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Need for Speed: Rivals (X1)
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Recensione - Need for Speed: Rivals (X1)Xbox OneGame

Anche quest’anno si torna a correre con la serie Need for Speed, affidata stavolta alla neonata software-house svedese Ghost Studios composta in buona parte da veterani provenienti direttamente dalla ridimensionata Criterion e quindi ampiamente a loro agio con i giochi di corse arcade. Scopriamo allora quali novità ci presentano con Need for Speed: Rivals e cerchiamo di capire se il nuovo team ha saputo iniettare nuova linfa vitale ad un brand che, tra alti e bassi, sfreccia sui nostri schermi ormai da circa vent’anni!

Il Gioco

La guerra non si combatte solo con armi e proiettili ma anche su strada, con macchine velocissime e sirene spiegate, ed a volte basta un piccolo evento per scatenarla. A Redview County, luogo dove si ambienta appunto il nuovo Need for Speed: Rivals, i racers, o fuggitivi, sono impegnati quotidianamente a sfidarsi tra loro, cercando di battere record di velocità e gare varie, fregandosene della legge e delle regole. Durante una di queste scorribande però qualcosa va storto, un corridore dal misterioso nome di F-8 manda fuori strada un poliziotto che finisce in ospedale e la notizia dell’incidente, attraverso internet e media vari, fa ben presto il giro della contea. A questo punto è guerra aperta: i poliziotti iniziano a pattugliare senza sosta le strade, con l’ausilio progressivo di forze speciali e un dispiegamento di mezzi sempre più imponente, mentre i racer fanno muro intorno al loro nuovo leader ed aumentano le peripezie a tutta velocità per manifestare il loro diritto alla libertà e il loro bisogno di adrenalina sempre più incalzante.

In questo scenario ha inizio il gioco che, come già accaduto con l’ottimo Need for Speed Hot Pursuit qualche anno fa, vede il ritorno di un gameplay diviso in due sezioni principali: poliziotti e fuggitivi. Infatti, dopo uno dei tutorial più lunghi nella storia di un gioco di corse, ci si ritrova a scegliere con quale fazione iniziare a giocare. La scelta comunque non è particolarmente vincolante e in qualsiasi momento si può cambiare carriera per poi tornare a quella precedente senza alcun problema. Iniziando a giocare con i poliziotti, ad esempio, ci verranno mostrati gli eventi visti dal punto di vista delle forze dell’ordine, attraverso brevi filmati che introducono ai vari capitoli della carriera e che ci illustreranno tutti gli sviluppi interni al Dipartimento di polizia di Redview County. Il parco macchine dei poliziotti è composto da 70 vetture molte delle quali però vengono riproposte con diverse caratteristiche e statistiche (Enforcer, Undercover e Normale), fattori che le rendono più o meno adatte ai vari compiti che dovremo svolgere. Tra le auto disponibili troviamo bolidi che non hanno nulla da invidiare a quelle dei racers, tra i quali: Ferrari, Bugatti, Lamborghini, Aston Martin, Porsche, ecc. fino ad arrivare alle potentissime McLaren F1 e la Bugatti Veyron Super Sport. Tutti questi gioiellini non sono in vendita ma verranno sbloccati solo avanzando nella storia, dopo di che saranno gratuitamente a nostra disposizione nel garage di ogni posto di comando della polizia. Quest’ultimi rappresentano una sorta di check-point da cui scegliere le varie liste di incarichi, le auto ed i potenziamenti ed il punto della mappa dove preferiamo uscire in strada per giocare. La progressione della carriera, per entrambe le fazioni, è infatti subordinata allo svolgimenti di incarichi, suddivisi in tre liste diverse per ogni livello; possiamo quindi scegliere la lista che più ci piace o che riteniamo più alla nostra portata e iniziare a pattugliare le strade per cercare di completare le varie missioni, oppure, nel caso incontrassimo troppe difficoltà, possiamo sempre tornare ad un posto di comando e scegliere un’altra lista di incarichi da portare a termine. Nello specifico, troviamo sfide a tempo durante le quali dovremo rispondere a delle chiamate da parte della centrale radio ed arrivare a destinazione nel minor tempo possibile, cercando di evitare urti o incidenti per non perdere secondi preziosi. Ci sono poi gli inseguimenti veri e propri, durante i quali bisogna bloccare un certo numero di racers prima che completino la loro gara ed infine ci sono degli incarichi durante i quali bisogna bloccare un singolo fuggitivi prima dello scadere del cronometro.

