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Recensione - Quantum BreakXbox OneGame

Sin dal primo Max Payne fino ad Alan Wake i finlandesi Remedy Entertainment hanno sempre inseguito - seppur con risultati alterni - il loro Sacro Graal: la perfetta commistione di azione e narrativa, capace tanto di raccontare avvincenti storie quanto di intrattenere i giocatori con un gameplay di alto livello. Quantum Break si propone come punto d'arrivo di questo percorso, appoggiandosi addirittura a sequenze dal vivo ed arricchendo l'azione con elaborati poteri temporali. Scopriamo insieme con quali risultati.

Il Gioco

Quantum Break inizia in maniera decisamente inattesa, con il protagonista Jack Joyce seduto ad un tavolo ed interrogato da una donna in abiti distinti. Jack appare scosso, turbato, mentre spiega che il tempo si è disgregato a causa di una frattura che porta alla fine del tempo. "Abbiamo cercato un dispositivo per fermarla", spiega, "ma è andata male. Paul Serene è riuscito a fermarci. Lui ha… dei superpoteri, li abbiamo entrambi. E abbiamo fallito. E ovviamente… c'entrano i viaggi nel tempo".

A questo punto la donna ferma il protagonista e gli chiede di partire con calma dal principio. Inizia così il racconto di Jack che, durante tutta la storia di Quantum Break, commenta e spiega fuori campo gli eventi dialogando con la sua misteriosa interlocutrice. Tutto ha inizio la sera del 9 ottobre 2016, quando Joyce viene chiamato all'università di Riverport dal suo amico d'infanzia Paul Serene: questo vuole mostrargli i risultati di un progetto al quale ha lavorato insieme al fratello di Jack, William Joyce. Ed è proprio all'esterno dell'università che prendiamo per la prima volta il controllo di Jack, con la possibilità di ammirare l'ottima fattura dei dintorni con muri, asfalto e altri materiali estremamente realistici, illuminati da molteplici fonti di luce e arricchiti da numerosi dettagli ambientali. Sono le 4 di notte, l'università dovrebbe essere ormai deserta ma notiamo alcuni ragazzi accampati qua e là: si è da poco tenuta una manifestazione studentesca contro la demolizione della vecchia biblioteca da parte di una corporation, la Monarch Solutions, per creare un nuovo centro di ricerca. Ci aggiriamo per il campus con la possibilità di leggere volantini e manifesti, ammirare un murale e parlare con dei ragazzi che ci spiegano il perché della manifestazione e ci indicano il dipartimento di Fisica in cui ci attende Paul. Superata questa prima fase di ambientamento ci dirigiamo verso il dipartimento Fisica e troviamo il nostro amico ad attenderci, che tra una chiacchiera e l'altra ci conduce fino ad un'enorme stanza in cui è presente uno strano macchinario. Paul spiega a Jack che si tratta di una vera e propria macchina del tempo basata sui teoremi di William, il quale anni addietro ha ipotizzato l'esistenza delle particelle di Chronon utilizzabili per manipolare il flusso del tempo.

Non vi spiegherò ovviamente cosa accade qui perché si tratta di avvenimenti sorprendenti che meritano di essere scoperti in prima persona, ma vi basti sapere che Paul prova ad usare la macchina proprio mentre William arriva per metterlo in guardia sui pericoli di tale esperimento, ma è troppo tardi: la macchina esplode coinvolgendo Jack stesso nell'onda d'urto e spedendo Serene chissà dove, ma sarebbe meglio dire "quando". Jack si riprende dall'esplosione solo per scoprire che il tempo sembra essersi congelato: tutti gli oggetti coinvolti dall'onda durto sono fermi a mezz'aria e solo lui può muoversi; peraltro tutto questo avviene in-game con il giocatore che si muove tra i detriti fluttuanti, spostandoli in maniera fisicamente convincente. Dopo esserci ripresi raggiungiamo William, anch'esso congelato nel tempo, ma Jack scopre che può "sbloccarlo" toccandolo: una conseguenza dell'esposizione al Chronon durante l'esplosione. Dopo un breve dialogo nel quale William spiega che l'esperimento ha causato una irreversibile frattura nel tempo, quest'ultimo ricomincia a scorrere normalmente ma le peripezie non finiscono qui: i due scoprono di essere braccati per motivi ignoti da guardie armate della Monarch, e si vedono quindi costretti a fuggire.

