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Peter Jackson's King Kong (360)
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Recensione - Peter Jackson's King Kong (360)Xbox 360Game

Dopo il balzo di popolarità ricevuto grazie alla trilogia de Il Signore degli Anelli, Peter Jackson si appresta a proporci il suo nuovo kolossal cinematografico ispirandosi ancora una volta ad un mito del passato: King Kong. Per una produzione di tale portata non può ovviamente mancare la trasposizione videoludica del film, che lo stesso regista ha voluto porre nelle abili mani di Ubisoft e del game designer Michel Ancel, chiedendo solo una garanzia: che il gioco riesca a emozionarci al pari della versione di celluloide.


Quando si tratta di trasposizioni cinematografiche, il mondo dei videogiochi è avaro di sorprese: una volta accaparratisi la licenza del film di turno, gli sviluppatori di solito si accontentano di realizzare titoli che spaziano dal mediocre al discreto consci del fatto che, indipendentemente dal livello qualitativo del gioco, questo si venderà "da solo" grazie alla pubblicità riflessa data dal film a cui questo si riferisce. Dopotutto, se un titolo mediocre come Enter the Matrix ha venduto milioni di copie, a che serve sbattersi per realizzare giochi ben fatti? Fortunatamente esistono le eccezioni alla regola: quella maggiormente degna di nota è stato l'eccellente The Chronicles of Riddick: Escape From Butcher Bay, che ha mostrato a tutti come sia possibile legare una licenza cinematografica ad un produzione videoludica di alta, altissima qualità. E sembra quasi che Michel Ancel, il progettista di Peter Jackson's King Kong, nella realizzazione del gioco abbia preso ad esempio proprio il titolo Starbreeze mutuandone alcune scelte di game design (la visuale in prima persona e la totale assenza di indicatori su schermo), arrivando anch'egli a realizzare un titolo estremamente innovativo e divertente in grado di farsi valere indipendentemente dal film a cui questo si ispira.

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A spasso per l'Isola del Teschio
La storia del gioco inizia quando una spedizione di cineasti, guidata dal regista Carl Denham - avente le fattezze dell'attore Jack Black - si avventura all'interno della misteriosa Isola del Teschio per effettuare le riprese di un film. Tra i personaggi che compongono la spedizione troviamo la bella attrice Ann Darrow, la protagonista del film che Denham vuole girare, e lo sceneggiatore Jack Driscoll. E' superfluo dire che, una volta messo piede sull'isola, le cose si mettono male per tutti. Scopriamo infatti che il luogo è popolato di mostri di tutti i tipi: scolopendre e scorpioni giganti, ragni assassini, dinosauri di tutte le specie e pterodattili dividono il suolo dell'isola con una misteriosa popolazione tribale indigena che venera un certo scimmione gigante rispondente al nome di Kong. Il regista della spedizione non vuole però saperne di abbandonare l'impresa e sta a noi, nei panni dello sceneggiatore Jack, badare all'incolumità di tutti quanti durante l'esplorazione.

La visuale scelta dagli sviluppatori per farci vivere l'avventura di Jack è quella in prima persona: questo ci dona il massimo livello di immedesimazione, facendoci sentire parte della storia. Non commettete però l'errore di considerare il gioco uno sparatutto in prima persona (FPS) perchè anche se potremo usare armi per combattere i mostri che popolano l'isola, il ritmo ed i meccanismi di gioco stabiliti dagli sviluppatori lo rendono più adatto ad una definizione del tipo "avventura in prima persona". Nei panni di Jack vivremo tutta l'odissea della spedizione sull'isola: a seconda dei momenti saremo da soli o in compagnia di altri personaggi, con i quali potremo interagire parlando o facendoci passare le loro armi. La presenza di questi personaggi ci aiuta ad immergerci meglio nella trama del gioco, ma ci è anche di aiuto pratico durante le fasi di combattimento. Questi sono infatti dotati di una ottima intelligenza artificiale e sono in grado di usare le armi che troveremo sull'isola per aiutarci a fronteggiare i mostri: durante attacchi da parte di più mostri ci è capitato di osservare i nostri compagni correre per l'area di gioco ed impugnare lance ed altre armi difendendosi come potevano, in maniera assolutamente verosimile.


