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Microsoft continua ad indagare sulla possibilità di potenziare Xbox One spegnendo il Kinect

In seguito alla notizia della Xbox One senza Kinect, in questi giorni è arrivata anche un'altra notizia che ha creato un po' di confusione tra i fan: vediamo di fare chiarezza. La notizia nasce da un'affermazione del capo del marketing di Xbox, Yusuf Mehdi, il quale ha spiegato che l'azienda sta discutendo con alcuni editori e sviluppatori della possibilità di sfruttare quella percentuale di capacità elaborativa della console lasciata libera dall'assenza del Kinect.

Questa dichiarazione ha fuorviato alcuni, portandoli a pensare che le console prive di Kinect saranno più veloci di quelle che invece ce l'hanno montato, cosa in realtà errata. Microsoft aveva annunciato da prima del lancio di Xbox One che avrebbe permesso agli sviluppatori di spegnere il Kinect per recuperare un 10% di capacità elaborativa: questa dichiarazione rientra quindi in tale contesto e, quando la cosa sarà resa disponibile agli sviluppatori, tutte le Xbox One e non solo quelle prive di Kinect potranno sfruttare questo piccolo boost prestazionale, semplicemente perché agli sviluppatori sarà data la possibilità di spegnere il sensore quando non utilizzato.

Ed è peraltro una cosa scontata: lo sviluppo su console si basa sull'assunto che tutte le macchine di un produttore siano uguali tra loro così che gli sviluppatori non debbano prevedere ottimizzazioni multiple per hardware differenti: uno scenario nel quale alcune Xbox One siano più potenti di altre sarebbe quindi irrealizzabile.

Ora non ci resta che attendere per scoprire se Microsoft riuscirà a fornire agli sviluppatori questo - comunque piccolo - incremento prestazionale.

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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