Inizia così una sequenza di fuga durante la quale incontriamo più volte le guardie ostili: l'occasione perfetta per introdurre il sistema di combattimento che ci accompagnerà per tutto il resto dell'avventura. Quantum Break si propone, almeno nelle fasi d'azione, come uno sparatutto in terza persona con sistema di copertura; gli scenari in cui avvengono gli scontri sono quindi ricchi di ripari che possiamo "agganciare" semplicemente avvicinandoci e dai quali possiamo uscire muovendoci in direzione opposta. Una volta in copertura basta premere il grilletto sinistro per sporgere dal bordo più vicino - sinistra, destra o alto - e prendere la mira per sparare; inizialmente si parte con una normale pistola a munizioni infinite ma dai danni estremamente limitati, ma sia dai nemici abbattuti che nei vari ambienti potremo poi raccogliere fucili d'assalto, mitra e a pompa le cui munizioni vanno però frequentemente rimpolpate per non trovarsi senza. La varietà di armi non è altissima e non sono presenti armi da lancio come granate, fumogeni e via dicendo: l'armamentario è tenuto volutamente ridotto perché Jack ha ben altre frecce al suo arco.

Durante i primi incontri con i nemici, il protagonista si rende infatti conto di aver sviluppato a causa dell'incidente dei poteri molto particolari: dapprima scopre di poter bloccare per pochi secondi i nemici in delle bolle temporali che, se colpite con i proiettili, esplodono travolgendo chi vi è all'interno. Poi scopre che simili bolle può crearle anche attorno a sé, ma stavolta per creare uno scudo in grado sia di bloccare i proiettili che di scaraventare via - con un effetto al rallentatore - eventuali nemici vicini; successivamente apprende di poter effettuare delle veloci "schivate temporali" per scansare granate ed esplosioni, e che, prendendo la mira subito dopo tali scatti, può comodamente bersagliare i nemici in una modalità rallenty che dura per pochi istanti (proprio come nel bullet-time di Max Payne, tuffi acrobatici esclusi). All'inizio apprende i poteri base, ma poi nel corso della storia ne padroneggerà anche altri altrettanto utili, come la possibilità di effettuare delle velocissime corse che possono terminare con potenti attacchi in corpo a corpo o la capacità di concentrare i poteri in un punto preciso, anche lontano, per causare un'esplosione capace di mettere fuori combattimento i nemici. Utile anche la "visione temporale", una sorta di vista a raggi X utilizzabile solo da fermi per localizzare i nemici attraverso le pareti, ma che nelle normali fasi esplorative serve anche per individuare oggetti interattivi e collezionabili.

Questi poteri non sono comunque ad utilizzo illimitato: hanno tutti un tempo di ricarica più o meno lungo a seconda della loro potenza, e vanno quindi utilizzati con parsimonia buttando sempre un occhio sulle icone nella parte destra dello schermo che mostrano la ricarica in corso. I combattimenti diventano così un veloce alternarsi di utilizzo di armi da fuoco e poteri, il tutto mentre continuiamo a spostarci da una copertura all'altra e da una zona all'altra dell'ambiente. I nemici non se ne stanno infatti fermi a bersagliare la nostra copertura ma cercheranno sempre di stanarci sia cercando di raggiungerci prendendoci ai fianchi, sia lanciando granate che ci costringeranno spesso a cambiare posizione. Senza contare che, nei livelli più avanzati, si presenteranno a noi nemici dotati di particolari dispositivi che li rendono immuni sia alle stasi temporali che ai nostri poteri, altri che sono dotati di poteri simili ai nostri così come altri ancora che utilizzeranno dei "soppressori di Chronon" capaci di disattivare i nostri poteri quando entriamo nel loro raggio d'azione. Tutto questo rende i combattimenti estremamente dinamici ma anche spettacolari.