Troviamo poi una buona serie di gadget indispensabili per la riuscita dei vari compiti; ogni auto può equipaggiare un massimo di due gadget a scelta tra l’IEM (impulso elettromagnetico), utile a disattivare l’HUD ed i vari dispositivi dei nemici, il CES (campo elettrostatico) che ci protegge per un breve lasso di tempo dai dispositivi offensivi dei racers e provoca un potente shock agli avversari in caso di urto, le strisce chiodate, i posti di blocco, il supporto dell’elicottero ed infine l’ariete, un dispositivo che genera un’onda d’urto sonica frontale. Tutti questi gadget hanno un numero di utilizzi ed un’efficacia che varia a seconda del loro livello e raggiungono il culmine della potenza quando si sblocca il terzo stadio.

Nei panni dei racers invece vivremo la storia da un’angolazione diversa, con filmati che cercheranno di spiegarci lo spirito clandestino e ribelle di chi ogni giorno sfida la morte correndo oltre i limiti perché è convinto che questo lo faccia sentire più vivo e libero e non tollera in alcun modo gli ostacoli posti dalla legge. Come fuggitivi avremo, avanzando nella carriera, un garage sempre più ricco di bolidi e supercar (circa una trentina), tra le quali spiccano BMW, Audi, Porsche (si parte appunto con una Cayman S), Ferrari, Maserati e Lamborghini fino ad arrivare al top a disposizione che è rappresentato dalla McLaren P1. Come racer però le macchine dovremo guadagnarcele e comprarle spendendo SP, cioè Speed Points, in pratica i punti ottenuti attraverso il completamento di missioni ed obiettivi vari durante il gioco. Come per i poliziotti, anche i fuggitivi hanno a disposizione la loro serie di gadget per cercare di tenere testa ai tutori della legge e nello stesso tempo avere la meglio sui vari avversari nelle gare affrontate. Tra i vari dispositivi ritroviamo l’IEM e il CES, oltre alle mine che possono essere sganciate per danneggiare i nostri inseguitori, l’onda d’urto e il turbo per avere una spinta ulteriore da aggiungere al nitro che di base troviamo su ogni auto. Inoltre, le sole vetture dei racers, sono soggette ad un tuning sia estetico che meccanico. Spendendo SP si può verniciare la nostra auto del colore che preferiamo, mettere stickers e decalcomanie di varie forme e grandezza, oppure scegliere direttamente delle livree già preparate. Per quel che riguarda la parte meccanica invece, si può aumentare la forza d’urto dell’auto, per provocare più danni, la sua resistenza agli scontri, la maneggevolezza, l’accelerazione ed infine la velocità massima raggiungibile. Ognuno di questi parametri può essere portato ad un livello massimo fissato a 5 ma dal momento che gli Speed Ponts richiesti per ogni upgrade crescono in maniera esponenziale, è bene ragionare ponderatamente se potenziare la propria auto al massimo o aspettare e comprarne direttamente una nuova.
Gli incarichi che caratterizzano la modalità fuggitivo sono principalmente quattro: gare contro altri racers (ovviamente intralciati dai poliziotti di turno), sfide durante le quali bisogna sfuggire alle pattuglie di polizia entro un certo tempo massimo, sfide a tempo e le gare interceptor durante le quali dobbiamo liberarci della polizia entro un tempo prestabilito.

