fino al 22 settembre con l’episodio conclusivo. Come sempre, la disponibilità della serie in italiano è per il momento legata al fansub, ma visto il successo riscosso fino ad ora, non dovrebbe passare troppo tempo per l’acquisizione dei diritti da parte di etichette come Dynit o Yamato Video e, a detta del sottoscritto, potrebbe essere un prodotto perfetto per Rai 4 che ha da sempre puntato su produzioni nipponiche di alto livello e richiamo e che col tempo si è sostituita all’Anime Night di MTV.

La produzione dell’animazione è affidata ad A-1 Pictures (Birdy the Mighty: Decode, Fairy Tail, Blue Exorcist), l’adattamento è realizzato da Tomohiko Ito (Death Note, Neuro – Supernatural Detective, Monster), il character design è a cura di Shingo Adachi (Wagnaria!!, Rockman) ed infine le musiche sono opera di Yuki Kajiura (Fate/Zero, .hack, Ken il Guerriero). La sigla di apertura è “Crossing Field” di LiSA mentre la sigla di chiusura, a partire dal secondo episodio, è “Dream World” di Haruka Tomatsu. Ci concentreremo più in basso sull’aspetto puramente tecnico di questa produzione.

Un tuffo nel mondo virtuale
Nota: Dopo una prima introduzione generale alla trama, in questa sezione tratteremo nel dettaglio il primo episodio. Se dopo le prime informazioni che vi abbiamo fornito avete già scelto di visionare la puntata in questione e non volete rovinarvi alcuna sorpresa, vi consigliamo di interrompere qui la lettura e magari proseguire dopo aver dato uno sguardo all’anime.

Siamo nell’anno 2022, in un Giappone dove ancora la tradizione vive in simbiosi con il progresso tecnologico: abitazioni classiche dotate di impianti ad energia solare, rete internet ad alta velocità, servizi televisivi che integrano elementi social e di messaggistica instantanea ma anche i classici templi e i parchi ben curati. In tutto questo l’uomo è riuscito per la prima volta a ricostruire un ambiente totalmente virtuale in cui le persone possono essere trasportate e vivere le loro esperienze in una realtà virtuale. L’uomo dietro tutto questo è Kayaba Akihiko, creatore del dispositivo denominato NerveGear che collega il cervello dell’uomo ad una rete in grado di scambiare pacchetti di dati che vengono poi trasformati in degli impulsi elettrici interpretabili dalla mente umana. Come per ogni nuova periferica, nessuna software house esterna riesce a sfruttarla a pieno e così lo stesso Akihiko decide di ideare e sviluppare un videogioco che possa portare la nuova macchina al successo: il VRMMORPG, dove VR sta per virtual reality, Sword Art Online. Sia casual che hardcore gamer al momento dell’uscita del gioco creano come sempre infinite code davanti alle catene di elettronica e nel giro di poche ore sia le copie fisiche che quelle distribuite tramite store online vengono tutte vendute. Sword Art Online era riuscito a conquistare i giocatori grazie anche all’opinione dei beta tester che nei mesi precedenti avevano provato con mano il titolo e ne erano rimasti estremamente soddisfatti: tra di loro c’è anche il protagonista, Kirito, un ragazzino timido appassionato di tecnologia e videogiochi.

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Ormai tutti pronti per l’attivazione dei server ufficiali, anche Kirito alle 13:00 in punto si collega alla rete di NerveGear ed entra così nel mondo virtuale di SAO. Ormai al centro del Primo Piano denominato “La città degli inizi”, qui il protagonista incontra Klein, un novellino del gioco, con cui stringe subito amicizia. Kirito, per aiutare il nuovo amico, dà inizio al classico tutorial in cui vengono insegnate le basi e i comandi del gioco attraverso l’abbattimento di nemici deboli: qui scopriamo l’interfaccia grafica, il sistema di esperienza e il metodo di respawn della fauna ed in generale dei nemici. Più il giocatore progredirà nelle sue abilità, più godrà di potenziamenti per la sua salute, le sue armi e i suoi oggetti. Ormai al crepuscolo e ad allenamento terminato, Klein decide di fare una pausa, ma con sorpresa di Kirito il pulsante per uscire dal gioco è stato oscurato.

