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img Gears of War 4
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Recensione - Gears of War 4Xbox OneGame

Dopo un'operazione remaster del primissimo episodio della serie, i Gear tornano finalmente a combattere su Xbox One con Gears of War 4, primo vero seguito in cinque anni della saga nata in seno ad Epic Games e poi passata a The Coalition. Scoprite con noi cosa vi aspetta!

Il Gioco

Sono passati 25 anni da quando i COG sono riusciti a sterminare Locuste e Splendenti grazie al generatore anti-imulsion, ed ormai la vita su Sera si è stabilizzata anche se non è certo tornata come prima del Giorno dell'Emersione: l'umanità è stata decimata dalla guerra e i pochi sopravvissuti sono ormai stati raggruppati dai COG in una serie di insediamenti controllati con pugno di ferro dal Primo Ministro Jinn, una donna risoluta ed estremamente autoritaria. Essendo i sopravvissuti così pochi, gran parte dei lavori e delle attività di sicurezza come il pattugliamento ed il mantenimento dell'ordine è affidato ora ai DeeBees, degli automi principalmente umanoidi creati per aiutare l'umanità, anche se il corpo dei Gears è comunque ancora attivo. E non è tutto, perché la superficie di Sera è ora martoriata da potenti "eruzioni di vento" e dalle violente tempeste di fulmini denominate stormwall, rendendo la vita molto difficile agli abitanti; è per questo che gli insediamenti sono stati dotati di gigantesche mura di cinta mobili, che all'occorrenza possono essere messe in posizione per schermare la popolazione dalle mortali intemperie.

In questo scenario troviamo James Dominic Fenix, figlio di un certo Marcus e come lui membro dei COG, o almeno lo era: JD ha infatti disertato insieme all'amico Delmont Walker, finendo per rifugiarsi tra gli Estranei, una comunità di persone - tra ex-COG e civili - alle quali non piace vivere sotto il regime autoritario instaurato dalla Jinn e si sono quindi insediate in un villaggio indipendente. I due amici vivono serenamente svolgendo vari compiti per la comunità insieme alla loro amica Kait Diaz, quando un giorno durante una missione all'esterno vengono bloccati dalle forze COG: queste accusano gli Estranei di essere responsabili per la recente sparizione di un gran numero di soldati, ed i tre ragazzi, supportati dallo zio di Kait, riescono ad uscirne dopo un combattimento. Il peggio deve però ancora arrivare, perché successivamente a questo evento gli Estranei entreranno in contatto con un nuovo ed inatteso pericolo: degli esseri battezzati come Sciame per via della loro numerosità che, dopo aver attaccato il villaggio, ne rapiscono gli abitanti. Ai tre amici, fortunatamente sopravvissuti all'attacco, non rimane che mettersi sulle tracce di queste creature, magari chiedendo aiuto al burbero vecchio padre di JD che aveva deciso di isolarsi dalla vita politica e militare di Sera, ma che di ostili e violente creature ne sa qualcosa.

Questo è solo l'inizio della lunga avventura che vede JD, Del e Kait mettersi sulle tracce dello Sciame, cercando di risalire all'origine della nuova invasione e di salvare i loro cari. Tutto questo rappresenta ovviamente la storia di Gears of War 4, che in circa 10 ore di gioco ci vede esplorare un gran numero di location tra vecchi ruderi dell'era d'oro di Sera, nuove costruzioni dei COG e rigogliose aree naturali. La campagna del gioco, godibile sia da soli nei panni di JD che con un compagno (potrà scegliere se impersonare Del o Kait) in locale oppure online, si sviluppa in maniera lineare lungo cinque diversi atti, con una struttura praticamente identica a quella dei primi tre GoW: ci si alterna tra momenti d'esplorazione ed altri di combattimento, seguendo percorsi prefissati che occasionalmente presentano dei bivi che ci vedono separarci dai nostri compagni chiedendoci quale percorso seguire, introducendo così la possibilità di coprire o farci coprire dai nostri alleati che hanno preso l'altra strada.

MX Video - Gears of War 4

E se la struttura della campagna è quanto di più classico ci si possa aspettare da un Gears, anche il gameplay in fase di combattimento torna in gran parte invariato seppur con alcune novità. Ovviamente ritroviamo la meccanica marchio di fabbrica della serie ed emulata da un'infinità di giochi: il sistema di copertura, che ci vede agganciare - anche in corsa o scivolata - i vari ripari dai quali poi bersagliare i nostri nemici. Alla normale meccanica di copertura, che come al solito ci permette di passare velocemente da un riparo all'altro e che vede anche la presenza di coperture distruggibili, si aggiungono due nuovi meccanismi. Il primo è lo "strappo", ossia la possibilità, quando siamo in copertura, di afferrare un nemico che sta dall'altra parte del riparo per tirarlo a noi e finirlo con una veloce esecuzione, mentre l'altro è la possibilità di oltrepassare in salto la copertura per atterrare con un calcione volante il nemico dall'altra parte. Questo offre ulteriori opzioni di combattimento in alternativa all'aggirare una copertura con l'arma in pugno per stanare il nemico.

