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The Elder Scrolls IV: Oblivion
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Uno sguardo ad Oblivion

Le indiscrezioni circa The Elder Scrolls IV: Oblivion sono circolate per settimane nei meandri della rete, fino a quando Bethesda ha deciso di dire la sua, annunciando e mostrando i primi screenshot del gioco, lasciando tutti a bocca aperta. Enormi foreste con alberi e ciuffi d’erba fotorealistici, un guerriero a cavallo, un castello ad altissima definizione, un’incredibile profondità di campo, effetti di luce a dir poco sbalorditivi. Tutte cose che hanno fatto venire l’acquolina in bocca a chiunque le ha viste. E pochi giorni dopo, la rivista americana Game Informer ha rilanciato, con uno speciale in esclusiva dedicato al nuovo episodio della serie Elder Scrolls, dopo una segretissima (e invidiatissima) visita agli studi Bethesda. Vi riportiamo le informazioni citate nel loro articolo, così che non restiate ulteriormente all'oscuro su questo già promettentissimo titolo.
«"Dove mi trovo? Perché sono qui?" sono le prime domande che ti fai non appena ti svegli. Hai dormito su un pavimento di pietra fredda e umida, e la tua schiena te lo sta abbondantemente ricordando. Cominci a ricordare, sei a Cyrodiil, anche se non hai la più pallida idea del motivo per cui ti hanno rinchiuso in questa cella buia. Senti rumore, trambusto, e diversi uomini armati, che dalle uniformi riconosci essere guardie imperiali, irrompono nella stanza; ti urlano addosso, ti spingono, e senza un minimo di cortesia ti spiegano che un assassino è entrato di nascosto in città e vuole uccidere l’imperatore, il quale va immediatamente allontanato tramite un tunnel segreto che attraversa la prigione in cui ti trovi. In altre parole, arriverà direttamente nella tua cella. Le guardie entrano nella topaia in cui stai marcendo, intimandoti di stare indietro e, soprattutto, di non provare a seguirli durante il loro tentativo di salvare l’imperatore. All’improvviso, una delle guardie cade a terra: è l’assassino, è già qui. Velocemente raccogli da terra tutto l’armamentario della guardia, e approfitti della confusione per tentare la fuga, seguendo la scorta dell’imperatore. Una alla volta, tutte le guardie vengono abbattute tranne te, per cui a questo punto senti il dovere di trarre in salvo l’imperatore dalla letale minaccia. Un sibilo, un tonfo sordo: proprio mentre lo aiuti a fuggire, l’imperatore viene ferito a morte dall’assassino; ma prima di esalare il suo ultimo respiro, decide di affidarti l’"Amuleto dei Re", e con esso il destino del mondo. Con il poco fiato che gli rimane, riesce a sussurrare "Trovalo e chiudi le marmoree fauci di Oblivion". Alla morte dell’imperatore, svanisce anche la magia che impediva ad Oblivion di attraversare i portali per Tamriel; i portali ora sono aperti, ed eserciti di demoni si riversano nel territorio di Cyrodiil, massacrando brutalmente ogni persona che incontrano. Adesso sta a te trovare l’unica persona in grado di serrare i portali di Oblivion, salvando così Tamriel dalla distruzione certa.»

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Bisogna premettere che, al momento, non c’è niente di certo circa le console su cui Oblivion verrà sviluppato; Bethesda potrebbe avere già in dotazione il kit di sviluppo per la Xenon (o Xbox 2), ma non c’è niente di sicuro, poiché i ragazzi di GI non sono stati fatti entrare in una certa area degli studi (il che potrebbe voler dire che effettivamente c’è); gli sviluppatori di Bethesda hanno riferito di non essere in possesso di un kit di sviluppo per la PS3 o per il Nintendo Revolution, e che quindi giudicheranno queste altre piattaforme sulla base di altri fattori, quali le specifiche tecniche delle singole console. In particolare ha colpito l’affermazione secondo cui "Se e quando Oblivion approderà sulla PS3 (attualmente il titolo è previsto per l’inverno 2005 n.d.r.), non ci sono assolutamente certezze circa la sua resa". Nel bene e nel male, aggiungiamo noi. In ogni modo, il gioco è stato annunciato su PC e sulle console di prossima generazione, per cui visto che attualmente i kit di sviluppo di Xbox 2 sono gli unici in possesso degli sviluppatori le probabilità che almeno questa versione sia in preparazione sono molto alte.

