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Massive Chalice

Recensione - Massive ChaliceXbox One DigitalGame

300 anni sono lunghi per combattere una guerra: in tale periodo di tempo i reggenti non devono preoccuparsi solo dei risultati in battaglia, ma anche di far crescere nuovi eroi mentre molti muoiono sul campo oppure di vecchiaia. Questo è il concetto alla base di Massive Chalice, il nuovo strategico a turni di Double Fine Productions; analizziamolo insieme.

Il Gioco

Dopo essersi fatti un nome nel genere adventure senza disdegnare incursioni anche in quello action, gli studi Double Fine di Tim Schafer iniziano ora ad esplorare anche la strategia a turni, e lo fanno ispirandosi ad uno dei colossi del genere: XCOM. Giocando a Massive Chalice è infatti impossibile non notare molte similitudini con il titolo di 2K e Firaxis, anche se non mancano numerose peculiarità che rendono i due giochi estremamente diversi tra loro.

Massive Chalice ci mette nei panni dell'immortale reggente di un regno che, sotto la guida di due voci ancestrali provenienti da un enorme calice, deve tenere unito il reame per ben 300 anni. Durante questo periodo i territori del regno vengono regolarmente attaccati dalla Decadenza, un esercito di esseri mostruosi il cui scopo è soggiogare ogni terra sotto la morsa della corruzione. In qualità di regnanti, ci viene chiesto di gestire questa grande minaccia su due livelli distinti: c'è quello strategico, che ci vede pianificare le sorti dell'impero per tutti i 300 anni gestendo il rinnovo generazionale dei nostri guerrieri, e quello tattico, nel quale siamo chiamati a rispondere agli attacchi della Decadenza conducendo in battaglia un team di guerrieri.

Il lato tattico del gioco, ossia la gestione delle battaglie vere e proprie, è quello in cui si notano le maggiori somiglianze con XCOM. Il gioco ci propone una mappa del nostro reame costituito da molteplici regioni, e circa ogni 10 anni ci viene segnalata l'invasione da parte della Decadenza di due di questi territori; non è possibile affrontare entrambe le invasioni contemporaneamente, quindi sta a noi decidere quale respingere basandoci sui bonus offerti da ognuna delle due ed anche dallo stato di corruzione delle terre. Ogni territorio è infatti caratterizzato da un livello di corruzione che va da 1 a 3: quando ignoriamo un'invasione oppure semplicemente perdiamo sul campo di battaglia, la corruzione della regione sale di un punto e, raggiunto il livello 3, la perdiamo definitivamente. Una volta decisa quale area difendere, è quindi il momento di scegliere cinque eroi da schierare in battaglia selezionandoli tra tutti quelli disponibili; ogni eroe è caratterizzato da una classe diversa (tre di base più diverse varianti, specializzate rispettivamente in attacchi ravvicinati, medi ed a lunga distanza) e molteplici caratteristiche che ne cambiano il comportamento in battaglia, oltre ad un'età ed un livello d'esperienza che sale col numero di combattimenti svolti. L'età dei soldati è un fattore assolutamente importante: oltre a determinarne diverse caratteristiche fisiche, questo ci fa capire anche quanto siano vicini alla morte naturale (che arriva in genere intorno ai 60-70 anni a meno che non abbiano particolari malattie, elencate tra i tratti fisici), e quindi sta a noi decidere se convenga schierare un guerriero esperto ma prossimo alla morte, oppure investire su combattenti più giovani e con tanti anni davanti a loro.

