MondoXbox

Live your
passion!

MondoXbox

MondoXbox



Hunting Simulator
copertina

Recensione - Hunting SimulatorXbox OneGame

Dominato dai titoli Cabela's durante la scorsa generazione, il genere dei simulatori di caccia era finora completamente assente sulle nuove console; i ragazzi di Neopica e Bigben Interactive arrivano quindi a colmare il vuoto con il loro Hunting Simulator, che promette di farci rivivere il brivido dell’arte venatoria seppur in forma virtuale. Eccovi la nostra recensione!

Il Gioco

Che piaccia o meno, la caccia è una di quelle attività che accompagnano l’uomo da quando ha guadagnato la posizione eretta fino ai giorni nostri, evolvendo nelle strategie e negli strumenti di pari passo con l’essere umano: dalla pietra scheggiata alla lancia, dall’arco al fucile, attraverso mille passaggi intermedi che hanno visto crescere in maniera sempre più marcata il vantaggio dell’uomo sull’animale. E se in passato l’ars venandi aveva come finalità unica ed intrinseca quella del sostentamento, ora il benessere ci concede il lusso di poterla vivere anche come un’attività sportiva o ricreativa; Hunting Simulator si propone di portare sulle nostre console questa attività, facendoci vivere il brivido dell'inseguimento della preda senza torcere un pelo o una piuma ad animale vivente.

Il gioco ci dà accesso alle tre modalità di gioco Campagna, Caccia Libera e Multiplayer; la prima ci vede svolgere una serie di missioni affidateci dal gioco, ognuna con obiettivi, prede ed ambientazioni diverse, mentre la Caccia Libera ci dà la possibilità di muovervi attraverso uno dei numerosi habitat presenti (andiamo dalle grandi foreste ed i canyon americani alla gelida Alaska, passando per le Highland scozzesi e le Alpi francesi) senza doverci preoccupare di completare obiettivi di sorta e con la possibilità di abbattere qualsiasi preda ci aggradi.

Il gioco presenta un gameplay con visuale in prima persona in tutto e per tutto simile ad un classico dei FPS sia nelle meccaniche che nei comandi, quindi ci si trova immediatamente a proprio agio nell’esplorazione. Nella fattispecie potremmo forzare un paragone con un FPS con componenti stealth, considerato l’approccio necessario per cogliere di sorpresa le nostre prede: i sensi degli animali selvatici sono infatti molto sviluppati, fattore che li avvantaggia non poco visto che possono sentirci o fiutarci spesso ancor prima che noi stessi ci accorgiamo della loro presenza, e questo ci costringerà a muoverci sempre molto lentamente, accucciati, cercando di generare il minor rumore possibile. Avanzare in posizione eretta ci consente di muoverci con maggiore rapidità, ma per contro i nostri passi saranno più facilmente percepibili dai nostri potenziali trofei a differenza della posizione accovacciata, che garantisce oltretutto una maggior mimetizzazione.

MX Video - Hunting Simulator

Un ottimo sistema per individuare qualche bell’esemplare da aggiungere alla nostra collezione è quello di tendere a nostra volta l’orecchio prestando attenzione ai suoni ambientali: gli animali selvatici hanno infatti la tendenza a “comunicare” tra loro emettendo caratteristici richiami che con un po’ d'esperienza impareremo a riconoscere e ci consentiranno di capire, oltre alla posizione del nostro bersaglio, anche la sua specie di appartenenza. Hunting Simulator enfatizza parecchio questo aspetto, ponendo moltissima attenzione su un comparto audio che ricopre un ruolo di primo piano nelle dinamiche di gameplay.