Stando alle dichiarazioni di Todd Howard, Lead Designer nello sviluppo del titolo, i ragazzi di Bethesda stanno cercando di creare un gioco accessibile a tutti i tipi di giocatori, ma senza impoverirlo di quelle caratteristiche che sono assolutamente irrinunciabili per gli appassionati di RPG.
Le ambientazioni del gioco ad esempio, continua Howard, saranno veramente molto vaste, ma certamente meno di quanto già visto in Morrowind, e questo per almeno due ragioni: la prima è che il nuovo livello grafico raggiunto dai giochi richiede un tempo di sviluppo molto maggiore, ma il budget e le "tabelle di marcia" per gli sviluppatori sono rimaste invariate; in secondo luogo, è statisticamente provato che i giocatori preferiscono giochi meno longevi, e che molto spesso non portano a termine titoli più completi.
Nonostante questo, non c’è però da preoccuparsi, perché, almeno stando alle dichiarazioni degli sviluppatori, sarà comunque il titolo più vasto di tutto il carnet dei giochi di nuova generazione; in Oblivion infatti, potremo esplorare ambienti enormi e dalla grafica fotorealistica, tanto a piedi quanto in groppa ad un cavallo(!).

Il gioco conferma quindi la propria forte base RPG: molta attenzione sarà infatti dedicata alla crescita individuale del personaggio, e ogni missione potrà essere affrontata in modi molto diversi tra loro.
In città, ad esempio, potremo decidere di discutere con un PNG (Personaggio Non Giocante), ma allo stesso modo potremmo decidere di piantargli un pugnale tra le costole. Ovviamente, trovandoci nella provincia dominante di Tamriel e non in una landa quasi sperduta, ci sarà una grossa differenza nel modo in cui reagiranno le guardie; gli stessi custodi della legge, inoltre, puniranno anche quei PNG che abbiano commesso un crimine.
Da sempre i giochi della serie Elder Scrolls sono caratterizzati da un’enorme libertà d’azione, e Oblivion non tradirà questa loro peculiarità che ha reso famosa la serie; per questo motivo in Oblivion, ancor più che altre volte, molta attenzione è stata dedicata al sistema di combattimento.
Questo sarà comune a quello già visto altre volte: l’attacco verrà posizionato sul grilletto destro, mentre quello sinistro servirà alla difesa; la particolarità risiede nel fatto che premendo il grilletto verranno effettuati colpi di base, mentre tenendolo premuto e muovendo la levetta direzionale, potranno essere compiute azioni più complesse e potenti. In aggiunta, ovviamente, agli attacchi speciali. Al contempo però, il sistema di combattimento sarà diverso da quello cui ci hanno abituato gli RPG più classici: è stata infatti introdotta una importante novità nei combattimenti; non sarà più la fortuna dovuta al tiro di un dado a determinare il danno inflitto all’avversario, ma questo sarà determinato dalla propria forza, dall’armatura dell’avversario e dal tipo di attacco portato; il nemico, inoltre, effettuerà parate e schivate, scaricando così le sorti dell’incontro esclusivamente sulle spalle del giocatore.
C’è da dire che questa scelta, essendo il gioco fondamentalmente in prima persona (pur rimanendo possibile giocarci in terza persona) e il combattimento molto sanguinolento, rischia di trasformare il gioco, almeno nelle sue parti di combattimento, in una sorta di FPS, tradendo sensibilmente lo spirito del gioco.