Dopo aver preparato il team d'assalto, si scende in campo. Il gioco ci pone in una serie di mappe generate casualmente (o almeno credo, visto che non mi sono mai capitate due mappe uguali come accadeva invece in XCOM) e la cui conformazione ed architettura dipende dal territorio scelto: paludi, enormi palazzi, foreste ecc; all'inizio del combattimento ci viene mostrata solo la parte di area visibile dai nostri soldati, quindi l'esplorazione è essenziale per scovare tutti gli esseri della Decadenza che vi si nascondono. L'azione si svolge a turni ed ogni membro del gruppo ha due mosse a disposizione: possiamo utilizzarle per spostarci (un'area colorata ci mostra fin dove possiamo arrivare con la prima mossa, mentre se la superiamo c'è una seconda area che indica dove possiamo arrivare spendendo anche la seconda) oppure per attaccare i nemici o utilizzare oggetti come le pozioni di guarigione. A seconda della classe di personaggio utilizzato è possibile sferrare attacchi corpo a corpo o dalla distanza, ed ognuno ha poi una serie di possibilità aggiuntive legate alle proprie abilità: c'è ad esempio quello che può lanciare frecce esplosive che danneggiano anche chi è vicino al bersaglio, chi può scoccare due frecce in rapida successione, chi può lanciare granate senza che gli costino come mossa e molto altro. Le possibilità d'azione sono davvero tante e dipendono dai tratti di ogni singolo soldato, che a sua volta - come vi spiego più avanti - li ha ereditati dalla propria stirpe genealogica.

Una volta mossi tutti i nostri guerrieri viene il turno dei nemici, che si dividono in diverse razze che necessitano di tattiche diverse tra loro per essere affrontate, e si procede così finché non è stato ucciso ogni singola creatura. Queste presentano peraltro una intelligenza artificiale abbastanza decente; invece di correre verso gli eroi non appena li vedono, utilizzano diverse tattiche in base alle loro abilità nascondendosi, attaccando da lontano oppure avvicinandosi quando serve.

Tra un combattimento e l'altro, poi, c'è la gestione del regno. Nel gioco il tempo scorre costantemente lungo i 300 anni della nostra dinastia e, tra un assalto e l'altro della Decadenza (che avvengono circa ogni 10 anni), abbiamo molto da fare in qualità di imperatori. Per prima cosa c'è la ricerca: come in altri titoli del genere possiamo decidere su quali elementi - uno per volta - focalizzare i nostri studi così da ottenere vantaggi a lungo termine: nuove armi ed armature per i soldati, nuovi edifici necessari per instaurare dei Reggenti nei vari territori o per migliorare l'addestramento di nuove reclute, oppure possiamo adottare bambini da allevare o decidere di andare alla ricerca di valorosi cittadini adulti da inserire nel nostro esercito. La maggior parte delle ricerche hanno unicamente un costo in tempo, per cui una volta avviate rimane solo da attendere che vengano completate, mentre altre richiedono l'utilizzo di materiali raccolti dai nemici uccisi in battaglia.

Ma la parte più importante, anzi fondamentale, del lato strategico di Massive Chalice sta nella gestione delle linee ereditarie dei nostri eroi; come già accennato infatti, i guerrieri hanno tutti una vita limitata e sta a noi far sì che vengano rimpiazzati da sangue giovane e capace. Per far ciò dobbiamo costruire - tramite la ricerca - dei castelli nei vari territori del regno: una volta creato un castello possiamo nominare un/una reggente e la sua/suo consorte, che daranno vita a dei pargoli pronti per essere addestrati. Non è però così semplice come sembra: ci sono molte variabili in ballo. Per prima cosa la fertilità. Reggente e consorte vanno scelti tra i nostri eroi in servizio (e non saranno quindi più utilizzabili in battaglia), ed ognuno di loro, anche in base all'età, dispone di un livello di fertilità. Accoppiare due eroi con fertilità bassa significa che, probabilmente, la loro unione sarà molto poco fruttuosa, quindi è sempre bene accoppiarne di mediamente o altamente fecondi. Il problema è però che quelli fertili a nostra disposizione potrebbero generare una prole non adatta alle nostre strategie; a seconda delle classi che accoppiamo, infatti, i loro figli ne erediteranno i tratti finendo per risultare nella stessa classe dei genitori o in un mix delle due. A seconda del tipo di classe che preferite usare in battaglia, quindi, è bene studiare bene gli accoppiamenti affinché non vi troviate, ad un certo punto, con tutti guerrieri che non hanno le caratteristiche da voi desiderate. Ad esempio a me è capitato che inizialmente non avevo dato troppa importanza a questo fattore e, siccome preferivo giocare con i cacciatori, li ho tenuti per le battaglie facendo accoppiare tra loro i "paratronchi", ossia la classe dedicata al corpo a corpo. Risultato? Dopo una cinquantina d'anni mi sono trovato con un esercito di paratronchi e pochi arcieri, costringendomi a rivedere tutti gli accoppiamenti di reggenti (cosa possibile solo dopo la morte per vecchiaia di uno dei due) per ribilanciare l'esercito.

