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Assassin's Creed: Revelations
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AC: Revelations – L’Archivio Perduto

Dopo una serie di espansioni dedicate al multiplayer di Assassin's Creed: Revelations, Ubisoft sceglie di dar nuovamente risalto alla campagna single-player con l’inserimento di nuovi speciali ricordi sull’isola dell’Animus, dove i dati puri sono liberi di essere consultati ed esplorati. Il protagonista questa volta è il Soggetto 16 (Clay Kaczmarek) che tenterà di fare chiarezza su alcuni punti oscuri della storia affrontando nuove sezioni puzzle-platform in prima persona. Scopriamo quali sono le novità introdotte dal DLC "L'Archivio Perduto".
L'Archivio Perduto”, disponibile al prezzo di 800 Punti Microsoft, offre quasi tre ore di gioco inedite sviluppate nel corso di 7 ricordi che ci mettono nei panni del Soggetto 16, alla ricerca infinita di ciò che si cela dietro la struttura dell’Animus e la sua vita. Ripercorriamo così a grandi linee la sua storia, e le sue conoscenze potranno rappresentare un punto di svolta per arrivare alla verità. I sette ricordi sono rigiocabili per ottenere la sincronia perfetta e trovare anche delle soluzioni alternative che ci permettano di uscire da un loop infinito: come suggerisce il gioco stesso, la fine non è altro che l’inizio e ci ritroveremo sempre in un circolo vizioso a ripercorrere nella nostra mente le stesse identiche scene vissute qualche momento prima. Oltre a queste sessioni in prima persona con i classici elementi puzzle, grazie a questo DLC chi non ha preordinato il gioco potrà accedere a tutti i bonus precedentemente esclusivi e che consistono in tre diverse tenute (l'armatura da assassino turco di Ezio, la veste di Altaïr e l'armatura di Bruto), tre potenziamenti capacità (per pistola, balestra e bombe), una missione aggiuntiva a Costantinopoli, la Prigione di Vlad l'Impalatore, ed infine tre personaggi per il multigiocatore (il Crociato, il Buffone ottomano e il Cerusico ottomano). È inoltre doveroso segnalare che il contenuto è giocabile anche senza aver terminato la campagna principale, essendo disponibile in un menu a parte con i suoi slot di salvataggio riservati.

Nuove meccaniche di gioco e nuovi stili
Dopo gli eventi conclusivi della trama principale, i giocatori si ritrovano di nuovo sull’isola dell’Animus dove Desmond era rimasto intrappolato ed aveva potuto fare finalmente conoscenza del Soggetto 16, figura ricorrente il tutte le ultime avventure storiche di Ezio Auditore. L’isola in cui ci troviamo è differente dalla precedente (mancano alcuni elementi ambientali ed in generale l’atmosfera è molto più calda), segno che non siamo nel corpo di Desmond ma in quello di Kaczmarek, ma l’unico elemento a rimanere immutato è quel portale che collega il luogo di stasi in cui il soggetto riposa all’ambiente puro dell’Animus, fatto di dati e blocchi. Una volta entrati all’interno, la prima cosa che si può notare è l’utilizzo del frame-rate a 60 fps che rende decisamente diversa e interessante l’esperienza di gioco: il movimento della telecamera è più fluido e questo aumenta in qualche modo il senso di realtà. Il primo fatto presentato al giocatore è il funerale del personaggio che si impersona, segno che le vicende si svolgono quando già il Soggetto 16 rappresenta una sorta di bug nel sistema, un parassita che sta tentando di scardinare la struttura dell’Animus. La narrazione è affidata totalmente a soggetti esterni, al contrario di quanto avveniva con Desmond dove era egli stesso a svolgere il ruolo di narratore, e si concentra più che altro su conversazioni significative che hanno segnato la vita di Kaczmarek in un periodo che va dall’infanzia al reclutamento tra gli Assassini ed infine all’ingaggio nell’Abstergo, il quartier generale del nemico. Nelle stanze puzzle, dove inizieremo ad agire veramente, è possibile notare un ulteriore cambiamento: i movimenti del protagonista sono molto più pesanti, tanto che nei primi momenti ho avuto difficoltà a non precipitare nel vuoto, e per questo è necessario calcolare bene i propri passi, proprio come si farebbe nel mondo reale quando si salta o si cerca di non cadere.

