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Diablo III: Reaper of Souls - Ultimate Evil Edition
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Recensione - Diablo III: Reaper of Souls - Ultimate Evil EditionXbox One Xbox 360Game

Alla Gamescom del 2013 Blizzard annunciò la prima espansione di Diablo III: Reaper of Souls, originariamente solo in versione PC. Le novità introdotte dall’espansione sono molte, da una nuova classe a un nuovo sistema di drop dei tesori, oltre a un buon numero di minor updates. Ad un anno di distanza anche i giocatori console possono finalmente provare queste novità con Diablo III: Reaper of Souls - Ultimate Evil Edition; seguiteci ancora su Sanctuarium, ricordando che “nessuno può fermare la Morte”...

Il Gioco

Dopo la caduta di Diablo, la pietra delle anime contenente il Primo Maligno è stata nascosta nelle profondità delle rovine Nefilim. Tyrael pensava che ormai il mondo fosse al sicuro, quando Malthael, l’angelo della morte, si impadronisce della pietra per un qualche suo oscuro progetto. Questi sono gli accenni di trama di Diablo III: Reaper of Souls - Ultimate Evil Edition, prima espansione ufficiale di Diablo III, disponibile su console di nuova e di vecchia generazione, e che include anche il titolo originale (per chi non lo avesse provato fin ora). Non mi dilungherò nel ripetere le meccaniche di base di Diablo III, in quanto ci ha già pensato un anno fa il nostro Roberto Tomasi. Le novità che introduce l’espansione Reaper Of Souls sono molteplici. Innanzitutto un nuovo sistema di drop degli oggetti. Su console il concetto è sempre stato più o meno questo: tanto tanto drop, una quantità spropositata di oggetti rari (di colore giallo), un po’ di oggetti leggendari (di colore marroncino) e pochissimi oggetti appartenenti ai set (riconoscibili dal colore verde). Il concetto è rimasto lo stesso, ma sono stati modificati i coefficienti di drop, con il risultato che gli oggetti leggendari sono veramente difficili da trovare, almeno a un livello di difficoltà basso. Solo i boss, dopo averli sconfitti la prima volta, hanno una buona possibilità di drop. Aumentando il livello di difficoltà, il bottino aumenta proporzionalmente. Il secondo piatto forte di Diablo III: Reaper of Souls - Ultimate Evil Edition è rappresentato da una nuova classe: il Crociato. Si traduce come l’incarnazione del Paladino dei vecchi capitoli. Una classe che ha ottime qualità difensive, e che diventa devastante man mano che avanza di livello. La sua caratteristica base è la Forza, come il Barbaro. Il personaggio ideale per chi si approccia per la prima volta al gioco, grazie alle sue qualità. La maggior parte delle sue abilità ruotano intorno allo scudo e al martello. A un certo punto nello sviluppo, il Crociato potrà essere in grado di equipaggiare un’arma a due mani e uno scudo, che lo trasformerà in una sorta di carro armato umano.

La terza novità introdotta dall’espansione Reaper of Souls è la modalità Avventura, sbloccabile solo dopo aver portato a termine l’espansione. In questa modalità è possibile esplorare liberamente l’intera mappa di gioco, senza limiti legati alla trama, e affrontando sfide e missioni particolari, come i Varchi dei Nefilim, che si ispira ai raid di World of Warcraft. Una modalità che permette di sfruttare appieno il nuovo level cap, aumentato di 10 livelli rispetto a Diablo III: in Diablo III: Reaper of Souls - Ultimate Evil Edition possiamo arrivare fino al livello 70.

Il multiplayer offre sempre la solita co-op in locale e online a 4 giocatori, ma con un paio di modifiche che secondo me dovevano essere introdotte già qualche tempo fa. Mi riferisco in particolare alla feature “apprendista”, che nelle partite co-op, pareggia il livello del giocatore più debole con quello del giocatore più forte, dando quindi la possibilità anche al nostro amico “casual”, che magari non ha mai giocato a Diablo e nemmeno mai avrà intenzione di farlo, di giocarsi una partitella con noi senza paura. L’altra novità è data dal sistema Nemesi. Ogni tanto, quando un mostro particolarmente forte ci uccide, può capitare che questo mostro salti dentro a un portale e sparisca. Ebbene, la creatura si teletrasporta nella partita di qualche amico, diventando più forte. Finchè il mostro non viene sconfitto, questo continua a crescere in potenza, con il rischio di incontrare nemici formidabili e quasi imbattibili. Se e quando il nemico cade, viene distribuito un bonus e del bottino fra tutti i giocatori che l’anno affrontato. Ultima caratteristica di un multiplayer “passivo” è data dalla cassetta della posta, tramite la quale i nostri amici possono inviarci equipaggiamento e denaro.