Dopo alcuni scambi intensi nel trovare un modo per uscire dal gioco, delle campane risuonano nell’aria e tutti i giocatori vengono teletrasportati al centro del Primo Piano dove un Game Master ha un annuncio da fare. Mentre tutti quanti credono si tratti di un evento speciale, si consuma la tragica verità: il creatore del gioco, Kayaba Akihiko, dichiara che per poter sloggarsi e ritornare al mondo reale, i giocatori dovranno completare il gioco raggiungendo il Centesimo Piano e sconfiggendo il boss finale. Se i giocatori verranno feriti fino ad esaurire l’energia della propria barra salute, non solo essi non rinasceranno nel gioco, perdendo definitivamente la vita, ma moriranno anche nel mondo reale; se invece qualcuno tenterà di rimuovere o distruggere il NerveGear dall’esterno, il dispositivo brucerà il cervello del povero giocatore. Per non decimare subito la popolazione del gioco, Akihiko annuncia il suo piano anche a tutto il mondo reale, avvertendo così tutti i familiari dei giocatori di stare alla larga dall’apparecchio. Per chi si sta chiedendo in che modo vengano nutriti i protagonisti nel mondo reale, i prossimi episodi chiariranno anche quest’aspetto che è ben analizzato nella light novel.

Questa è l’introduzione al mondo di Sword Art Online, un mondo in cui non c’è spazio per i deboli ed è la lotta alla sopravvivenza a dominare. Sebbene la light novel di Kawahara e Abec non sia la prima a trattare certi argomenti, basti ricordare la saga “Greed Island” di Hunter X Hunter ma anche le basi della serie .hack, è certamente l’opera che più approfondisce un possibile futuro mondo videoludico dove la realtà virtuale è pronta a sfondare il mercato. Che poi ci sia il cattivo che stravolge qualsiasi logica, quello è un elemento fondamentale in qualsiasi storia: ciò che interessa del progetto SAO è la terminologia usata, la trasposizione di situazioni che capitano realmente tra gamer, l’esplorazione dei sentimenti delle persone che si cimentano nel gioco, la profondità degli argomenti trattati ma anche del gioco stesso, con tutte le meccaniche di gioco e i sistemi di avanzamento che ne derivano. Il tutto ovviamente ispirato dagli MMO e dagli RPG realmente esistenti, anche perché si può dire che Sword Art Online voglia esporre aspetti positivi e negativi di questo genere, certamente predominante in terra nipponica, dove le persone vengono letteralmente “risucchiate” dalle vicende del gioco.

MX Video


"Benvenuti nel mio mondo, giocatori. – Il mio nome è Kayaba Akihiko. – Ho creato il mondo di Sword Art Online unicamente per divertimento personale. – Non sarete in grado di uscire dal gioco da soli. – Nessuno all’esterno potrà interrompere o rimuovere il NerveGear. – Inoltre, in questo gioco non potrete rinascere. – Una volta che la vostra barra della salute si esaurirà, il vostro avatar sarà cancellato per sempre, - e il NerveGear distruggerà il vostro cervello. – Per poter tornare in libertà dovrete soddisfare una sola condizione. – Completare il gioco. – Auguro buona fortuna a tutti i giocatori. – Non ci credo… - Non posso crederci! – Kirito? – È questo il tuo nome? – Posso andare da qualsiasi parte con quest’unica spada. – Date inizio all’attacco! – Asuna! – Ho sempre pensato solamente alla mia sopravvivenza. – Anche se vengo uccisa da quei mostri, non voglio perdere contro questo mondo. – Se in questo mondo perdo la vita… - …morirò per davvero!"

