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Too Human
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Recensione - Too HumanXbox 360Game

Dopo una lavorazione particolarmente travagliata, gli sviluppatori di Silicon Knights sono finalmente riusciti a portare a termine quello che sarà probabilmente ricordato come il loro progetto più controverso: Too Human. Dopo averlo giocato a fondo siamo pronti a darvi il nostro parere su questo nuovo ed ambizioso action game.


Asgard cyberpunk
Se siete affascinati dalla mitologia scandinava e dalle ambientazioni cyberpunk, con tutta probabilità la storia di Too Human non mancherà di catturare la vostra attenzione. Gli sceneggiatori di Silicon Knights hanno infatti basato la trama del gioco sul presupposto che gli dèi nordici siano molto evoluti tecnologicamente: combattono usando pistole, fucili da combattimento o armi da mischia ipertecnologiche, migliorano le proprie capacità facendo largo uso di innesti cibernetici, e divinano il futuro entrando nel Cyberspazio. Il protagonista della vicenda è Baldur, figlio prediletto di Odino (nel gioco lasciato col nome originale di Odin), ed esperto nell'arte del combattimento, deriso dai suoi pari perché ritenuto "troppo umano", ma per questo anche apprezzato dagli abitanti di Midgard, gli umani, che lo considerano più vicino al loro.

La storia inizia con la lotta tra gli dèi ed un’invasione di macchine senzienti che vogliono impossessarsi di Midgard, ma ben presto si sposta su altri binari quando Baldur decide di scoprire il vero motivo della morte della moglie. Senza rovinarvi alcuna sorpresa, ci limiteremo a dire che il nemico principale di Baldur e di tutti gli dèi si rivelerà essere un tradizionale "cattivo" della mitologia nordica. La storia sembra essere complessa e piuttosto profonda, ma purtroppo il gioco ne scalfisce appena la superficie, visto che è la prima parte di una trilogia: nei quattro capitoli in cui è suddiviso il gioco vengono poste le basi di ciò che avverrà nei due titoli successivi. La storia proposta da questo primo episodio è comunque interessante ed avvincente, ed alla fine lascia sicuramente il giocatore con la voglia di scoprire cosa accadrà dopo gli eventi narrati.

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Dual stick action
Too Human resta però basilarmente un action game, quindi la narrazione della storia rimane relegata principalmente alle lunghe e ben realizzare sequenze di intermezzo tra una missione e l'altra. Il cuore del gioco è proprio sul campo di battaglia, dove condurremo Baldur ad affrontare montagne di nemici cibernetici in quattro diverse ambientazioni. E qui incontriamo subito quello che è il maggior difetto del gioco: la scarsa varietà. Sì, perché già sole quattro ambientazioni non riescono ad offrirci la molteplicità di situazioni che ci sarebbero piaciute, ma poi ci si mette anche il fatto che il loro design è piuttosto ripetitivo: alla lunga si smette di far caso alle ambientazioni concentrandosi unicamente sui nemici. Il che non sarebbe un male, visto che si tratta di un gioco d'azione caratterizzato da combattimenti con decine di nemici. Purtroppo però nelle prime tre ambientazioni affronteremo sempre lo stesso tipo di nemici, con poche varianti e soprattutto sempre con gli stessi schemi di combattimento. Nell'ultimo episodio cambia il tipo di nemici affrontati, ma rimane la ripetitività di base dell'azione.

