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Sparkle 2

Recensione - Sparkle 2Xbox One DigitalGame

Uno dei generi che più scarseggiano su Xbox One sono i titoli casual: quelli giocabili veramente da tutti, come le riproduzioni dei giochi da tavolo, i match 3, i quiz, cose comprensibili e godibili anche da chi non ha mai preso in mano un controller prima d'ora. Dopo il buon Sparkle Unleashed che ha portato sulle nostre console un valido match 3 molto simile a Luxor, arriva ora Sparkle 2 che si ispira al classico PopCap Zuma. Saprà farsi valere?

Il Gioco

Ho menzionato titoli come Luxor e Zuma (apparsi anche su Xbox 360) per un confronto molto semplice, e chi avesse giocato a queste due saghe capirà immediatamente. Per gli altri, c'è da dire che i due giochi sono simili nella struttura: ci sono dei percorsi pieni di curve con una partenza e una fine, dove delle lunghe file di biglie colorate si susseguono ed il giocatore deve sparare ulteriori sfere colorate per creare gruppi di 3 o più colori uguali. La differenza primaria è che in Zuma il giocatore è fisso in un punto strategico della mappa dal quale può sparare a 360 gradi, mentre in Luxor c'è un movimento orizzontale nella parte inferiore dello schermo alla Arkanoid o Space Invaders, da dove il giocatore può sparare le sfere colorate solo in verticale, ma spostandosi lungo il bordo inferiore. Ci sono poi delle variazioni nella gestione dei livelli, ma vi basti sapere che questo sequel segue la linea tracciata dalla popolare saga di Zuma.

Nella pratica, questo vuol dire un gameplay praticamente identico al titolo PopCap, con una differenza principale: non ci sono punteggi da incrementare con skillshot estreme o concatenazioni folli, ma solo livelli da completare eliminando un determinato numero di sfere prima che queste arrivino alla fine facendoci perdere la partita. L'unico espediente particolare è il sistema di power-up: a ogni concatenazione di 3 combinazioni (o ogni multiplo) viene generato casualmente un potenziamento da qualche parte sulla mappa, che va raccolto con una sfera sperando che non sia bloccata da qualche fila di biglie. Non essendoci punteggi da inseguire, i power-up sono utili soprattutto per facilitarsi la vita e velocizzare il gioco. Questi possono essere di tanti tipi: rallentamento delle sfere, esplosioni di ogni tipo per eliminare un gruppo ampio di sfere, delle farfalle che prendono di mira le palle più vicine al punto di arrivo, ma anche dei jolly o dei cambi di colore da usare tatticamente.

MX Video - Sparkle 2


Completato un livello si torna alla mappa del mondo, che mostra un percorso a strade multiple dove bisogna ottenere 5 chiavi avanzando sempre di più tra i livelli. Qualunque strada si scelga bisogna comunque completare ogni area per un totale di 90 livelli, anche se alcuni stage si ripetono con difficoltà più alta rispetto a prima. Questa viene aumentata primariamente coi colori; più si va avanti nel gioco, infatti, più sono i colori sul tavolo e più diventa difficile fare raggruppamenti massicci. Alcuni livelli addirittura hanno diversi percorsi che si coprono a vicenda, rendendo molto difficile colpire certe aree. Il giocatore comunque viene aiutato dalla presenza di incantesimi, che sono dei veri e propri miglioramenti o poteri fissi che si sbloccano man mano e dei quali a fine gioco è possibile tenerne addirittura quattro alla volta. Questi variano da una difficoltà abbassata a favore di livelli più lunghi a power-up che si attivano automaticamente ogni tot tiri, ma anche spari più veloci o l'eliminazione di un certo colore con l'effetto secondario di una velocità di gioco aumentata per bilanciare la difficoltà. Questa è una bella novità sul classico gameplay di Zuma, poiché offre possibilità strategiche ulteriori per ogni livello, e le scelte vanno fatte accuratamente prima di ciascun livello per non trovarsi impreparati.