In Diablo III: Reaper of Souls - Ultimate Evil Edition è presente anche un nuovo artigiano: la Mistica. Attraverso essa è possibile modificare l’aspetto fisico degli oggetti (una modifica che però non ha nessun riflesso sul gioco vero e proprio, ma è puramente estetica), oppure è possibile incantarli e modificarne le proprietà magiche. Anche questo artigiano può essere sviluppato fino al livello 12.
Il gioco è naturalmente tutto in italiano: doppiaggio, menu, sottotitoli ecc. E’ possibile importare il proprio personaggio da una qualsiasi versione old-gen ma non dal PC. L’importazione ha però alcuni limiti: non è infatti possibile importare i personaggi da Xbox 360 a PS3 e viceversa. Sulle console next-gen invece non ci sono particolari problemi. È infatti possibile l’importazione anche fra piattaforme Sony e Microsoft.

Amore

Una nuova classe

- Il crociato. La nuova classe introdotta da Diablo III: Reaper of Souls - Ultimate Evil Edition è una possibilità in più di personalizzazione e un nuovo tipo di approccio al gioco. La sua caratteristica predominante, la forza, lo rende un incrocio tra un picchiatore nudo e crudo come il barbaro, e una classe un po’ più Tank come il Paladino. Le sue abilità principali vertono sullo scudo e sono sia difensive che offensive. Purtroppo alcuni dei suoi poteri vengono un po’ “scopiazzati” dalle altre classi, ad esempio l’abilità Falange è simile al Richiamo degli Antichi del barbaro. Più aumenta di livello e più il Crociato diventa un’inarrestabile macchina da guerra. Utilizzando un’abilità passiva chiamata forza celestiale, sbloccabile ed equipaggiabile già al 10° livello, è possibile equipaggiare un’arma a due mani sulla mano principale, e uno scudo sull’altra.

La prosecuzione della storia

- Attraverso l’ultima patch di Diablo III per console, è possibile esportare il personaggio dalla versione old-gen. Purtroppo non è possibile l’esportazione dalla versione PC, ma era immaginabile vista la diversissima evoluzione che ha avuto il gioco su questa piattaforma. Terminata l’importazione, recuperate tutto quello che avevate sul personaggio della vecchia versione, oggetti compresi. Attenzione però, se avete già creato qualche eroe su Diablo III: Reaper of Souls - Ultimate Evil Edition, e intendete importare un altro personaggio da Diablo III in un secondo momento, perderete tutto quello che già è presente sul vostro account.

Caricamenti pressappoco inesistenti

- La cosa che mi ha lasciato più stupito di Diablo III: Reaper of Souls - Ultimate Evil Edition è la rapidità dei caricamenti (parliamo ovviamente della versione Xbox One). Il progresso fatto dalla old gen è quasi incredibile. Non esistono praticamente i caricamenti. Sia che si parli di uscire dalla partita e tornare al menu, che si tratti di cambiare eroe, ricaricare una partita diversa, oppure viaggiare attraverso i crocevia, raramente il loading time è superiore a un secondo o due. Credo sia il primo gioco next-gen che si comporta in un modo così reattivo.

Tante piccole novità

- Riassumo rapidamente quelle novità che sono degne di menzione, ma che non troverebbero spazio in un capitoletto dedicato a loro: la Mistica aggiunge la possibilità di personalizzare l’aspetto dell’equipaggiamento (pagando cifre spropositate) e modificandone gli incantamenti (pagando cifre ancora peggiori, ma questa volta con un senso). E’ possibile collegare Diablo III: Reaper of Souls - Ultimate Evil Edition a un account battle.net creato su PC, così da ottenere alcuni benefit e oggetti leggendari in game.