Il gioco ci vede infatti percorrere linearmente le varie ambientazioni, distruggendo man mano le moltitudini di nemici che ci si parano di fronte: non solo questi offrono poca varietà, ma anche il sistema di controllo non permette al giocatore di variare molto l'esperienza di gioco. L'idea alla base del sistema di combattimento è sicuramente originale ed inizialmente ci ha anche affascinato molto: si utilizza lo stick sinistro per muovere Baldur, mentre quello destro viene utilizzato per gli attacchi veri e propri. Premendo lo stick in direzione di un nemico, Baldur scatta verso di lui per colpirlo con un attacco corpo a corpo, ed è poi possibile utilizzare diversi movimenti dei due stick per creare mosse diverse, come scaraventare in aria i nemici, colpirli al volo oppure effettuare mosse dalla distanza come scagliare il martello oppure lanciare un'ondata di energia con la spada. Se poi insieme allo stick premiamo il grilletto dorsale, Baldur utilizzerà le sue armi balistiche come pistole e fucili per attaccare da lontano i nemici. Tutto questo permette di creare combinazioni di azioni all'inizio sorprendenti, ma che alla lunga si rivelano però insufficienti e ripetitive. C'è pochissimo spazio per la tattica, tranne che per il fatto che alcuni nemici sono più sensibili ad un tipo di armi piuttosto che ad un altro, ed il gran numero di avversari affrontati ogni volta fa sì che ogni battaglia si trasformi in un picchia-picchia caotico in cui si finisce per agitare velocemente lo stick destro in tutte le direzioni, senza preoccuparsi di usare tecnicismi particolari. Neanche i compagni di squadra, truppe umane o compagni dèi che ci affiancheranno nelle missioni, sono di alcun aiuto: anche se sparano ed affrontano i nemici, sembrano non riuscire ad infliggere alcun danno, cosa che rende la loro presenza semplicemente ornamentale. In una missione addirittura veniamo affiancati da Thor, teoricamente molto più potente di Baldur, ma lo vedremo spesso combattere come se non fosse capace di infliggere il minimo danno: la sua unica utilità è distrarre alcuni nemici mentre noi siamo impegnati con altri.

Nota di merito invece per la gestione della telecamera: usando entrambi gli stick per il combattimento, non abbiamo la possibilità di controllare direttamente le visuali, ed è quindi stata adottata una telecamera fissa, della quale possiamo solo decidere la lontananza dal protagonista. Noi abbiamo giocato utilizzando sempre la visuale più lontana possibile, che permette di avere un ottimo colpo d'occhio sul campo di battaglia, e ci siamo trovati generalmente sempre molto bene. Sicuramente però, durante le fasi d'esplorazione, ci sarebbe piaciuto controllare liberamente la visuale per poter guardare meglio i nostri dintorni.

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In aiuto della varietà arrivano alcune mosse speciali molto potenti, utilizzabili però solo quando appositi indicatori di energia saranno carichi, e l'alta personalizzabilità dell'attrezzatura del protagonista. Questo è infatti uno degli elementi in cui Too Human spicca maggiormente: durante il combattimento, i nemici rilasciano numerosi oggetti, tutti collezionabili e poi utilizzabili su Baldur oppure convertibili in valuta. Tramite appositi menu di personalizzazione non troppo dissimili da quelli visti in Mass Effect possiamo cambiare continuamente parti di armatura o armi utilizzate, purché il livello del personaggio ce lo permetta. Come in un gioco di ruolo, infatti, durante i combattimenti maturiamo punti esperienza che ci faranno progressivamente salire di livello. Ad ogni aumento di livello potremo utilizzare attrezzatura più potente ma anche cambiare le caratteristiche di Baldur tramite un apposito albero delle abilità, che può peraltro variare in base alla classe di personaggio scelta all'inizio del gioco, tra le cinque presenti. Durante il gioco ci siamo trovati spesso ad entrare nel menu di personalizzazione per dotare il nostro eroe di armamenti più potenti o più adatti ai nemici affrontati in quel momento, e questo è sicuramente uno degli aspetti più appaganti del gioco, capace di controbilanciare, anche se non completamente, la ripetitività dei combattimenti.

Durante le missioni incontreremo poi ogni tanto delle porte bloccate o dispositivi spenti: per poter procedere dovremo entrare nel cyberspazio tramite appositi "pozzi" e manomettere dall'interno il sistema. La rappresentazione di questo ambiente è decisamente inusuale: distese verdi piene di vegetazione, torrenti e colline, in cui compiere determinate azioni che si rifletteranno poi nel mondo reale, ed in cui Baldur ha poteri particolare come la telecinesi. Ad esempio, se dobbiamo aprire una porta, nel cyberspazio vedremo una staccionata di legno ed un masso gigante, il quale spinto verso di essa la infrangerà sbloccando poi la porta nel mondo reale. Purtroppo, anche se interessante, l'idea è sfruttata solo superficialmente, senza puzzle o sfide particolari, e le azioni da fare nel cyberspazio sono sempre scontate e guidate. Un vero peccato, ci piacerebbe nei prossimi episodi vedere questa ambientazione maggiormente sfruttata.


