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The Swapper

Recensione - The SwapperXbox One DigitalGame

Dopo aver vinto numerosi premi ed aver raccolto il plauso di critica e pubblico su molteplici piattaforme, l'originale puzzle-platform di Facepalm Games e Curve Studios The Swapper arriva anche su Xbox One, pronto a farci perdere tra i suoi scenari d'argilla ed elaborati enigmi; analizziamolo insieme.

Il Gioco

Il titolo dello studio indipendente Facepalm Games è bidimensionale, ma si fa subito notare per uno stile grafico e artistico davvero particolare: inquietantemente oscuro, pieno di effetti di luce soffusi e distorsioni particolari. Un misto tra realistico e surreale, ottenuto anche grazie all'insolita realizzazione tecnica del gioco, dove gli sviluppatori hanno costruito ogni oggetto presente in The Swapper con l'argilla, per poi digitalizzarli e inserirli nel mondo esplorabile. Fin dai primi istanti in cui la protagonista si sveglia e il giocatore ne acquista il controllo, salta all'occhio anche il sistema di controllo molto semplice, fluido, preciso. Si può saltare nella gravità ridotta della stazione spaziale, interagire con scatole da spostare ed ascensori da utilizzare, ed inizia a delinearsi un mondo sperduto dentro la base: sembra sia successo qualcosa di grave, ma non si ha la minima idea di cosa possa essere stato. Il gameplay però si stravolge quando si trova per la prima volta la stranissima arma che dà il titolo al gioco: lo Swapper.

Quest'arma, se si può chiamare tale, è un aggeggio sperimentale che permette di creare immediatamente dei cloni di sé stessi, fino a 4 in contemporanea per l'esattezza, che seguono come degli zombie ogni movimento di chi li controlla. Ma il controllo può passare da una copia all'altra, poiché la funzionalità secondaria dello Swapper è quella di spostare la propria coscienza in uno dei cloni, che a questo punto diventa controllore di tutto. E' indispensabile imparare ad usare al meglio questa tecnologia per destreggiarsi nella base che si dipana davanti al giocatore con una struttura che ricorda molto i titoli metroidvania; un mondo semi open-world, seppur abbastanza lineare, dove lo scenario è in costante evoluzione e dove quindi bisognerà più volte ritornare in posti già visti. Usare i cloni come pesi per dei bottoni; utilizzarli per spostare scatole; sacrificarli per permettere un atterraggio non letale a un nuovo clone che prenderà inevitabilmente la coscienza del giocatore... gli enigmi e le partii di gioco dove usare al meglio la tecnologia sono davvero tante, e ogni situazione è diversa dalla precedente.

Il sacrificio dei cloni per il bene del singolo pone questioni molto importanti di stampo morale e metafisico, e The Swapper si destreggia con abilità in queste tematiche. Se la nostra coscienza passa in un clone e l'originale muore, chi è deceduto? La coscienza dell'uomo cos'è alla fine di tutto? Cosa si è disposti ad affrontare per svolgere il proprio compito e sopravvivere? Tante questioni pesanti ed intriganti verranno trattate nel corso della storia anche grazie all'utilizzo frequente di bizzarre rocce di origine aliena che hanno la capacità di comunicare telepaticamente con il giocatore. Le interazioni sono quasi tutte qui, e a parte qualche caso sporadico prevale la solitudine coi propri pensieri, e l'atmosfera cupa della base spaziale dà a volte un feeling di disagio notevole. Questo è merito anche dell'efficace colonna sonora che alterna suoni ambientali minimali a dissonanti rumori metallici ed elettronici, momenti di rara bellezza a inquietudine; un utilizzo molto intelligente delle musiche che accompagna al meglio quanto visto su schermo.

La base è in costante evoluzione e le conoscenze acquisite dal giocatore possono aprire nuovi passaggi in aree già viste, pertanto capiterà di rivisitare posti già visti in precedenza. Lo scopo del gioco solitamente sta nel collezionare sfere necessarie ad attivare dei terminali, e per raggiungere questi oggetti collezionabili è necessario risolvere enigmi abbastanza complicati. La difficoltà è piuttosto alta ma molto corretta e bilanciata; l'acume dei giocatori viene messo alla prova ma mai con scelte di design frustranti, e con un po' di sano ragionamento è possibile superare ogni ostacolo. Con l'avanzare nel gioco anche gli enigmi si complicano, con nuovi elementi quali luci colorate che non permettono l'utilizzo di una o entrambe le funzioni dello Swapper, ma anche dispositivi gravitazionali e portali per il teletrasporto. Se c'è una parte davvero complicata è quella di trovare i terminali nascosti in giro per la base: ebbene, quest'ultimi sono nascosti davvero bene, e per chi è alla ricerca del completamento di ogni obiettivo diventa fondamentale tenere gli occhi ben aperti.

Avvicinandosi al finale, il mondo del gioco diventa sempre più strano e le questioni morali si moltiplicano, così come diventa sempre più chiaro cosa sia successo prima dell'arrivo della protagonista. Tutto questo è possibile completarlo in 5-6 ore, ma potrebbe servirvi di più vista la difficoltà degli enigmi e quanto sono nascosti i terminali segreti. Esistono inoltre 2 finali differenti, e visto come la trama si spiega pian piano, può aver senso rigiocare tutto dall'inizio, potendo meglio capire gli eventi iniziali con la consapevolezza della verità. The Swapper si limita alla sola storia, non essendoci modalità aggiuntive o funzionalità multiplayer - queste avrebbero sicuramente snaturato il titolo, che punta molto anche sulla solitudine e sull'inquietudine per colpire il giocatore. Infine, il titolo non presenta alcun tipo di localizzazione ed è interamente in inglese. Se il gameplay si può capire benissimo in qualunque lingua viste le interazioni minime, la mancata conoscenza della lingua anglosassone non permette la comprensione della complessa trama del titolo, pertanto fate attenzione all'acquisto.