Di grande aiuto risultano anche le tracce lasciate sul terreno dalle nostre prede: ispezionando gli escrementi che inevitabilmente gli animali abbandonano dietro di loro, potremo infatti capire in che direzione si stiano muovendo ed, analizzandone la “freschezza”, la distanza approssimativa. La conoscenza e la capacità di sfruttare le peculiari particolarità di ogni differente ambiente in cui ci muoviamo sono altresì fondamentali per una battuta di caccia di successo: inutile spiegare il vantaggio che potrebbe conferire guadagnare una posizione di tiro elevata, magari appostandosi su uno sperone roccioso che affacci su una valle, o mimetizzarsi in mezzo all’erba alta attendendo pazientemente il palesarsi di una preda.

E finalmente giunge il momento di tirare il grilletto. Aiutandoci magari con una delle ottiche di precisione a nostra disposizione, bisogna decidere che colpo mettere a segno ai danni della nostra ignara vittima: un colpo alla testa si traduce nella morte istantanea dell’animale (e conferisce un punteggio maggiore), ma certo non è un tiro banale da mettere a segno, ed un fallimento si tradurrà inevitabilmente nella fuga del bersaglio; un colpo ai polmoni di contro risulta molto più semplice, ma l’animale non morirà subito, trascinandosi agonizzante in giro per la regione per qualche tempo, costringendoci a seguirlo per non perderlo di vista. Fondamentale anche la scelta del calibro da utilizzare a seconda della differente preda: cercare di abbattere un massiccio montone od un orso con un’arma leggera è naturalmente sconsigliabile, così come centrare una lepre con un fucile da caccia particolarmente potente pregiudicherebbe il trofeo: è importante quindi imparare a conoscere le caratteristiche delle numerose armi messe a disposizione dagli sviluppatori, che annoverano, oltre a svariate tipologie di fucili, anche archi e balestre.

In definitiva l’esperienza di gioco di Hunting Simulator si riduce al reiterarsi di quanto descritto finora, in maniera libera oppure seguendo le missioni affidateci se siamo in modalità Campagna, e con la possibilità di organizzare battute di caccia assieme ad un massimo di altri tre amici scegliendo la modalità Multiplayer.

Amore

In giro per il mondo

- Il più grande pregio di Hunting Simulator è sicuramente quello di riuscire a riprodurre in maniera fedele e convincente numerosi ambienti naturali, molto diversi tra loro. Si spazia da zone alpine, contraddistinte da una ricca vegetazione di conifere, ripidi pendii ed impetuosi corsi d’acqua, ad aridi deserti bruciati dal sole, caratterizzati da vaste zone pianeggianti ed una flora molto più rada, passando per le fitte foreste mitteleuropee sino ad arrivare alle impervie distese ghiacciate sub-polari, dove mettere alla prova il nostro istinto predatorio ai danni delle altrettanto numerose specie animali presenti, che si tratti di ungulati, plantigradi, roditori o felini.

Il canto della natura

- Molto buono il lavoro svolto anche per quanto concerne la riproduzione del sonoro degli ambienti naturali: la sensazione di trovarsi in mezzo alla natura selvaggia è davvero palpabile, e più di una volta ho scambiato il cinguettio dei vari pennuti virtuali per quelli che quotidianamente svolazzano fuori casa. Ottimamente realizzate anche le campionature di vento, ruscelli, pioggia e di tutti i suoni che ci possono accompagnare durante la passeggiata in un bosco. Menzione speciale ai versi delle nostre prede, che rivestono un ruolo anche molto importante a livello di gameplay, dato che grazie ad essi possiamo capire l’ubicazione di un determinato animale.

Odio

Come pesci in un barile

- Vivendo sull’arco alpino, mi capita piuttosto spesso di effettuare lunghe escursioni nella natura, in fasce orarie che vanno dall’alba al tramonto e spesso in zone scarsamente battute dalla maggior parte delle persone. Capita quindi piuttosto frequentemente di imbattersi nella fauna locale: lepri, cervi, caprioli, camosci e via discorrendo, ma la concentrazione di animali in Hunting Simulator è veramente eccessiva. Già nella mia prima sessione di caccia libera, quando dovevo ancora familiarizzare col gioco, mi sono portato a casa, senza peraltro grossi sforzi, la bellezza di una quindicina di cervi, dieci cervi-mulo, una dozzina di coguari e qualche volpe: praticamente una strage. Ora, capisco che sarebbe stato frustrante inserire un troppo esiguo numero di capi in ogni mappa, costringendoci a lunghi e tediosi appostamenti, ma così è si è esagerato nel senso opposto, tanto da far risultare inutile l’ispezione delle varie tracce lasciate dalle prede e far perdere totalmente il gusto per la conquista di un trofeo. Sembra di cacciare in uno zoo.

