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Coffin Dodgers

Recensione - Coffin DodgersXbox One DigitalGame

Nel grande vuoto di mascot racer presente sulle console non Nintendo, Coffin Dodgers prova a farsi spazio cercando di stravolgere un po' i soliti cardini del genere proponendo nuove modalità e mettendoci nei panni di simpatici nonnetti che, sui loro carrellini, corrono contro la morte. Scopriamolo insieme.

Il Gioco

La trama di Coffin Dodgers è davvero insolita, ma a differenza di altri titoli del genere il titolo di Milky Tea Studios offre quantomeno un pretesto più o meno plausibile o sensato. La morte, quella classica con tanto di falce, viene a prendere un gruppo di pensionati perché è giunta la loro ora. Loro però non ci stanno, pensano di non aver ancora vissuto abbastanza e contrattano col tristo mietitore per avere una chance di vivere affrontando delle gare a eliminazione alla Mario Kart, con tanto di power-up ed a bordo di scooter elettrici, quelli usati per l'appunto dai più anziani per muoversi più facilmente. Gli anziani sono in tutto 7 e ad ogni evento uno o più di loro lasciano il mondo dei vivi. Solo chi sarà capace di battere la morte nello scontro finale potrà rimanere in vita.

Dopo questa folle premessa, è tempo di salire a bordo degli scooter e guidare. Dimenticatevi le velocità smodate dei soliti mascot racer o derapate al limite della fisica: questi veicoli sono relativamente lenti ma agili nei movimenti con ampie capacità di curvatura, e non potrebbe essere altrimenti negli ambienti di stampo urbano proposti dal gioco: ci troviamo per strade di città, qualche accenno di campagna, il cimitero e così via. Le curve strette e a gomito sono all'ordine del giorno, perciò preparatevi a una guida che richiede molta precisione e buoni tempi di reazione qualunque modalità vogliate affrontare. Ma naturalmente non c'è solo la guida a complicare i nostri piani, ma anche la presenza di avversari agguerriti dotati di vari armamenti.

Di base tutti i nonnini sono dotati di un bastone con cui colpire i propri avversari in qualsiasi momento. Un colpo singolo stordisce solo brevemente la vittima, ma caricandolo tenendo premuto il tasto per qualche secondo può addirittura distruggere lo scooter avversario, che fino al respawn finisce fuori uso per pochi secondi. Naturalmente, essendo un mascot racer, non finisce qui: in giro per le piste sono presenti un gran numero di power-up da raccogliere in forma di scatole che contengono un potenziamento casuale. Questi vanno dalle pozze d'olio ai mitra, passando per missili, turbo e altri classici del genere. Non ci sono però armi "definitive", quindi scordatevi rimonte folli grazie a un power-up azzeccato: se il leader scappa, non c'è l'equivalente di un guscio blu per fermarlo.

La grafica cartoonesca ben si sposta con lo stile ironico del titolo, anche se di trama ce n'è davvero ben poca a parte per la premessa iniziale e il finale che varia in base ai risultati. Addirittura finire la campagna (impresa da un paio d'ore), permette di rigiocarla usando proprio la morte come personaggio giocabile, ed è vincendo con essa che si sblocca un finale alternativo. Non c'è però soltanto la campagna, ma anche gare singole, arene dove affrontarsi, e un'insolita modalità dove in un ambiente open world dobbiamo raccogliere più oggetti possibile entro un tempo limite.

Fortunatamente, campagna a parte, tutte le modalità sono anche affrontabili con i propri amici, fino a 4 amici sulla stessa console in split-screen. Manca il gioco online, che in un titolo del genere sarebbe decisamente comodo. Escluse le modalità competitive contro i propri, amici, quindi è possibile finire tutto quanto al 100% in 4-5 ore. Coffin Dodgers è interamente in inglese, ma c'è davvero poco testo da capire, perciò nessuno dovrebbe essere intimidito da eventuali barriere linguistiche.

Amore

Corsa contro la morte

- La premessa di Coffin Dodgers è davvero originale e spassosa. Il tristo mietitore viene a collezionare le anime di pensionati apparentemente vicini alla morte, ma loro propongono un'insolita serie di gare simil-Mario Kart a bordo dei loro scooter elettrici contro la morte per avere una chance di farcela. Tra questa premessa bizzarra, qualche spassoso filmato e un azzeccato look cartoonesco in mondi di stampo urbano piuttosto vivi, la simpatia del gioco è indubbia.

Odio

Guida terribile

- Inutile girarci attorno. Visto che si usano scooter elettrici per la guida è comprensibile che i controlli non siano simili a quanto visto su giochi di macchine o kart, ma ciò non toglie che giocare a Coffin Dodgers non sia molto divertente, demerito di un sistema di guida davvero inadeguato. I controlli sono fin troppo sensibile e la guida cade vittima di collisioni scadenti nonché di problemi di stampo fisico, per esempio più volte mi è capitato che il veicolo si bloccasse in mezzo alla strada invece di accelerare con un turbo, costringendomi ad aggirare un qualche ostacolo invisibile perdendo un'infinità di tempo. E se perdi troppi secondi è finita.

Bilanciamento inesistente

- Le gare sono totalmente a senso unico, e l'unico modo perché ciò cambi è sperare in qualche bug legato al sistema di collisioni. Altrimenti se uno (che sia l'IA o un giocatore in carne ed ossa) prende un considerevole vantaggio, buona fortuna a recuperarlo. Non esistono power-up efficaci a più di qualche metro di distanza, e se si è sfortunati in partenza la gara è pressoché finita. L'IA non è particolarmente competitiva e ciò non dà problemi eccessivi, ma comunque è facile trovarsi in situazioni impossibili da risolvere dopo certi eventi.

Tanto per cambiare, niente online

- Ormai sembra essere una costante di tante produzioni indipendenti, ed è comprensibile visto che un netcode competente richiede tempo e denaro, ma anche qui manca qualsiasi forma di gioco online. Per un titolo di stampo competitivo è un peccato capitale che rischia di minarne pesantemente la già non eccezionale longevità. Perlomeno ci si diverte in compagnia, nonostante i problemi del single player si applichino anche allo split-screen.

Tiriamo le somme

Coffin Dodgers cerca di portare un'impostazione nuova nei soliti mascot racer alla Mario Kart e l'idea di base, che vede dei vecchietti in corsa contro la morte sui loro scooter elettrici, funzionerebbe anche; il problema è che troppi problemi si frappongono tra l'idea portante e l'obiettivo di divertire i giocatori, risultando in un'esperienza spesso frustrante ed in generale poco divertente. Difficile quindi consigliarne l'acquisto, tanto ai fan del genere quanto ai giocatori occasionali.
5.0

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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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Commenti

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