Il lato tecnico dell’opera
In ogni stagione dell’anno, gli studi d’animazione giapponesi producono una serie di anime (di solito dai 15 ai 30 o più per stagione) che vengono trasmessi su vari circuiti televisivi e online. Ovviamente ci sono serie più interessanti ed altre meno, sia dal punto di vista narrativo che tecnico: Sword Art Online è sia una delle serie più promettenti sia una delle produzioni di più alto livello. A differenza degli shonen dalla lunga serialità, come possono essere Naruto e One Piece, show della tipologia 2-cour e 4-cour possono godere di una produzione più accurata e più seguita dall’intero staff del progetto: di conseguenza, nella maggioranza dei casi, sia animazione che artwork sono decisamente migliori così come la gestione della storia, già programmata dall’inizio alla fine fin dal primo episodio messo in onda.

A-1 Pictures, almeno per questo primo episodio, ha svolto un lavoro eccellente soprattutto per quanto riguarda gli sfondi che sembrano essere più vivi che mai grazie anche alle tonalità scelte e all’illuminazione. L’ispirazione è chiaramente fantasy, con paesaggi tradizionali che si alternano a strutture elaborate dall’aspetto futuristico: in particolare due momenti saranno in grado di farvi rimanere piacevolmente sorpresi dalla bellezza del paesaggio, grazie alla palette cromatica tipica del crepuscolo. Il chara design è semplice ma azzeccato, ciò non toglie che nei prossimi episodi, come già si evince dalla sigla di apertura e dai trailer promozionali, si potrà assistere a qualcosa di più elaborato per corazze, armi e mostri. Per quanto riguarda le animazioni, si nota fin dalle prime scene action una direzione generale volta alla spettacolarità degli attacchi, grazie anche al lavoro svolto da Tetsuya Kawakami e Ryuta Yanagi: senza scendere in particolari fin troppo tecnici, la scena finale presenta angolazioni di alto livello e una continuità delle animazioni molto fluida.

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Quel che è certo è che il momento presentato, per quanto ben animato possa essere, deve essere accompagnato da colonne sonore adatte al contesto. In questo caso non si pone nessun problema, visto il grande nome che c’è dietro: si tratta, come già anticipato, di Yuki Kajiura. Una delle musiche, che troverete all’inizio e alla fine dell’episodio, è quella che mi ha colpito di più: si tratta di una track che mette in risalto l’epicità della scena e che conquista lo spettatore trasportandolo mentalmente nella situazione che si presenta davanti ai suoi occhi. Una serie di note musicali che colpiscono e che richiamano quelle stesse fantastiche canzoni usate nei trailer dei giochi più famosi, come può essere Mass Effect, ma anche di quelli meno appetibili come il trailer in CG di Dead Island.

Insomma, ci sono tutte le premesse per 12 episodi ricchi di contenuti, animazioni di alto livello e musiche eccellenti ad accompagnare i momenti più belli, ma anche più tristi, che come sempre ci si attende da qualsiasi tipo di storia.

Tra attualità e futuro
Sono passati diversi anni dal celebre spot televisivo in cui veniva presentata la Playstation 9, ovvero un concept del possibile futuro videoludico che secondo Sony sarebbe stato possibile raggiungere entro il 2078. Il giocatore, immerso in una realtà virtuale, poteva creare il suo mondo e muoversi in libertà, il tutto con una profondità mai raggiunta prima. Qui Kawahara anticipa i tempi, mostrandoci che nel 2022 sarà già possibile assistere al primo mondo creato virtualmente, seppur utilizzando il vecchio concept del tipico casco da realtà virtuale. Il progresso videoludico andrà obbligatoriamente verso quella direzione? Quali altri metodi potrebbero sostituire la classica realtà virtuale per far immergere il giocatore in un mondo alternativo? Oppure, per motivi tecnici e sanitari, l’industria videoludica sarà costretta a rimanere così com’è? Insomma, il futuro lontano è ancora nebuloso e finché si tratta di next-gen si pensa solo al rinnovamento grafico, nonostante siano state introdotte periferiche interessanti come il Kinect che possono cambiare il modo di vedere i videogiochi.