Dopo un primo ricordo che sostanzialmente funge da tutorial, dal secondo in poi sono presenti due novità che vanno a cambiare, ove presenti, le meccaniche di gioco. Partiamo dall’introduzione di una nuova variante di laser di colore giallo che, al contrario di quelli di colore rosso, non è bloccabile normalmente ma necessita di un pizzico di ingegno per essere aggirato. Utilizzando i classici blocchi che abbiamo a disposizione, potremo porli davanti ai laser gialli per farli distruggere: mentre i laser svolgeranno il loro lavoro ed i blocchi usati li limiteranno, noi potremo andare avanti nel nostro percorso oppure utilizzare altri blocchi per raggiungere una determinata posizione. L’introduzione più importante è rappresentata però da un terzo tipo di blocco dalla forma di un singolo grande quadrato che ci permette di effettuare grandi salti, un po’ come in Portal 2 si utilizzava il gel blu per raggiungere luoghi molto alti. Queste due novità, combinate con gli elementi già presenti (flussi a varie velocità che spingono il giocatore in diverse direzioni, moduli che disgregano i blocchi da noi posizionati…), di certo rendono le sessioni molto più variegate rispetto a quanto visto in precedenza. Un altro punto a favore della varietà delle situazioni è la tendenza all’abbandono di stanze asettiche a favore di ambienti ricostruiti dal mondo reale e con cui i giocatori possono interfacciarsi in altri ricordi: ci troviamo quindi alle prese con una sede dell’Abstergo, oppure una sorta di palcoscenico ricreato ad arte dall’Animus fino ad arrivare a città artificiali in cui si possono ritrovare elementi più familiari. Senza entrare nei dettagli, i livelli che colpiscono di più sono quelli finali grazie ad una maggiore fantasia degli sviluppatori nel proporre situazioni e luoghi con atmosfere oniriche e surreali.

Il ruolo del Soggetto 16
Il Soggetto 16 svolge un ruolo davvero fondamentale per Assassin’s Creed essendo il tassello mancante che può aiutare a capire come sono andate realmente le cose, e grazie a Revelations è stato possibile conoscere a fondo la sua personalità ma non altrettanto la sua storia. Con “L’Archivio Perduto” gli sviluppatori tentano di far chiarezza su quest’aspetto e non solo ci svelano alcuni suoi momenti nel percorso da Assassino, ma ci presentano alcuni retroscena dietro l’organizzazione dell’Abstergo: per quanto ci viene fatto intendere durante i sette ricordi, ci deve essere stato un periodo in cui Sedici era in gravi condizioni, tanto da richiedere numerosi interventi da parte dei medici; nonostante la sua malattia, Clay sarebbe stato in grado di capire ciò che lo circondava e ascoltarne così le conversazioni. In questa maniera scopriamo come si è arrivati alla ricerca di Desmond Miles e come l’Abstergo aveva intenzione di sfruttarlo. Senza darvi ulteriori indizi, grazie a questo DLC potrete anche scoprire la possibile motivazione dietro il drammatico finale proposto da AC: Brotherhood e ciò che ci viene mostrato non lascia nessun dubbio sulle reali intenzioni di alcuni personaggi storici della serie, per sottolineare come gli ideali degli Assassini e quelli dei Templari siano piuttosto vicini ma profondamente diversi nella loro realizzazione.

In conclusione,“L’Archivio Perduto” va interpretato in una particolare ottica perché non ci si può limitare a fare un confronto tra le sessioni nel normale Animus in cui si può avere a disposizione un’intera location tratta dal mondo reale e le sezioni puzzle-platform che invece vengono offerte esplorando il dietro le quinte della macchina infernale ideata dall’Abstergo. Coloro che hanno amato le sessioni in prima persona di Assassin's Creed: Revelations troveranno ne “L’Archivio Perduto” altre ore di intrattenimento sia nel gameplay che nella storia offerta; per chi invece non le ha apprezzate e pensa siano un’aggiunta inutile, la cosa migliore da fare è evitare questo DLC e rinunciare a far luce sulle piccole vicende in sospeso del finale di Brotherhood.

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