E "spettacolarità" è la parola chiave per le sequenze d'azione di Quantum Break: non solo per via dell'uso dei poteri, ma anche perché tutte le ambientazioni sono ricchissime di oggetti distruggibili e dotati di fisica realistica che durante i combattimenti saltano in aria, si spaccano e schizzano ovunque. Aggiungete a questo l'esplosione di colori ed effetti speciali dati dalle distorsioni temporali, dalle scie di luce di quando noi o nemici potenziati scattano rallentando il tempo e dalle scintille, traiettorie dei proiettili ed esplosioni che sembrano cristallizzarsi mentre rallentiamo il tempo, e questo vi potrà dare solo una vaga idea dell'alta spettacolarità visiva raggiunta durante i combattimenti, qualcosa che va sicuramente sperimentato di persona.

Quantum Break non è comunque solo uno sparatutto in terza persona, anzi: nell'atletico corpo della creatura di Remedy batte un cuore da narratore e lo scopo dell'intera esperienza è proprio narrare una storia, sia tramite le cut-scene che ogni tanto ci mostrano momenti importanti della vicenda - con l'ottima recitazione delle controparti poligonali ma estremamente espressive e realistiche di attori come Shawn Ashmore, Dominic Monaghan, Aidan Gillen, Lance Reddick e Courtney Hope - sia durante le fasi esplorative che ci portano a trovare documenti, registrazioni ed "echi del passato", una specie di registrazioni olografiche degli eventi passati che Jack può attivare. Grazie a tutti questi elementi ricostruiamo un po' alla volta i complessi avvenimenti che compongono la vicenda. Già, complessi: perché se finora Remedy ci ha fatto capire solo che il gioco parlava di un esperimento andato male e di un eroe ed un villain dotati di poteri fuori dal comune, ci si rende presto conto di come la storia sia molto più complessa e sorprendente, con una trama davvero ben congegnata capace di tenerci col fiato sospeso fino all'ultimo.

Tra i collezionabili presenti negli ambienti sono poi presenti anche le "Fonti di Chronon", dei particolari nodi energetici spesso ben nascosti che, una volta "assorbiti", ci forniscono un punto di potenziamento col quale migliorare i nostri poteri. Trovandole possiamo quindi ridurre il tempo di ricarica dei poteri oppure aumentarne la potenza o il raggio d'azione.

Le sezioni di esplorazione degli ambienti sono infine arricchite anche da elementi puzzle che ci vedono utilizzare i poteri di Jack per riavvolgere il tempo e "disfare" determinati avvenimenti, come il crollo di un muro o un ponteggio, per poter superare determinate sezioni. Questo meccanismo trova il suo culmine in un paio di sezioni particolarmente spettacolari nelle quali dobbiamo attraversare aree completamente devastate dove tutto intorno a noi sta crollando ma è al contempo cristallizzato nel tempo, e dobbiamo utilizzare le nostre abilità per riavvolgere determinate parti, bloccarne altre o scattare veloci per evitare di essere travolti da oggetti in movimento. Inutile dire che anche queste sezioni presentano un alto livello di spettacolarità visiva.

Il gioco è strutturato in cinque Atti, ognuno dei quali è diviso in più parti nelle quali ci alterniamo tra esplorazione, combattimenti, e cut-scene; il progresso è lineare anche se gli ambienti più grandi hanno diverse aree esplorabili alla ricerca di segreti, informazioni e collezionabili. Alla fine di ogni Atto c'è una breve sequenza chiamata "Punto di Svolta" che ci vede nei panni del cattivone, Paul Serene, mentre affronta dal suo punto di vista le conseguenze delle azioni di Jack dovendo ogni volta scegliere tra due diverse vie d'azione. La scelta fatta cambierà poi molti dei documenti, registrazioni e altri elementi degli Atti successivi. Un esempio: nel primo Punto di Svolta sarete chiamati a decidere se usare la linea dura, ossia uccidere i vostri oppositori, oppure ricattarli per costringerli ad appoggiarvi pubblicamente in una campagna mediatica creata a tavolino. A seconda della scelta presa molti dei documenti, delle registrazioni e anche dei dialoghi dei personaggi nell'atto successivo parleranno della repressione dei nemici o della campagna mediatica, ed addirittura ad un certo punto potrà cambiare anche un personaggio chiave che vi accompagnerà per una parte di storia. La trama generale non cambierà comunque mai: gli eventi a livello macroscopico seguono sempre la stessa strada, ma molti dettagli possono subire variazioni importanti. Inoltre le nostre scelte vanno a cambiare anche diverse scene della Serie TV.