Braccati dalla noia

- Cammina, individua, abbatti e reclama la preda. Quattro semplici azioni che verranno ripetute senza soluzione di continuità nel corso di tutto il tempo di gioco. Ben inteso: nessuno si aspettava un gioco frenetico, veloce o adrenalinico, al contrario. Il problema è che in Hunting Simulator viene presto a mancare un vero motivo per spingerci a giocare. Mi sarei aspettato, ad esempio, una sorta di statistica che tenesse conto di quanti e quali animali ho abbattuto, del loro peso, magari della loro rarità, questo avrebbe sicuramente giovato: in fondo la bellezza del trofeo è motivo di vanto per ogni cacciatore. Invece il tutto si riduce ad un mero punteggio globale assegnato a fine battuta, assegnato in base alla precisione dei colpi e alla distanza del bersaglio, una valutazione in ogni caso poco stimolante. Ed ho trovato la modalità Campagna ben poco interessante: in pratica per ogni singola area geografica ci vengono assegnati una serie di compiti che consistono nell’abbattimento di una determinata preda entro un certo tempo, abbattuta la quale si ritorna nel menu principale del gioco per selezionare la missione successiva; non un abbozzo di trama, non un incentivo reale che spinga a giocare fino in fondo in questa modalità, se non quello di sbloccare nuove aree di caccia, armi ed oggetti vari.

Panorami deludenti

- Brutte notizie purtroppo arrivano anche dal comparto grafico di Hunting Simulator. Ad una varietà di ambientazioni e ad una riproduzione piuttosto fedele e convincente delle stesse non si accompagna infatti una altrettanto certosina realizzazione tecnica. Il gioco presenta delle imperfezioni grafiche molto evidenti, prima tra tutte un fastidioso ed accentuatissimo fenomeno di pop-up che causa la comparsa a brevissima distanza di texture (peraltro piuttosto scarse), nel migliore dei casi, ma a volte addirittura di interi poligoni che compongono formazioni rocciose od alberi. Stessa realizzazione approssimativa anche per quanto riguarda le animazioni dei vari animali, che appaiono legnose e poco naturali.

Istinti sopiti

- Niente di buono neppure sul fronte dell'intelligenza artificiale. Fin troppo spesso ho trovato molto poco convincente il comportamento degli animali, in particolare in occasione di alcuni tiri falliti: sparare, vedere il colpo mancare di poco il bersaglio ma constatare che quest’ultimo se ne resta tranquillamente fermo a brucare l’erbetta, ignorando completamente il rumore generato dallo sparo, lascia a dir poco interdetti ed assesta un ulteriore colpo ad un prodotto già afflitto da gravi lacune.

Tiriamo le somme

Purtroppo quella che poteva essere un’esperienza riflessiva, rilassante e fuori dai canonici schemi degli FPS si è rivelata al contrario essere molto deludente ed estremamente noiosa. Le esigue e poco ispirate modalità di gioco, presentate peraltro in una cornice grafica tutt’altro che accattivante, rendono Hunting Simulator un gioco che difficilmente troverà spazio persino nella collezione del più sfegatato dei cacciatori. Un’occasione sprecata per portare in maniera dignitosa la caccia sulle nostre console.
5.0

c Commenti (1)

copertina

c

Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
x Invio commenti disattivato per gli articoli più vecchi di tre mesi.
caricamento Caricamento commenti...