Ogni guerriero che si rispetti deve avere un’arma adeguata, e al proposito si può dire che nel gioco compariranno certamente le classiche già viste in ogni RPG degno di questo nome, in aggiunta a nuove armi create per l’occasione, e il giocatore potrà allenarsi al loro utilizzo grazie a dei manichini che effettivamente si danneggeranno, dando anche un riscontro sulla forza di una determinate arma.
Il giocatore però non dovrà necessariamente combattere in corpo a corpo, ma potrebbe decidere di dedicarsi ad altri percorsi, quale lo studio della magia, nelle sue varie incarnazioni: questa infatti si dividerà in sei scuole, in sei diverse sfere, tutte già menzionate in Morrowind: Distruzione, Misticismo, Ristoro, Congiura, Alterazione e Illusione, tutte combinabili tra loro in modo da creare così nuovi, devastanti incantesimi.
Al proposito va sottolineato che, per rendere il gioco più accessibile al largo pubblico, sono state apportate delle notevoli modifiche alle azioni più macchinose già viste in Morrowind, come creare pozioni e incantesimi, forgiare armature e quant’altro: in questo nuovo titolo, tali azioni verranno eseguite grazie ad una serie di mini-games di vario tipo.

Come in Morrowind, inoltre, potremo unirci a diverse Gilde, ognuna con le proprie quest specifiche. Saranno infatti presenti sei gilde: quelle dei Guerrieri, dei Maghi e dei Ladri, la Fratellanza Oscura, l’Arena e quella dei Nove Divini.
Nel corso di una stessa avventura, potremo anche diventare i capi di tutte le Gilde contemporaneamente, senza la necessità di imbrogliare come invece avveniva in Morrowind.

Un RPG degno di questo nome però non può limitarsi ad una sedentaria vita cittadina: anche in Oblivion dovremo improvvisarci avventurieri, esplorando città, dove dovremo relazionarci con molte persone impegnate nella loro vita quotidiana, chiese, castelli, antiche rovine e dungeons sotterranei. Nel corso del nostro girovagare, ci troveremo ad affrontare oltre 40 tipi diversi di creature, dagli animali comuni ai goblin, dagli scheletri ai minotauri, dai draghi a tutte le creature demoniache provenienti da Oblivion.

S’è detto che molta attenzione è stata dedicata alla crescita del personaggio, ma che crescita sarebbe senza una buona dose di relazioni interpersonali?
Per questa ragione, nel gioco saranno presenti oltre 1000 NPG, ciascuno con schemi di dialogo unici: le conversazioni dei personaggi, infatti, non sono prestabilite tramite script, ma si svolgeranno in maniera assolutamente libera, seguendo solo degli schemi di base.
Tutti i PNG hanno inoltre una propria vita giornaliera, che gli farà compiere determinate azioni: così andranno a lavorare, a dormire, a fare la spesa e mangiare; un povero diavolo senza i mezzi per procurarsi il cibo, ad esempio, non esiterà a rubare per sfamarsi, magari proprio a voi.

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Tutti i personaggi del gioco, infine, saranno soggetti all’invecchiamento dovuto all’età, che comporterà effettive modifiche nel loro aspetto e nelle capacità fisiche.
L’animazione dei personaggi si prepara ad essere tra le migliori mai viste fin’ora, con espressioni facciali adeguate all’argomento e ai toni della conversazione ed i personaggi, inoltre, vi accoglieranno con un bel sorriso o con un’occhiata astiosa, a seconda della simpatia che gli suscitate.
Tutto questo e molto altro grazie alle enormi capacità del programma di sviluppo utilizzato (che verrà allegato alla versione per PC; per le console, verranno valutate le capacità delle singole piattaforme n.d.r.): nel gioco, infatti, nessuna di queste azioni è predeterminata, ma è calcolata ed eseguita in tempo reale grazie ad un’IA incredibilmente complessa (gli sviluppatori la chiamano "Radiant AI", e si basa sul contesto e l'ambiente che circonda ogni singolo personaggio per determinare le sue azioni) e ad una simulazione fisica degli ambienti basata sull’ormai famoso e sfruttatissimo motore Havok.

In definitiva, almeno nelle intenzioni degli sviluppatori, The Elder Scrolls IV: Oblivion sarà un "simulatore di un mondo fantasy", un mondo che respira, vive e cresce assieme al nostro personaggio (Non vi ricorda qualcosa? ndr); un mondo incredibilmente bello da vedere, con la miglior grafica mai vista fino ad ora, grazie alle enormi potenzialità delle piattaforme di prossima generazione, che segna il passo su quella che dovrà essere la qualità dei giochi di domani.

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