Eh già, la Serie TV! Se avete seguito le notizie sul gioco, sapete già che sono stati girati degli episodi di una "Serie TV" dal vivo che va ad integrare la storia. Ma come funziona? E' piuttosto semplice: alla fine di ogni Atto, e subito dopo il relativo Punto di Svolta, parte un filmato di circa 25 minuti durante il quale potete tranquillamente posare il controller e godervi le scene, nelle quali sono presenti sia i protagonisti del gioco che altri personaggi mentre vivono avventure e scene che vanno a completare ed integrare la storia principale. Per intenderci, non si tratta di una vera e propria Serie TV visibile separatamente dal gioco: va fruita insieme al gioco stesso e, anche se è saltabile (così come lo sono tutte le cut-scene), non è consigliato farlo perché molte delle vicende narrate troveranno poi riscontro in avvenimenti e dialoghi durante il gameplay, per cui si rischierebbe di perdere il filo di certi avvenimenti. E queste sequenze dal vivo vengono modificate in base alle scelte fatte nei Punti di Svolta: nell'esempio precedente della linea dura o campagna mediatica, diverse scene del filmato successivo seguono appunto la decisione presa, mostrando in un caso l'uccisione degli oppositori e nell'altro la ripresa delle scene sotto ricatto, mostrando poi anche le conseguenze di tali scelte. Questi filmati possono inoltre cambiare in piccoli dettagli anche in base a determinate interazioni avute nel corso dell'esplorazione. Ad esempio, nel primo atto vi capiterà di trovare una lavagna con una formula incompleta: interagendo con essa, Will completerà la formula. Se farete ciò, nel successivo episodio dal vivo ad un certo punto ci sarà una scena con due scenziati che chiacchierano, ed uno dei due che afferma "Sai la formula alla lavagna nel laboratorio? Qualcuno l'ha risolta!". E' importante infine sottolineare come questi episodi dal vivo siano riprodotti in streaming dai server Microsoft: per vederli è quindi necessaria una connessione internet, ma non necessariamente velocissima visto che la qualità del video si adatta alla banda disponibile. Alternativamente c'è la possibilità di scaricarli tramite un apposito menu, ma il pacchetto è bello corposo (75 GB) e se già non avete la connessione per lo streaming difficilmente potrete approfittare di questa alternativa.

Il gioco ci propone tre diversi livelli di difficoltà: Facile, Normale e Difficile, ed è bene sottolineare come a Normale risulti in realtà piuttosto facile tranne che per un picco di difficoltà nell'ultimo Atto: è davvero difficile morire nei primi quattro atti, e se cercate un minimo di sfida sarà bene giocare a Difficile. Nella mia prima run ho comunque giocato a Normale (quindi senza perdere troppo tempo nei combattimenti) ed esplorando per bene gli ambienti alla ricerca di collezionabili, impiegato circa 13 ore e mezza per arrivare alla fine della storia; ma grazie alla natura stessa della trama (capirete voi stessi quando la terminerete) e alla variabilità data dalle scelte fatte nei Punti di Svolta, il gioco invoglia molto ad una seconda run e quindi potenzialmente potrebbe durarvi oltre le 20 ore. Un buon approccio potrebbe essere, come ho fatto io, di giocarlo prima "in rilassatezza" a Normale per poi ricominciare - ma è possibile anche rigiocare solo singoli Atti - a Difficile (cosa che cambia molto l'approccio ai combattimenti, come spiego più in basso) andando anche a fare scelte diverse nei Punti di Svolta.