Tutto questo avviene mentre la timeline del gioco scorre inesorabilmente attraverso gli anni; lo scorrere del tempo fa scattare anche una serie di eventi casuali che ci chiedono di prendere decisioni importanti: in caso di disordini, eventi particolari in alcune regioni o anche avvenimenti triviali come un nostro soldato che ci sfida a braccio di ferro, ci vengono prospettate una serie di scelte da fare e non sempre l'esito è scontato. Ad esempio quando un eroe mi ha sfidato a braccio di ferro, ho deciso di accettare finendo per rompergli la mano, cosa che si è riflettuta nelle sue statistiche aggiungendo la voce "mano rotta" che ha influito negativamente sulle sue prestazioni in battaglia.

C'è infine l'elemento di evoluzione dei soldati: man mano che accumulano successi sul campo, gli eroi salgono di livello e possiamo ogni volta scegliere una nuova abilità tra quelle disponibili; questo ci fornisce ulteriori opzioni di combattimento sul campo di gioco e ci fa "affezionare" ai nostri eroi di maggior livello, introducendo anche un importante dilemma: quando è il momento di creare nuovi reggenti, è meglio usare gli eroi più esperti, che potranno così generare una prole più capace ma non saranno più impiegabili in battaglia, oppure è meglio sfruttarli in guerra fino all'inevitabile morte naturale (o violenta)?

Questo è più o meno quanto c'è da sapere su Massive Chalice; l'alternarsi di combattimenti, decisioni strategiche ed eventi casuali vi condurrà attraverso i 300 anni della vostra dinastia in circa 30 diverse battaglie per qualcosa come una decina d'ore totali. Ma probabilmente dopo averlo finito vorrete rigiocarlo alla luce dell'esperienza maturata nella prima run, così da gestire al meglio il vostro esercito e portare avanti linee ereditarie più solide. Prima di passare alla trattazione di quello che mi ha colpito in positivo e negativo del titolo, infine, un breve accenno alla localizzazione: interfaccia e sottotitoli sono completamente in italiano, mentre il parlato - che consiste nelle due voci del Calice che commentano le nostre battaglie - è in inglese.

Amore

Strategia a turni, finalmente!

- Mentre su PC è più frequente trovare giochi di questo tipo, su console è molto più difficile; ci sono alcuni RPG con combattimenti a turni, ma ad esclusione di XCOM e dell'indimenticato Gladius per la prima Xbox è difficile trovare un titolo specificamente costruito attorno a questo tipo di meccaniche. Un plauso quindi a Double Fine che ha voluto tentare la fortuna - seppur supportata da Kickstarter - in un genere così bello eppur così poco popolare tra il pubblico console.