Pistole, fucili e lance
Come accennato precedentemente, l'isola è popolata da mostri di tutti i tipi dai quali dovremo cercare di salvare la pellaccia. Le armi a nostra disposizione non saranno molte: la spedizione non è partita prevedento di trovare una simile ostilità sull'isola, e quindi sono tutti poco armati. Le uniche armi da fuoco che potremo usare (pistole, fucili e fucili di precisione) le troveremo sparse per l'isola in casse lanciate da un aereo della spedizione, ma dovremo imparare ad economizzare sui proiettili perchè finiranno molto velocemente. L'unica alternativa a queste armi sono le lance e le scaglie di disseminate per l'isola e che potremo lanciare contro i nemici.

Una caratteristica importante del gioco è la totale assenza di indicatori su schermo: tutto quello che vediamo a video è esattamente quello che vede Jack, quindi niente indicatori di salute, di numero di proiettili rimasti e così via, il tutto ancora una volta in nome del massimo livello di immedesimazione. Tutte le informazioni necessarie ci vengono fornite tramite indicazioni audio: ad esempio ogni volta che ricarica un'arma o ottiene dei caricatori, Jack dice quanti caricatori gli mancano, e quando viene colpito più volte dai nemci il suo respiro diventa affannoso ad indicare il fatto che sia ferito e che non può sopportare ulteriori attacchi. Anche se tutto questo rende più realistica l'esperienza di gioco, ci sono comunque delle concessioni di giocabilità per mitigare il realismo affinchè non diventi frustrante: abbiamo già accennato al fatto che sia possibile trovare armi in casse disseminate per l'isola, ed anche la gestione delle ferite ci viene incontro. Infatti una volta feriti basterà passare un pò di tempo senza farci colpire per recuperare la salute, quasi come se fossimo dotati di uno scudo di energia alla Halo.

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Oltre ai combattimenti con armi da lancio e da fuoco, l'isola propone anche degli enigmi da risolvere. Incontreremo ad esempio dei rudimentali cancelli di legno apribili tramite appositi argani, ma spesso dovremo trovare delle leve di legno da inserire nei meccanismi di apertura. Queste leve saranno rese inaccessibili in vari modi, ad esempio nascoste dietro rovi che dovremo bruciare con la punta infuocata di una lancia che avremo precedentemente acceso in appositi focolari sparsi per l'isola, oppure saranno coperte di ragni mortali che dovremo allontanare utilizzando delle esche. Tutta l'isola è disseminata di enigmi di questo tipo, che potremo risolvere utilizzando i mezzi a nostra disposizione: lance, fuoco, animali da usare come esca per scacciare o attiare altri predatori, e così via. L'esperienza è insomma estremamente varia, e non ci sarà sicuramente il tempo di annoiarsi.


Kong, il Re dell'isola
Ovviamente un gioco chiamato Peter Jackson's King Kong non sarebbe tale se non ci permettesse anche di interagire con il gigantesco gorillone (co)protagonista del film. Ed eccoci accontentati: di tanto in tanto avremo la possibilità di impersonare direttamente il grande Kong, ed il gioco si trasforma per magia in una sorta di platform-picchiaduro in terza persona. Non vogliamo rovinarvi i dettagli della trama che porteranno al coinvolgimento di King Kong, ma vi basti sapere che saremo chiamati a condurre il gorilla correndo e saltando aggrappati alle scoscese pareti dell'isola con un tipo di gameplay che ricorda molto le fasi acrobatiche di Prince of Persia, per poi arrivare a combattere con nemici di varie dimensioni, compreso il possente T-Rex che per stazza non sfigura al confronto del grande Kong. I combattimenti sono altamente spettacolari: possiamo colpire, afferrare e scaraventare via i nemici, e per aumentare la potenza del nostro bestione possiamo farlo caricare nel suo tipico urlo mentre si batte violentemente il petto. Tutta la parte di gioco con King Kong però, pur essendo quella visivamente più gratificante e spettacolare, rimane a nostro avviso inferiore a quella in prima persona con Jack, a causa di una certa monotonia di fondo: i percorsi da seguire con Kong sono tutti estremamente lineari e non offrono particolari sfide, mentre i combattimenti si limitano ad una semplice pressione sfrenata di pulsanti senza particolari tecnicità, il che li rende alla lunga stancanti. Si tratta però di una gradevolissima distrazione da quella che consideriamo la modalità principale del gioco, che aiuta a rendere più variegata l'azione.