Amore

E ovviamente… c'entrano i viaggi nel tempo

- La vera star - non l'unica, ma sicuramente la più importante - del gioco è la trama: una storia che avrebbe potuto essere banale o comunque ricca di buchi (si sa, non è facile scrivere storie quando ci sono di mezzo i viaggi nel tempo) ma che si è invece rivelata solidissima ed assolutamente intrigante dall'inizio alla fine, ricca di misteri che si dipaneranno solo nelle battute finali e resa più interessante da un ottimo cast di personaggi, tutti splendidamente caratterizzati. Gli sceneggiatori di Remedy - Sam Lake in primis - si sono dati delle regole ferree su come trattare il complesso problema dei paradossi temporali, e vi si attengono rigorosamente dall'inizio alla fine creando una storia estremamente coerente, cosa rara anche in contesti che vivono di puro storytelling come il cinema e le serie TV.

Spettacolo visivo

- Quantum Break è senza dubbio uno dei giochi visivamente più spettacolari visti durante questa generazione. Magari non il più pulito visto il forte uso di filtri e ottimizzazioni varie, ma il sistema di illuminazione è di altissima qualità ed in grado di dar vita a scenari estremamente realistici e bellissimi dal punto di vista artistico, la recitazione dei personaggi così come il loro realismo visivo durante le cut-scene è di altissimo livello, la resa dei materiali è ottima ed anche le texture risultano definitissime ed estremamente nitide almeno quando caricate al massimo della loro risoluzione (tornerò più in basso su questo punto). A tutto questo si aggiunge l'incredibile spettacolarità delle scene d'azione, con effetti speciali di tutti i tipi che riempiono la scena, rallenty, deformazioni dinamiche, oggetti che si spaccano o schizzano da tutte le parti seguendo una fisica realistica… ed il tutto senza che il motore molli mai un frame, con un'azione sempre fluidissima. Per non parlare infine delle scene nelle quali il tempo è congelato e tutto fluttua a mezz'aria reagendo al nostro passaggio. Una vera opera d'arte.

Gameplay azzeccato e ben calibrato

- I ragazzi di Remedy sono riusciti nel tutt'altro che facile compito di mediare un titolo dalla forte impronta narrativa con una importante componente action, senza che nessuno dei due lati prenda il sopravvento sull'altro. Non che non avessero esperienza in questo: Max Payne era già un ottimo esempio di questo concetto, ma troppo spesso si vedono giochi che, in nome della pura narrativa, sacrificano il gameplay e viceversa. Qui invece scene "recitate", esplorazione e azione si alternano armoniosamente senza che il giocatore si stanchi mai di un aspetto rispetto all'altro. Le sequenze shooter poi sono il vero fiore all'occhiello dell'intero gioco. Il gameplay di base non è nulla di nuovo, ma quello che rende il tutto estremamente coinvolgente è la grande dinamicità data dall'uso dei poteri alternato alle armi ed agli spostamenti continui, che rende ogni sparatoria un vero e proprio balletto adrenalinico tra i nemici. A livello Difficile, poi, l'utilizzo ben calibrato dei poteri diventa molto importante perché per non morire bisogna cercare di conservarli tutti per i momenti in cui possano risultare più utili, e questo aggiunge uno strato più tattico che invece a difficoltà Normale viene a mancare.

Attenzione al dettaglio e rifinitura

- Oltre ad una buona storia generale, Quantum Break mostra un grande livello di attenzione ai dettagli: le ambientazioni sono tutte ricche di di piccoli accorgimenti, i tanti documenti e registrazioni trovati arricchiscono notevolmente la storia, le musiche si miscelano perfettamente alle varie situazioni senza mai dominarle ma supportandone l'atmosfera, gli effetti sonori risultano tutti estremamente curati anche nei riverberi presenti nei vari ambienti e persino l'interfaccia dei menu è ben progettata, con un look futuristico elegante e funzionale. Nelle opzioni è perfino presente la possibilità di disattivare le musiche protette da copyright, così che gli streamer e youtuber non si vedano rimuovere i loro video a causa di contestazioni: anche questa è una testimonianza della grande cura posta fin nei minimi dettagli.