Una volta scesi in strada, sia come racer che come poliziotto, si ha a disposizione fin da subito l’intera mappa di gioco e si può scegliere se girare liberamente per le strade di Redview County affrontando gli eventi man mano che li incontriamo oppure selezionare nel GPS la destinazione desiderata e puntare dritti alla meta. Nel mezzo ci sono ovviamente tante sfide secondarie che possiamo scegliere di intraprendere; ad esempio, come poliziotto, basta attivare la sirena o tamponare un fuggitivo per iniziare un inseguimento in qualsiasi momento. Nel caso dei racers invece basta mettersi in scia ad un altro corridore e premere il dorsale sinistro per invitarlo a gareggiare ed iniziare così un inedito testa a testa. Questi eventi random vanno ad unirsi ad un’altra caratteristica già collaudata della serie, ovvero l’Autolog. Attraverso lo speed wall che ci mostra continuamente i vari tempi degli altri utenti online o dei nostri amici, verremo invitati a battere tali record per guadagnare SP e un posto d’onore nelle classifiche globali. Ecco quindi che infrangere i molti autovelox disseminati nella mappa o effettuare lunghi salti sfruttando gli elementi naturali dello scenario, diventano ulteriore motivo di sfida nell’economia del gioco.
Quest’anno inoltre, al già rodato Autolog, si affianca una grossa novità che tenta di amalgamare single e multiplayer in un'unica esperienza, attraverso un gameplay ibrido che vede fino a 6 giocatori partecipare insieme in un’unica sessione di gioco. In pratica, se si è connessi online, vedremo altri 5 giocatori aggirarsi per le strade di Redview County come racers e/o come poliziotti; quando inizieremo un evento della carriera potremo ritrovarci, tra i nostri inseguitori o come diretti avversari tra i racers, giocatori umani che vanno ad affiancare i vari piloti gestiti dall’IA. Non solo; girando per liberamente per la mappa sarà possibile sfidare questi giocatori attraverso gare testa a testa (nel caso dei fuggitivi), inseguirli (nel caso stessimo giocando come poliziotti e loro come racers) oppure collaborare insieme come poliziotti per bloccare dei fuggitivi.

Amore

Scenari e meteo variabile

- L’ambientazione di gioco è fondamentale in un titolo open-world come Need for Speed: Rivals, al pari della guidabilità che rimane immediata e divertente in puro stile arcade, come da tradizione della serie, quindi constatare la bellezza e la varietà degli scenari di Redview County è stato un vero piacere. Le aree di gioco richiamano fortemente quelle già viste in Hot Pursuit ma qui i toni sono meno accesi e l’atmosfera in generale molto più cupa e fredda, complice una gamma di colori meno satura e tendente prevalentemente al verde e al grigio, fatta eccezione per alcune zone. Nell’aria si respira tempesta, il cielo è carico di pioggia e non solo per le nubi grigie che avvolgono il titolo nella schermata iniziale ma anche perché le carrozzerie delle macchine, fin di primi momenti di gioco, sono perlate di gocce d’acqua, come se uscite da poco da un temporale e pronte a rientrarci a breve. Le condizioni meteo infatti sono un’altra prerogativa importante del gioco; ad un ciclo giorno/notte che mette in mostra un efficace sistema di illuminazione, si affianca il tempo variabile. Non è raro infatti ritrovarsi a correre sotto la pioggia battente oppure vedere bianchi fiocchi di neve posarsi sull’asfalto, magari mentre folate di vento e gelo ci attraversano la strada. Sempre il vento poi è complice del bellissimo effetto che muove le fronde degli alberi o crea caroselli di foglie danzanti vicino alle campagne, oppure alza onde enormi che si infrangono lungo le scogliere delle strade che si diramano lungo le coste della contea. Mentre la modellazione poligonale delle auto è di buon livello soprattutto per quel che concerne gli shader delle carrozzerie, gli effetti luce che, insieme alla polvere, l’acqua e lo sporco delle intemperie in generale, affollano il nostro schermo sono davvero riusciti e, insieme alla buona fisica e distruttibilità di molti elementi, dimostrano come il motore grafico Frosbite 3 si trovi perfettamente a sua agio anche in questo ambito. I paesaggi spaziano da zone boschive disseminate di enormi sequoie che tanto ricordano i grandi parchi nazionali americani, passando per montagne innevate, aree desertiche, campagne, porzioni di coste che affacciano sul mare e piccoli agglomerati urbani. Insomma, una mappa decisamente improntata verso la natura e i grandi spazi aperti piuttosto che i paesaggi urbani ed industriali che hanno caratterizzato diversi capitoli della serie.