Un multiplayer più equilibrato

- Nel multiplayer è stata finalmente aggiunta la modalità “apprendista”, che permette ai giocatori di livello più basso, di aumentare temporaneamente le proprie caratteristiche come danno e punti ferita, in modo da non essere carne da macello nelle partite degli amici di livello più elevato (come accadeva in Diablo III su old-gen). Un’altra curiosa novità riguarda i nemici: quando un particolare nemico uccide il nostro personaggio, c’è una possibilità che questo passi di livello e si trasporti nella partita di un nostro amico che possiede Diablo III: Reaper of Souls - Ultimate Evil Edition. Quando questo nostro amico uccide quel mostro, entrambi guadagnano del bottino. Questa feature mi risulta essere alquanto misteriosa, non ho potuto oltretutto sperimentarla perché il multiplayer online è deserto, non essendo il gioco ancora approdato sugli scaffali al momento in cui scrivo.

Odio

La solita trama

- Anche stavolta c’è il solito cattivone che vuole far sua la pietra delle anime e cercare di raggiungere il suo scopo malvagio. Non posso aggiungere altro, visto che potrei scadere nello spoiler più bieco. Comunque la trama è un continuo cliché e un rimando a qualcosa di già visto in passato, anche nella stessa serie. Il livello è alzato leggermente dagli interventi di Malthael e dal carisma stesso del personaggio. Mi chiedo cosa potranno inventarsi questa volta, per un ipotetico Diablo IV!

Un pasticcio old-gen

- Già. La versione per Xbox 360 e PS3 è un gran pasticcio. Non sto a entrare nei meriti dei problemi di sviluppo e sui reali motivi della scelta, ma se già avete Diablo 3 su Xbox 360, DOVETE ricomprarvi il gioco. Non è previsto un DLC stand-alone come su PC, da scaricare sul gioco base. Dovete semplicemente ricomprarvi il gioco completo. Vista la scarsa longevità e la sostanziale poca differenza rispetto a quanto già giocato con Diablo III, consiglio a chi già lo possiede di attendere un sostanzioso taglio di prezzo prima di acquistare Diablo III: Reaper of Souls - Ultimate Evil Edition. Ovviamente sempre che non siate mega-fan e non vogliate a tutti i costi sapere come prosegue la storia!

Poco longevo

- Ci sono due modi di affrontare Diablo III: Reaper of Souls - Ultimate Evil Edition e in generale tutti i titoli della serie: esplorando o puntando dritti alla meta. Io sono uno della scuola dell’esplorazione. Mi piace scoprire tutte le zone della mappa, uccidere tutti i nemici e raccattare tutti gli oggetti e i tesori nascosti. Chi affronta il gioco in questo modo, può goderselo in una dozzina di ore circa. Gli amanti dello speed-run a difficoltà minima invece, potrebbero riuscire a terminarlo in un tempo esageratamente più basso, a stima tra le 4-5 ore di gioco. Discorso diverso invece per chi non ha mai giocato a Diablo III e si trova adesso per la prima volta con il pad fra le mani. A quel punto le ore di gioco diventano minimo dalle 20 alle 40 (anche se io, fra tutte le piattaforme, avrò giocato per più di 300 ore).

Tiriamo le somme

Diablo III: Reaper of Souls - Ultimate Evil Edition racchiude tutto ciò che un giocatore appassionato di hack and slash può volere. La storia coinvolgente di Diablo III, il carisma di un cattivo come Malthael e tutta una serie di novità che rendono ancora migliore la già ottima esperienza vissuta con il primo capitolo. L’unico ostacolo può essere rappresentato dal prezzo, che forse è un po’ troppo alto per chi l'ha già giocato e quindi considera questo una sorta di espansione. Ma se non avete ancora giocato a Diablo III, questo gioco non può mancare nella vostra console.
8.5

Recensione realizzata grazie al supporto di Activision e Xbox.


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L'autore

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Quando gli hanno chiesto di comporre una Bio, ha pensato subito alla natura e all’ambiente. Una volta rinsavito, ci ha raccontato di essere un appassionato di Basket e Calcio, videogiocatore accanito, predilige RPG, FPS e TPS. In generale però non si tira indietro di fronte a nulla. A tempo perso è anche speaker in una Web Radio.

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