Un cast convincente

- Che sia nelle cut-scene in-game o negli episodi della Serie TV, l'intero cast di attori risulta estremamente convincente anche grazie ad un ottimo doppiaggio italiano: tutti gli attori riescono a supportare bene le varie caratterizzazioni, dando vita a scene appassionanti.

Serie TV

- E l'ottimo cast non fa che da complemento a quello che si rivela essere un esperimento pienamente riuscito: gli episodi della Serie TV. Ammetto sinceramente che l'idea di stare per una ventina di minuti alla volta davanti alla TV senza giocare, guardando solo quelle che non sono altro che delle lunghe cut-scene dal vivo, mi intimoriva non poco: non ho un grande rapporto con le cut-scene infinite e spesso finiscono per annoiarmi. Avevo paura di dover affrontare interminabili e noiosi dialoghi, ma la realtà è stata fortunatamente molto diversa: ci sono ovviamente molte scene di dialogo, ma risultano sempre interessanti e soprattutto sono alternate a diverse sequenze d'azione che rendono la visione più scorrevole e appassionante. Dopo due o tre ore di gioco per terminare un Atto, non è affatto male rilassarsi quei venti minuti per vedere come si evolve la storia e cosa succede a personaggi che compaiono solo in queste sequenze ma che hanno un ruolo determinante nella storia generale. Complimenti a Remedy sia per il coraggiodi voler provare un'idea così particolare (e indubbiamente costosa), sia per essere riusciti a realizzarla con successo.

Odio

Imperfezioni tecniche

- Nonostante visivamente sia sicuramente impressionante, Quantum Break non è privo di "difetti", anche se in gran parte non si tratta di bug quanto del risultato delle tecniche di ottimizzazione usate dagli sviluppatori. Il più evidente è sicuramente l'effetto di pop-in delle texture che fa sì che talvolta alcune texture compaiano in versione a bassa definizione e pixellosa prima di essere sostituite con le loro versioni più definite; fortunatamente non accade su tutti gli oggetti e non si nota spessissimo, ma quando capita è sicuramente fastidioso. Meno fastidioso invece il leggero tearing che avviene durante alcune cut-scene, che a volte si bloccano anche in micro-scatti che avrebbero potuti essere evitati. Altri problemi da segnalare sono un appena accennato "effetto scia" su alcune animazioni, anche in questo caso comunque non invasivo, e una scena in particolare nella quale, da un edificio che dà sulla strada, attraverso i muri si vedevano tutte le luci lampeggianti della strada. Anche se non fastidiosissimo, mi chiedo come una cosa del genere sia passata inosservata, a meno che non fosse solo un bug momentaneo che in altre occasioni non si sarebbe verificato.

Sistema di potenziamento debole

- Come detto, nel gioco possiamo potenziare le nostre abilità raccogliendo le "Fonti di Chronon": in realtà però questo non fa altro che velocizzare i tempi di ricarica, potenziare leggermente gli effetti dei poteri o ampliarne il raggio d'azione, senza portare veri cambiamenti al gameplay. Risulta essere quindi una feature secondaria e quasi inutile: sarebbe stato interessante avere la possibilità di scegliere sotto-abilità diverse da attivare così da andare a variare ulteriormente il gameplay.

Tiriamo le somme

Con Quantum Break Remedy Entertainment ci consegna il suo gioco più riuscito: magari non il più innovativo, ma comunque l'opera più completa e bilanciata dal punto di vista della narrazione, della cinematograficità e del gameplay. La storia è coinvolgente e ben scritta, i personaggi tutti ottimamente caratterizzati ed il gameplay action altamente spettacolare e mai stancante grazie al gran dinamismo e ad un buon equilibrio con le sezioni più esplorative. Per non parlare dell'aspetto visivo, che riesce a lasciarci a bocca aperta ad ogni nuova ambientazione e combattimento. Sam Lake e compagni hanno creato il loro capolavoro: se amate i giochi d'azione fortemente story-driven, questa è un'esperienza imperdibile.
9.5

Recensione realizzata grazie al supporto di Xbox.


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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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