Due carriere, doppio divertimento, tanto impegno

- La duplicità del gameplay offerto da Need for Speed: Rivals regala una varietà notevole al gioco dato che il senso di sfida offerto dai poliziotti e racers è sempre ugualmente alto ed appagante. L’intelligenza artificiale dei nostri avversari è infatti stata curata egregiamente e, da appassionato della serie, posso dire che non ho mai incontrato poliziotti così ostici come in questo capitolo. Nonostante la curva di difficoltà sia ben dosata, dopo qualche ora di gioco ci si ritrova ad essere inseguiti e braccati come non mai, con avversari che impiegano ogni risorsa disponibile per ostacolarci. Inoltre la resistenza delle auto della polizia è disarmante, scordatevi di veder volare via una volante con una paio di botte; qui i poliziotti sono attrezzati e buttarli fuori strada o eliminarli del tutto è impresa tutt’altro che facile. Per non parlare di quando entrano in gioco gli elicotteri; nei livelli più avanzati sono muniti di un riflettore che acceca davvero e impedisce di vedere la strada, specialmente nelle sessioni notturne è devastante e fastidioso e complica la vita dei racers davvero tanto! D’altro canto è degno di nota anche l’utilissimo turbo dei fuggitivi; al contrario del nitro, la spinta che si riceve attivandolo è enorme e spettacolare, non solo a livello di gameplay ma anche come resa su schermo, dove l’auto per un istante esita come se subisse un lieve rinculo salvo poi partire a razzo a velocità impressionante! L’impegno richiesto è notevole anche per quello che riguarda l’accumulo di Speed Points che ora bisogna davvero faticare per racimolarne un bel po’ e di conseguenza le scelte su auto o potenziamenti da acquistare diventano fondamentali per l’avanzamento della carriera. Carriera che, sia come poliziotto sia come racer, prevede un level cap fissato a 60 e una ventina di ore abbondanti per raggiungerlo in entrambe le fazioni. Infine ho molto apprezzato la scelta che costringe il giocatore a raggiungere un rifugio (nel caso dei racers) o un posto di comando (nel caso dei poliziotti) per mettere al sicuro gli SP guadagnati fino a quel momento. In pratica se dopo una gara o un inseguimento particolarmente lungo e impegnativo racimoliamo una cospicua somma di punti rischiamo di perderli tutti se non troviamo un check-point sicuro nel quale entrare per depositarli e quindi ogni minimo incidente o errore nel tragitto verso l’ambita metà rischia di essere fatale e ci mantiene sulle corde anche a gara conclusa. Spietato ma dannatamente funzionale ed adrenalico, un deciso passo avanti che rende tutto più dinamico ed avvincente!

Alldrive, allfun!

- Un’altra introduzione che ho molto apprezzato è quella del sistema Alldrive; seppure il numero di giocatori sia un po’ limitato, è innegabile come questa funzione che strizza l’occhio ai vari MMORPG presenti sul mercato, doni alla componente multiplayer uno spessore maggiore. A patto di godere di una connessione internet, ora ogni sessione della carriera è contemporaneamente anche una sessione di gioco online, competitivo o cooperativo a seconda dei casi. Una volta che si è connessi ai server EA si inizia a giocare come se fosse un normale single player ma in realtà ci si imbatte facilmente in avversari umani che rafforzano la già agguerrita IA del gioco in un’unica esperienza senza interruzioni e che rende tutto più vivo e divertente, complice l’immancabile Autolog che ci propone sempre nuovi tempi e record da battere.

Te lo dico col Kinect

- Come in altri giochi usciti con la line-up di lancio della Xbox One, anche Need for Speed: Rivals implementa il Kinect e lo fa in un modo davvero originale e riuscito. All’inizio ammetto che ero scettico ma dopo avere provato i comandi vocali che si possono impartire mi sono ricreduto. Un esempio perfetto è quello che può capitare quando si finisce un evento, si hanno i famosi SP da depositare ma si è ancora inseguiti dalla polizia. A questo punto bisogna trovare un rifugio e bisogna farlo in fretta! Le opzioni sono due: o si interagisce con la croce direzionale, si preme una volta a destra e si apre il menu del GPS, si preme ancora e si apre il menù dei punti di interesse e, infine si preme ancora per selezionare il rifugio (il gioco non può essere messo in pausa quando si è in strada!) oppure si pronuncia semplicemente: “GPS - nascondiglio più vicino!” e nell’angolo a sinistra della minimappa appare il percorso più breve per mettere al sicuro i nostri sudati punti. Inutile sottolineare che, con la polizia alle calcagna e la nostra auto ancora a tutta velocità da guidare, la seconda opzione è quella più pratica, veloce e che non ci distrae minimamente dalla guida. Oltre a questo è possibile anche usare i comandi vocali per accettare le sfide, selezionare le altre mete sul navigatore, cambiare la visuale di guida scegliendo tra le due proposte (la classica esterna e quella interna senza cofano), richiamare la mappa, ecc. Insomma un uso intelligente, funzionale e non invasivo del nuovo Kinect che fa davvero piacere vedere sfruttato fin da subito con ottimi risultati.

