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You're in the Movies
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Recensione - You're in the MoviesXbox 360Game

Forte di un prezzo della console finalmente adatto allo scopo, Microsoft ha iniziato questo Natale l'attacco al mercato casual, caratterizzato da titoli immediati, divertenti in gruppo e facili da usare. E cosa c'è di più facile che muoversi davanti ad una telecamera? Ecco quindi arrivare You're in the Movies, il titolo oggetto di questa recensione.

Il Gioco

You're in the Movies parte da un semplice presupposto: applicare a videocamera e cinema quello che il karaoke fa con microfono e musica. Anziché cantare delle canzoni, qui ci viene proposto di interpretare dei film, appartenenti a vari generi ma tutti dai toni molto scherzosi, eseguendo vari ciak davanti alla telecamera Live Vision, fornita insieme al gioco.

Gli sviluppatori di Zoe Mode hanno utilizzato una tecnica di cattura video che permette di fotografare una stanza senza giocatori, e poi una volta che i vari attori virtuali entrano nella scena, ne isola le figure dal resto per poterle inserire nei vari filmati del gioco. La struttura è semplice: si sceglie un film tra quelli messi a disposizione (molti dei quali inizialmente bloccati), si seleziona il numero di "attori" partecipanti, per un massimo di quattro, e in una serie di sessioni di registrazione questi vengono chiamati a turno ad eseguire una serie di mini-giochi davanti alla telecamera. Far finta di correre, scacciare degli insetti, colpire oggetti al volo, mimare delle espressioni e così via, mentre i giocatori si vedono sullo schermo immersi nell'ambiente di gioco. Alla fine di queste sessioni, i partecipanti si possono riposare gustandosi il film montato con tutte le loro interpretazioni, scoprendo inoltre chi è stato l'attore migliore, ossia chi ha totalizzato più punti nei vari mini-giochi svolti.

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Amore

Divertimento in compagnia

- Si tratta chiaramente di un gioco mirato a famiglie o gruppi di amici, ed in questo contesto riesce ad offrire un tipo di divertimento "stupido" ma sicuramente irresistibile: i mini-giochi offerti non sono di per sé particolarmente divertenti, ma dimenarvi goffamente o fare facce buffe davanti alla videocamera ha un effetto esilarante per quelli che osservano la scena, che siano gli altri giocatori o spettatori, che probabilmente inizieranno ad interrogarsi sulla vostra sanità mentale. Se giocato in nutriti gruppi di amici, le risate sono assicurate.

Odio

La tecnologia

- L'idea di You're in the Movies è sicuramente valida ed interessante, ma purtroppo la tecnologia adottata è decisamente inadeguata. La separazione dei giocatori dal resto dell'ambiente inquadrato dipende troppo dalle condizioni di illuminazione e dall'uniformità del fondale, e sono condizioni difficili da riprodurre in un tipico salotto, magari di sera. Nella nostra esperienza di gioco abbiamo ottenuto risultati molto deludenti, con pezzi di corpo che non venivano riconosciuti o porzioni di sfondo che venivano riconosciute come parti del giocatore: solo dopo aver piazzato un lenzuolo su tutto il fondale, coprendo divano, parete e quadri, la situazione è migliorata, anche se è rimasta comunque una certa imprecisione. A questo aggiungiamo che il software presume che i giocatori abbiano più o meno tutti la stessa stazza, riempiendo per circa 2/3 dell'altezza lo schermo: far giocare persone di altezze molto diverse tra loro, come adulti e bambini, crea non pochi problemi con le inquadrature.

Contenuti bloccati

- Per un titolo casual l'immediatezza dovrebbe essere uno dei punti forti: che senso ha allora rendere bloccati all'inizio la maggior parte dei film interpretabili, limitando la scelta a solo una manciata? E' pur vero che giocandone quattro di quelli disponibili inizialmente è possibile poi sbloccare tutti gli altri, ma non capiamo il motivo di una tale scelta.

Ripetitività

- I film disponibili sono una trentina e c'è anche un'interessante modalità "regista" per la creazione delle proprie pellicole montando a piacere le sequenze disponibili, ma i mini-giochi sono pochi e tutti troppo simili tra loro, e non ci vuole molto prima che si inizi a notare una certa ripetitività nelle azioni da svolgere.

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Tiriamo le somme

Questo ennesimo tentativo di Microsoft di far breccia nei cuori del pubblico casual è interessante nell'idea ma è purtroppo castrato dalla pessima tecnologia alla base del gameplay - il riconoscimento visivo - e da un concetto di gioco che, anche se riesce a farci fare un po’ di risate tra amici, diventa subito stancante e ripetitivo. Dalla sua introduzione a fine 2006, la casa di Redmond deve ancora trovare la killer application per la videocamera Live Vision, e You're in the Movies non aiuta: se cercate giochi di società per passare serate divertenti con gli amici, meglio andare sul sicuro con titoli come Guitar Hero, Rock Band, Lips e Scene It.
5.7

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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