Amore

Dove sto andando?

- The Swapper ha uno stile artistico davvero particolare ed è raro vedere un tale livello di dettaglio e inquietudine in un titolo bidimensionale. I modelli non sono stati creati con i classici poligoni ma sono stati invece realizzati dal vivo con l'argilla e poi digitalizzati per il titolo, dando un'aria unica a ogni elemento presente. Un utilizzo sapiente delle luci, delle ombre, dei colori, ma anche di una colonna sonora che alterna minimale a caotico offre poi sensazioni contrastanti, ma trasmette in ogni caso una sensazione di solitudine e inquietudine che pochi giochi riescono a creare. Con l'avanzare della trama, il mondo di gioco diventa sempre più strano e man mano che si scoprono gli eventi passati, le zone precedentemente visitate acquistano nuovo senso. The Swapper riesce a trasmettere una varietà di sensazioni impressionante in uno spazio abbastanza confinato, un'impresa non da poco.

Che sto facendo?

- Il titolo di Facepalm Games è una specie di puzzle game con una struttura Metroidvania, senza però presentare combattimenti. Il mondo di gioco appare aperto ed esplorabile, e infatti tante volte è possibile visitare i posti nell'ordine desiderato, ma l'evoluzione delle capacità della protagonista, delle sue conoscenze e dell'ambiente stesso cambiano forma alla base, presentando novità anche in zone già esplorate. A questo si sposa benissimo l'elemento principale del titolo: gli enigmi basati sullo Swapper. Quest'arma tecnologica crea grattacapi davvero originali ed impegnativi al punto giusto, che vanno a testare l'acume, non la velocità del dito sul grilletto. Anche la suddivisione tra esplorazione e logica è ben fatta, con il giusto ritmo dato al titolo che non offre mai momenti troppo lenti. Con pochi elementi di gameplay, The Swapper riesce a divertire e sfidare il giocatore fino alla fine, risultando in un viaggio davvero piacevole, sia per la trama che per la giocabilità.

Perché lo sto facendo?

- I misteri della base spaziale, le questione etiche e morali sul trasferimento del proprio spirito e sul sacrificio dei cloni, la conoscenza sempre più chiara delle scelte fatte da chi prima della protagonista è passato di lì... ogni elemento della trama offre spunti di riflessione molto interessanti ed insolitamente impegnativi per un videogioco, indie o meno, mentre anche il ritmo della narrativa è ben suddiviso tra terminali con trascrizioni di log audio, misteriose rocce telepatiche e pochi ma fondamentali incontri che pezzo dopo pezzo fanno comprendere tutto, stimolando molti pensieri di stampo metafisico. The Swapper non solo sfida l'acume del giocatore con enigmi complicati, ma aziona il suo cervello con questioni etiche e scientifiche di rilievo.

Odio

Utenza limitata

- Sarò onesto, The Swapper è pressoché senza difetti. Un sistema di controllo preciso e azzeccato, un'atmosfera inquietante e davvero ben riuscita, una storia sorprendente che pone enormi questioni morali, degli enigmi geniali e ben bilanciati, un mondo di gioco vivo e morto allo stesso tempo... ma tutti questi elementi lo rendono un titolo poco adatto per tanti giocatori. Tematiche pesanti, enigmi complessi, una storia raccontata col contagocce che punta tutto sull'esplorazione: chi è alla ricerca di titoli leggeri, frenetici o spensierati non troverà certo pane per i suoi denti. Anche gli obiettivi per il Gamerscore sono davvero complicati e sono tutti dedicati a terminali pressoché impossibili da trovare senza una guida. Infine il peccato più grave del titolo è nella mancata localizzazione in italiano, forse l'elemento che maggiormente ne limiterà l'utenza nel nostro paese. The Swapper non è un titolo per tutti.

Tiriamo le somme

Dalle geniali menti dello studio finlandese Facepalm Games, coadiuvato in questo porting da Curve Studios, arriva un platform-puzzle game bidimensionale con spunti horror e di fantascienza pura. Un'atmosfera inquietante e impressionante, uno stile artistico unico che va provato per essere compreso (gli screen non gli fanno giustizia), una colonna sonora azzeccatissima, una trama ben gestita ma che è anche sorprendente e che pone importanti questioni morali, etiche e metafisiche, degli enigmi che testano l'acume del giocatore senza mai risultare frustranti... faccio fatica a trovare punti deboli nel titolo. Ma per la complessità dei temi trattati, l'assenza di combattimenti a favore di tanta esplorazione e complessi enigmi, nonché per la mancanza della lingua italiana, The Swapper non è un gioco adatto a tutti. Per molti sarà troppo inquietante, troppo lento, troppo difficile, troppo strano, troppo incomprensibile. Ma chi è alla ricerca di un titolo innovativo che faccia lavorare il cervello e ponga questioni morali non di poco conto, può trovare in The Swapper uno dei titoli migliori (indipendenti e non) attualmente presenti su Xbox One.
9.2

Recensione realizzata grazie al supporto di Curve Studios e Xbox.


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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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