Odio

Need for frame

- In un gioco di corse la fluidità ed il senso di velocità sono fondamentali e, nonostante si sapesse da tempo che il gioco non avrebbe girato a 60fps ma solo a 30, constatare l’instabilità di questo parametro lascia decisamente perplessi, soprattutto su una nuova console come Xbox One. Il gioco scatta, e lo fa spesso, troppo spesso per poterci passare sopra… I cali peggiori si registrano ovviamente quando si effettuano curve ad alta velocità inseguiti da più macchine oppure quando sullo schermo si presentano effetti atmosferici in quantità, specialmente il fogliame. Il problema è che questa mancata ottimizzazione si ripercuote sulle prestazioni; durante una gare affollata, magari con un elicottero che sovrasta la scena ed i lampeggianti dei poliziotti che già di loro ostacolano parte della nostra visuale, quando il frame-rate inizia a zoppicare si perde la traiettoria o si dosano male i controlli per una derapata fondamentale e si rischia di perdere secondi preziosi per le gare. Capisco che si tratti di un gioco di lancio, ma ho provato le stesse, frustranti, sensazioni che ebbi quando giocai il primo Most Wanted sull’allora giovane Xbox 360 ed anche lì tutto il buono del gioco era vanificato da un frame-rate pessimo.

C’è ancora da migliorare

- Nonostante prima io abbia lodato gli scenari e la loro realizzazione, c’è anche un risvolto negativo da segnalare in merito. Forse per via della sua natura cross-platform o per scelte di sviluppo difficilmente comprensibili, la mappa di Redview County non è grande come ci si potrebbe aspettare da un titolo open-world che punta molto sull’appeal degli scenari proposti. Dopo circa 5/6 ore di gioco ci ritrova ad avere praticamente visto ogni angolo della contea e la sensazione di déjà-vù incomincia a farsi forte. Mentre la varietà degli incarichi si mantiene su buoni livelli, il senso di meraviglia e la voglia di vedere nuovi scorci incominciano inevitabilmente a scemare. Inoltre, a livello puramente tecnico, c’è da segnalare uno sporadico glitch che ogni tanto fa lampeggiare delle nuovole in lontananza come se fossero buggate; niente di drammatico ma nelle sezioni più scure si nota parecchio quando accade. Scarsa ottimizzazione anche sul fronte dei caricamenti, sia per entrare/uscire dai garage sia per caricare la mappa e soprattutto per l’accesso all’Alldrive. Alcune texture invece vengono caricate in ritardo sia nei garage che su strada ma per fortuna solo quando si esce da un rifugio o da un posto di comando, dopo invece tutto scorre tranquillo. Alle volte invece capita di trovarsi delle macchine davanti come apparse dal nulla, come se il gioco le generasse di fronte a noi nel bel mezzo di una gara per intralciarci, anche se si tratta di eventi sporadici. Nota negativa anche per la colonna sonora del gioco, con brani meno efficaci e d’impatto rispetto al passato.

Infine una considerazione molto personale; nella gare in notturna ho faticato più del dovuto per vedere la strada ed il percorso da seguire. Se infatti da una parte la scarsa illuminazione è coerente col contesto naturalistico del gioco (pochi lampioni e zero neon tra i boschi o le montagne) e spesso solo la luna ci illumina la via, dall’altra è pur vero che quando il cielo è nuvoloso anche questa fonte di luce fioca sparisce e mi è capitato, specialmente ad alte velocità, di guidare un po’ troppo spesso alla cieca affidandomi più alla fortuna che alla bravura.

Tiriamo le somme

Need for Speed: Rivals purtroppo si perde per strada, letteralmente. E’ un bel gioco con molte idee valide che spero vengano riprese dai futuri capitoli della serie, ma soffre anche del difetto più grande che un gioco di corse possa avere, ossia un frame-rate instabile che rovina, in parte, il buon lavoro svolto dai ragazzi di Ghost Studios. Il gioco mostra il fianco anche ad una mappa curata ma troppo piccola per riuscire a mantenere vivo l’interesse del giocatore per tutto l’arco delle due, lunghe, carriere ed inciampa su altri problemi minori che ne minano il valore effettivo. Il nuovo sistema Alldrive e l’IA agguerrita rimediano solo in parte ai problemi sopra elencati, ma se in futuro verrà rilasciata una patch che stabilizzerà il frame-rate, portandolo realmente a 30 fotogrammi fissi in ogni situazione, allora al voto seguente si potrà aggiungere tranquillamente un punto in più!
7.0

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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