A questo si aggiungono poi le nuove armi, che si affiancano a quelle classiche della serie comunque presenti, derivate dalla nuova ambientazione e nemici; alcune nuove armi vengono infatti recuperate dai rottami dei DeeBees eliminati, mentre altre sono semplicemente degli strumenti da lavoro riadattati. Nella prima categoria troviamo ad esempio l'Overkill, un potentissimo fucile a pompa quadricanna che spara un colpo quando premiamo il grilletto ed un secondo quando lo rilasciamo, oppure il mitra a canne rotanti Tricolpo che quando si surriscalda rallenta progressivamente il rateo di fuoco o il fucile Embar che, privo di mirino, richiede che il colpo venga caricato premendo il grilletto prima di sparare rilasciandolo, ma senza attendere troppo pena la perdita della carica e quindi della preziosa occasione di sparo. Nella seconda categoria invece troviamo armi come il Buzzkill, che spara una raffica di lame circolari capaci di rimbalzare sull'ambiente, ed il Dropshot, una mina da demolizione che viene sparata in aria seguendo un percorso lineare permettendoci di decidere in che momento farla abbattere a terra con una potente esplosione; a queste si aggiungono come già detto Lancer, Gnasher, Arco Torque e altre armi già note. Le armi, tutte dotate del classico sistema di ricarica attiva, sono recuperabili dall'ambiente, dai cadaveri dei nemici (quando dotati di armi) e sono anche scambiabili con i nostri compagni.

Ed ovviamente gran parte delle armi portano con sé gli effetti splatter per i quali è ben nota la serie, con smembramenti, esplosioni di teste e colpi di grazia super-cruenti. Chiaramente questi dipendono anche dai nemici: i DeeBees esplodono in un tripudio di ferraglia e scintille, mentre lo Sciame ci presenta delle morti più sanguigne. Entrambe le fazioni presentano una buona varietà di unità con le quali confrontarci, dai droni volanti e le sfere-bomba (da allontanare a calci) dei robottoni fino alle varie bestie dello Sciame, cosa che porta come conseguenza una buona varietà nei combattimenti per via dei diversi approcci con i quali vanno fronteggiate.

Anche l'ambiente ci mette del suo per variegare le cose: durante le eruzioni di vento, ad esempio, possiamo sfruttare la potenza delle intemperie per distruggere delle strutture e farle volare addosso ai nemici travolgendoli, mentre le sezioni con le tempeste di fulmini consistono semplicemente nell'attraversare più velocemente possibile il campo invaso da saette senza rimanerci secchi. In realtà, seppur visivamente molto spettacolare, quest'ultima novità non ha poi l'impatto che sembrava dovesse avere dagli annunci, riducendosi a due-tre sessioni di attraversamento in tutta la storia. Sì tratta in entrambi i casi di eventi scriptati che avvengono in momenti specifici: non sono il risultato di cambiamenti climatici casuali.

Oltre ai normali incontri con gruppi di nemici, la storia di Gears of War 4 ci propone in alcune occasioni anche delle sessioni "Orda" nelle quali i protagonisti devono arroccarsi per difendere una postazione da ondate multiple di nemici: in queste fasi ci viene presentata un'altra novità, il Fabbricatore, una sorta di enorme baule trasportabile col quale produrre barriere, torrette ed altre risorse da piazzare a difesa della nostra postazione. La produzione di queste difese ha però un costo in energia, che nella campagna viene recuperata in maniera fissa ad ogni turno mentre nella modalità Orda vera e propria va guadagnata uccidendo nemici.

Per il resto il gioco procede come da copione GoW: c'è lo stesso sistema di gestione della vita e di rianimazione degli amici visto in passato e sono addirittura presenti le buche di vermi dalle quali escono i nemici dello Sciame, stavolta chiamate "nidi" ma con esattamente lo stesso funzionamento, compresa la possibilità di tapparle usando le granate. Il tutto condito da splendide cut-scene, frizzanti dialoghi ottimamente doppiati in italiano e occasionali sequenze più adrenaliniche che deviano dal gameplay di base.

Ma Gears of War 4 non sarebbe un GoW senza un corposo comparto multigiocatore, e qui ne troviamo davvero per tutti i gusti. Partiamo con l'offerta per gli amanti degli scontri competitivi: il gioco ci propone 8 diverse modalità da 12 giocatori massimi divise nei gruppi "Nucleo" e "Competitivo", con il primo dedicato a modalità multiplayer standard e il secondo, come da nome, a quelle più competitive ed adatte agli eSports. Nel mucchio troviamo le modalità più classiche della serie come Deathmatch a Squadre, Re Della Collina e Guardiano, affiancate da alcune novità molto interessanti come Corsa agli Armamenti, che vede i giocatori di ogni squadra avere tutti la stessa arma che cambia ad intervalli regolari, creando così folli scontri di archi torque contro gnasher, lancer contro fucili di precisione e così via. Molto particolare anche Dodgeball, nella quale per far respawnare un compagno morto bisogna uccidere un nemico, mentre Escalation, pensata per la scena eSports, vede due squadre sfidarsi in 13 round con l'obiettivo di contendersi tre punti di controllo sulla mappa e la possibilità per la squadra perdente in ogni round di posizionare delle armi potenti in punti specifici per il round successivo: una modalità che richiede senza dubbio una buona collaborazione tra i membri del team per adottare le migliori strategie di controllo e difesa dei vari punti. Per questa prova ho svolto diverse partite con altri giornalisti e tutto è sempre filato liscio sia a livello di net-code che di bilanciamento del gameplay, rivelando modalità estremamente avvincenti e divertenti; la mole di partite fatta è comunque bassa e non mi ha permesso di studiare a fondo tutte le sfaccettature del comparto multigiocatore, ma il feeling è stato sicuramente buono grazie anche al frame-rate incollato a 60 fps. Ottime anche le nuove possibilità come lo Strappo, che aggiungono maggiori possibilità di combattimento ravvicinato.