Completare i 91 livelli (compreso quello finale) per chi è abile con questo tipo di giochi richiederà sulle 4 ore, ma i contenuti non finiscono lì. Ci sono due difficoltà ulteriori da affrontare, queste già giocabili con tutti gli incantesimi che abbiamo sbloccato nel corso della prima avventura. Ci sono inoltre 3 modalità aggiuntive: Survival, che prevede di affrontare livelli dove arrivano sfere all'infinito con difficoltà sempre più alta, con diversi obiettivi da raggiungere per ottenere fino a 5 stelle massime; Challenge, dove bisogna completare lo stesso livello in più livelli di difficoltà di fila e Cataclysm, dove la velocità dei livelli è molto più alta. Completare tutto e arrivare ai fatidici 1000G di gamerscore è quindi roba da dozzine di ore, offrendo parecchio contenuto per un prezzo decisamente onesto. Il gioco tra l'altro dispone di una modalità per daltonici, rendendolo adatto anche a chi ha problemi con le sfere colorate del titolo. Infine Sparkle 2 è interamente in inglese, ma questo causerà ben pochi problemi anche a chi non capisce tale lingua vista la semplicità e immediatezza del gameplay.

Amore

Zuma... prima di Zuma?

- In mancanza di un capitolo di Zuma uscito per Xbox One (se escludiamo la retrocompatibilità), Sparkle 2 va a coprire piuttosto bene il ruolo, specie contando che in generale i match 3 (giochi nei quali bisogna unire 3 elementi dello stesso colore) scarseggiano sulla nuova generazione di console. Il sequel di Sparkle: Unleashed risulta superiore e più bilanciato del primo titolo, e con diverse innovazioni rispetto alla più nota saga di PopCap come per esempio gli incantesimi che offrono molta più strategia nella gestione dei livelli, pur non potendo nascondere di essere un clone, si dimostra comunque divertente e sufficientemente originale per essere giocato.

Valore per i vostri soldi

- Con ben 3 difficoltà (di cui già la prima non è una passeggiata in certi livelli ostici), 3 modalità aggiuntive, tantissimi incantesimi da combinare e sfide da completare, chi vuole finire Sparkle 2 al 100% ne avrà sicuramente per dozzine di ore, offrendo 1000G leali ma che fanno comunque sudare. Non ci sono classifiche per via dell'assenza dei punti (su questo ci torno anche dopo), ma la mole di contenuti è davvero notevole, seppur un pochino ripetitiva dopo un po'.

Odio

Anonimità

- Copiare un concetto esistente non è certo un reato e come già detto, Sparkle 2 riesce ad imitare piuttosto bene le meccaniche di Zuma, offrendo anche un paio di novità interessanti. Il problema principale è che lo fa con un'anonimità soprendente, quasi provocatoria. Look totalmente scialbo, ambienti naturali e tribali senza nessun mordente o lati artistici particolari, nessun personaggio o battuta, sfere colorate senza design di rilievo... insomma, non ricorderemo Sparkle 2 per il suo look, questo è certo. Funziona e non ha problemi tecnici, ma se Zuma è riuscito a dare pepe con un look divertente e personaggi folli, questo gioco non sembra provarci nemmeno.

E i punteggi?

- Come menzionato, in Sparkle 2 conta solo completare i livelli. Viene sì tenuto il tempo, ma è puramente per questioni statistiche visto che non ci sono nemmeno le classifiche. L'assenza dei punteggi causa un altro problema: la totale assenza di incentivi a giocare spettacolarmente. Se Zuma e tanti altri match 3 spingono il giocatore a fare trickshot particolari come sparare attraverso una fessura, fare diversi colpi rapidi consecutivi e cose simili, in Sparkle 2 basta che si completi il livello, non importa assolutamente come. E' un peccato, perché parte del divertimento si perde in questo modo.

Tiriamo le somme

Sparkle 2 segue i passi del divertentissimo Zuma e, senza offrire design particolari, svolge bene il suo compito con un gameplay efficace anche grazie a un paio di idee nuove come gli incantesimi da scegliere prima dei livelli. La mole di contenuti garantisce tante ore di divertimento per chi cerca un completamento al 100%. Peccato per la mancanza dei punteggi e delle classifiche, che avrebbero dato un aspetto competitivo e di divertimento ulteriore al titolo, che comunque risulta essere valido per chi cerca un buon match 3 da giocare su console nonostante un'anonimità quasi disarmante del design artistico.
7.0

Recensione realizzata grazie al supporto di 10tons e Xbox.


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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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Commenti

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