Diversità di nemici

- Massive Chalice offre delle tipologie sufficientemente diverse di nemici da riuscire a creare una buona varietà - seppur non completamente soddisfacente, come leggerete più avanti - nelle opzioni tattiche a nostra disposizione; c'è ad esempio un tipo di nemici che esplode se colpito o che si lascia esplodere una volta vicino a noi (lasciando peraltro a terra una pozza d'acido sulla quale non possiamo stazionare), per cui è importante affrontarlo da lontano, oppure uno che, se colpito una prima volta, crea una corazza d'osso che rende molto difficile ucciderlo nel resto del turno, quindi è fondamentale riuscire ad atterrarlo al primo colpo. Inoltre ce n'è uno in particolare che, una volta introdotto, cambierà pesantemente le carte in tavola e le vostre strategie, ma vi lascerò il piacere di scoprirlo da soli. Tutte queste opzioni, unite alla crescente difficoltà degli scenari man mano che si procede negli anni, rendono il titolo sufficientemente impegnativo con picchi di difficoltà piuttosto alti.

Come passa il tempo

- La gestione dei propri eroi col trascorrere degli anni si è dimostrata una gran bella idea: non solo dobbiamo cercare di prevalere in battaglia, ma dobbiamo anche pianificare la nostra stirpe in modo che negli anni a venire ci siano sempre valorosi combattenti in grado di prendere il posto dei loro avi, e soprattutto non trovarsi con guerrieri del tipo diverso da quello desiderato. Questo può portare a fare scelte difficili, ad esempio sacrificare un eroe valoroso per farlo diventare reggente e dar vita ad una gloriosa dinastia, ma i frutti di ciò si raccoglieranno poi col tempo. Senza contare che se ci sono tratti particolari che volete mantenere anche nelle generazioni a venire, dovrete fare una vera e propria "programmazione genetica" selezionando accuratamente i partner che dovranno dare vita alla nuova stirpe.

Odio

Poche opzioni tattiche

- Se è vero che il gioco ci propone nemici da affrontare in maniera diversa, c'è anche da dire che le opzioni tattiche in battaglia non sono moltissime. Ad esempio non esistono rialzi del terreno o superfici sulle quali salire, che avrebbero potuto darci bonus o malus in combattimento a seconda dei casi, mentre non esiste neanche alcuna opzione difensiva che ci permetta di mettere in posizione di guardia gli eroi. A tutto questo si aggiunge il fatto che, almeno nella mia esperienza di gioco, alcune classi sembrano piuttosto inutili: quelle basate sugli attacchi ravvicinati come il Paratronco e relativi discendenti non hanno infatti un grosso impiego, mentre è possibile terminare con successo gran parte delle battaglie con i soli Cacciatori, specializzati nell'uso della balestra. Un maggior numero di opzioni tattiche ed una maggior varietà (che vada al di là delle varie combinazioni di tratti e skill) nei nostri eroi avrebbero sicuramente giovato, così come magari sarebbe stato utile inserire dei nemici con un qualche tipo di invulnerabilità ai dardi, così da rendere maggiormente utili le specializzazioni nel corpo a corpo.

Alla lunga ripetitivo

- Diretto risultato del punto precedente è che, dopo aver appreso tutte le meccaniche di base e visto gran parte dei nemici, il titolo può iniziare a diventare ripetitivo e stancare i giocatori meno appassionati. Saranno necessarie diverse ore prima che questo accada, ma un maggior numero di nemici e di classi d'eroe avrebbero sicuramente potuto ovviare a ciò.

Tiriamo le somme

Massive Chalice rappresenta un gradito ritorno su console del genere strategico a turni; attingendo a piene mani dall'esperienza XCOM ma introducendo un numero di differenze tale da risultare comunque originale, il titolo di Double Fine riesce a soddisfare gli amanti del genere anche se avrebbe potuto giovare di una maggior varietà sul fronte delle tattiche impiegabili e delle classi d'eroe disponibili. Sicuramente un buon gioco per gli amanti del genere, che sarebbe stato consigliabile per l'acquisto anche senza l'attuale gratuità ai membri Live Gold. Quest'ultima è stata peraltro una gran bella idea, che potrebbe avvicinare al genere anche molti di quei giocatori che finora non l'avevano mai considerato. Da provare!
7.8

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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