Quando non siamo impegnati in missione, la storia si svolge presso la Aesir Corp., la cittadella degli dèi nordici, liberamente esplorabile e dalle architetture mozzafiato: davvero una delle più belle ambientazioni mai viste in un videogioco. Qui, oltre a parlare con personaggi chiave per il proseguimento della storia, abbiamo anche accesso ad un laboratorio di bioingegneria ed una armeria in cui comprare potenziamenti ed armi utilizzando i soldi guadagnati con gli oggetti raccolti in battaglia.

Concludiamo la discussione sul gameplay con l'indicazione che completare la campagna vi impiegherà circa una dozzina d'ore: fatto questo, è possibile prolungare l'esperienza di gioco ricominciando con un'altra classe di personaggio, oppure rigiocando alcuni livelli della campagna in cooperativa online con un amico. Questa modalità è peraltro l'occasione per sbloccare alcuni obiettivi altrimenti non disponibili, basati sul lavoro di squadra tra i due giocatori. Oltre a questo non offre molto di più rispetto alla campagna vera e propria, e non ci è piaciuto il fatto che risulti essere una modalità separata: una cooperativa integrata nella campagna come quella vista in Crackdown, che non ci obblighi quindi ad interrompere la partita in corso per ospitare un amico, sarebbe stata sicuramente più gradita.


Visuali ed audio
Dal punto di vista tecnico, Too Human è assolutamente ineccepibile: ambientazioni vaste e dettagliate fanno da cornice a battaglie che coinvolgono decine di personaggi, senza che il motore ceda di un frame. La qualità grafica ottenuta è molto simile a quella offerta dall'Unreal Engine 3, seppure il gioco sfrutti un motore proprietario, ed alcuni ambienti, come già descritto, sono assolutamente mozzafiato. Purtroppo però una infelice direzione artistica non permette al motore di gioco di esprimersi al meglio: già vi abbiamo detto che la cittadella degli dèi è visivamente stupenda, ma alcuni livelli delle missioni risultano troppo anonimi, e soprattutto i personaggi presentano un design davvero poco azzeccato. Sicuramente gli artisti di Silicon Knights hanno cercato di sfuggire dai soliti stereotipi dei giochi d'azione, ma certo la risposta a questo problema non è un protagonista dal volto rotondetto che ben poco incarna il concetto di eroe duro e puro.

Anche l'audio del gioco, seppur generalmente buono, ci ha lasciati perplessi più di una volta quando, in corrispondenza di scene o combattimenti molto ricchi di pathos, spariva totalmente la colonna sonora lasciando solo il suono delle armi e le urla dei soldati. Anche in questo caso si tratta più di scelte artistiche che di problemi tecnici o di audio design, ma non hanno incontrato appieno i nostri gusti.

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Il crepuscolo degli dèi
In conclusione, Too Human si rivela essere un action game con molte buone idee che non riesce però a decollare a causa di una giocabilità troppo ripetitiva. La nuova opera di Silicon Knights brilla in alcuni comparti come la grande personalizzabilità del protagonista ed alcune bellissime ambientazioni, ma nel tentativo di fornirci un gameplay innovativo con battaglie epiche, gli sviluppatori hanno perso di vista l'elemento varietà, offrendoci una esperienza che non rende giustizia ad un progetto decennale come questo. Non possiamo sicuramente catalogarlo come un fallimento perché il titolo si fa giocare fino in fondo pur non essendo il capolavoro che ci si sarebbe aspettati: se poi amate la fantascienza ed i miti nordici, sicuramente vale comunque la pena di essere giocato per la bella storia, che apre la strada ai due successivi episodi della trilogia. Li aspetteremo con impazienza, sperando che gli sviluppatori sfruttino l'occasione per sistemare le pecche del gioco, mantenendo quanto di buono abbiamo trovato in questo episodio.
7.8

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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