Dal 1933 alla next-gen
Dopo essere diventata una vera icona del mondo del cinema, King Kong spicca un grande balzo ed arriva anche sulla nuova generazione di console: il gioco è infatti stato sviluppato, oltre che per le console "old-gen" come Xbox e PS2, anche per la nuova Xbox 360. Prima che uscisse il gioco non sapevamo proprio cosa aspettarci: da una parte c'era il timore di un bieco porting dalle versioni inferiori del gioco, e dall'altra c'era lo stesso Michel Ancel che affermava in una intervista di voler realizzare su Xbox 360 un gioco visivamente identico alla pellicola cinematografica. E, fortunatamente, il risultato è più vicino alle ambizioni di Ancel che ai nostri timori. La versione Next-Gen di Peter Jackson's King Kong riesce ad elevarsi visivamente rispetto a quanto visto su Xbox, con superfici estremamente dettagliate, ottimi volti dei personaggi, oggetti più ricchi poligonalmente e buon uso di effetti speciali (molto belle le rocce bagnate e l'effetto "distorsione" dell'immagine dato dal calore del fuoco"), per non parlare della resa estremamente realistica (e terrorizzante dei dinosauri e dello stesso scimmione Kong. Siamo sicuramente al di sotto delle massime potenzialità della console, ma siamo stati contenti di scoprire che gli sviluppatori si sono dati da fare per valorizzare la versione per Xbox 360, anzichè limitarsi ad un semplice porting dal basso. Ci sono comunque alcune cadute di stile, come i capelli "di carta" di Ann, la superficie del'acqua non realisticissima ed il framerate generale inferiore a quello della versione Xbox, che ci fanno un pò storcere il naso. Rimane l'ottimo design delle ambientazioni riscontrato nella versione Xbox, con scenari mozzafiato ed una realizzazione del tutto che ci dà l'impressione di "essere lì". Il giudizio della parte grafica rimane un pelo inferiore rispetto a quanto valutato su Xbox: in senso assoluto è ovviamente quasi tutto migliore, ma vista la console su cui ci troviamo pensiamo ci possa ancora essere spazio per notevoli miglioramenti. Tutto questo, è bene chiarirlo, testato su una TV in "low definition". Provandolo in alta risoluzione, la superiorità grafica di questa versione rispetto a quella Xbox sarà ovviamente molto più accentuata.

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Peter Jackson's King Kong mantiene la promessa di farci vivere una esperienza emozionante ed al pari di quello che potremo vedere nelle sale cinematografiche all'uscita del film: grande immersività, ambientazioni mozzafiato, alti livelli di adrenalina ed un modello di gioco semplice ed estremamente divertente vi cattureranno dall'inizio alla fine del gioco. L'unico lato negativo possiamo identificarlo nella longevità del titolo: vi basteranno una decina d'ore per completare tutta la storia, e la rigida struttura narrativa del gioco fa si che non ci sia potenziale di rigiocabilità una volta terminato il tutto. Ma si sa, spesso qualità e quantità non vanno d'accordo, e vi assicuriamo che il senso di meraviglia e di soddisfazione che vi darà immergervi nei meandri dell'Isola del Teschio vale sicuramente il prezzo del gioco.
8.8

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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