Sword Art Online, come avrete già potuto intuire, non è un anime come tutti gli altri: già dal primo episodio vengono introdotte una serie di situazioni molto attuali, soprattutto per quanto riguarda i rapporti sociali (la parte spesso più trascurata nel mondo videoludico). Ma andiamo con ordine, elecandovi quali sono le tematiche portate avanti in questo primo episodio ed una serie di easter-egg.

  • Il direttore della serie Tomohiko Ito ci propone più volte la visuale in prima persona del protagonista, imitando quello che poi i giocatori vedono a schermo in un qualsiasi FPS.
  • Quando Kirito e Klein si incontrano, entra in gioco il meccanismo classico dei giochi online, quello del maestro contro il novellino, dove quest’ultimo, totalmente impreparato al mondo di gioco, cerca di imparare le tecniche di un giocatore “pro”.
  • Una riflessione profonda, e che per alcuni potrà essere veritiera, è quella portata avanti dal protagonista mentre si sta discutendo la sua passione per SAO: “È un mondo virtuale, ma mi sento ancor più vivo qui che nella vita vera”. In special modo per la categoria MMO, sono molti i casi in cui i giocatori passano giorno e notte a portare avanti la loro avventura e col tempo è il mondo di gioco a sostituire in tutto e per tutto la realtà e quindi la vita sociale con tutto ciò che ne deriva. Di conseguenza sarà molto più gratificante, divertente ed appassionante passare tutto il tempo davanti ad un MMO, piuttosto che affrontare le tante problematiche della società.
  • Molto più leggera è invece la battuta sulle amicizie, che credo di condividere spesso e volentieri: quante volte vi è capitato che un nuovo amico conosciuto da poco vi proponga tutta la sua lista amici da conoscere e quante volte vi siete trovati in difficoltà? In questo caso, Klein è più comprensivo del gamer medio e riesce ad interpretare alla perfezione i sentimenti di Kirito.
  • Klein è un personaggio ricco di sfaccettature e quando il protagonista accenna a sua sorella, scatta subito la ricerca insistente alle informazioni sulla ragazza. È un classico che alcune volte si propone anche in ambienti non videoludici, ma di solito viene messo ancor più in risalto quando si scopre che la ragazza in questione è una giocatrice. Non è questo però il caso di Kirito.
  • Azzeccatissima ed esilarante la trovata del creatore di sostituire gli avatar di gioco al corpo reale dei giocatori tramite l’oggetto denominato “Specchio”. Quante volte avete desiderato scoprire il volto di un giocatore dietro un personaggio di un gioco online? Qui vedremo bellissime ragazze avatar trasformarsi in uomini di mezz’età e viceversa, e non è un caso che Kawahara abbia realizzato questa scena: in Giappone è stato dimostrato che dietro più del 70% dei personaggi femminili di un titolo MMO si nasconde in realtà un giocatore di sesso maschile.


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In conclusione, Sword Art Online è una serie che interesserà sicuramente tutti i videogiocatori e i contenuti non mancheranno di certo nel corso delle prossime puntate. Da appassionato di animazione giapponese, posso dire che la produzione è certamente di alto livello, grazie anche ai nomi che ci sono dietro al progetto. Devo inoltre dire che ho scoperto SAO solo il giorno successivo alla messa in onda del primo episodio, e me ne sono subito innamorato: ho così scelto di documentarmi a fondo su ciò che ha da offrire la serie e proporvi la mia esperienza. Non lasciatevi sfuggire questa perla estiva, da guardare magari quando non si è impegnati a giocare con i propri titoli preferiti o quando l’aria è fin troppo calda per uscire.

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