Le mappe proposte sono ben 10, ispirate a varie location della campagna e di grandezze diverse ma tutte ben strutturate, con la presenza anche di elementi interattivi (come la possibilità di attivare in Forgia un enorme bruciatore al centro della mappa col quale cuocere istantaneamente eventuali nemici che vi fossero dentro) e aree sia chiuse che aperte, spesso con la presenza di punti sopraelevati per gli amanti del fucile di precisione.

Tutte le modalità permettono peraltro l'integrazione di bot per andare a coprire i giocatori mancanti, fino a poter giocare da soli unicamente con bot come alleati e nemici; una playlist particolare inoltre, la Versus Co-Op, ci vede utilizzare le stesse modalità multiplayer con altri giocatori nella nostra squadra, ma contro team formati unicamente da bot: insomma, una cooperativa multiplayer.

E, parlando di cooperativa, impossibile non accennare alla nuova Orda 3.0, ambientata nelle stesse mappe multiplayer e con il solito sistema ad ondate consecutive e progressivamente sempre più impegnative. Qui le novità principali sono due: uno è il Fabbricatore, al quale ho già accennato e che introduce un sistema di risorse (non solo difese ma anche armi) costruibili in base all'energia raccolta sul campo di battaglia, e l'altra è un sistema di classi che ci permette di scegliere la tipologia di personaggio dotandolo così di abilità specifiche utili sul campo di gioco. Inoltre il Fabbricatore, essendo (lentamente) trasportabile da due giocatori, ci permette anche di cambiare area da difendere tra un'ondata e l'altra.

Il gioco introduce infine un sistema di carte collezionabili tramite dei pacchetti acquistabili con crediti guadagnati durante il gioco o valuta reale; queste carte possono essere poi "attivate" in Orda per attivare o potenziare determinate attività, mentre nel multiplayer competitivo ci permettono di guadagnare XP extra svolgendo determinati compiti, come ad esempio compiere un certo numero di esecuzioni o di uccisioni con un'arma specifica. Troviamo inoltre carte per la personalizzazione estetica di personaggio, armi ed emblemi. Le carte che non ci servono sono peraltro smantellabili, facendoci ottenere componenti per la creazione di altre carte.

Amore

Grafica allo stato dell'arte

- La prima cosa che colpisce di Gears of War 4 è senza dubbio l'impianto grafico di primissimo ordine: magari non da subito perché prima che inizi la storia c'è un prologo non troppo sbalorditivo visivamente, ma poi dal primo all'ultimo capitolo è un tripudio di ambientazioni stupende, ricche di dettagli e splendidamente disegnate, con un cielo spesso da cartolina ed effetti particellari e di luce allo stato dell'arte, il tutto con un'eccellente pulizia e qualità dell'immagine. Le ambientazioni che rendono meglio sono quelle aperte e più naturalistiche, con l'erba e gli alberi mossi dal vento e splendide costruzioni decadenti, ma anche in ambienti più puliti e asettici il gioco riesce ugualmente a brillare. Quando arriverete la prima volta nel villaggio degli Estranei, o quanto raggiungerete il pazzesco penultimo capitolo, sarà difficile non rimanere a bocca aperta. Per non parlare del livello di dettaglio sui personaggi e delle loro ottime animazioni; siamo di fronte ad uno dei giochi visivamente più belli per Xbox One, se non il più bello insieme a Forza Horizon 3.

Ambienti vivi

- Le ambientazioni del gioco non risultano belle solo per la resa grafica, ma anche per come gli sviluppatori sono riusciti a renderle "vive" con le forti bufere di vento o le tempeste di fulmini, il tutto unito ad una convincente simulazione fisica degli oggetti e distruggibilità degli elementi. Non è certo un mondo statico.

Nuovo e vecchio cast

- Se potevo essere inizialmente dubbioso sul nuovo cast di "Gears sbarbatelli" proposto dal gioco, sono bastati pochi scambi di battute tra JD e Del per convincermi della bontà del nuovo team: i nuovi protagonisti sono giovani, affiatati e non appesantiti dai drammi vissuti dal vecchio team, dando vita ad una storia che, pur nella drammaticità degli eventi narrati, risulta più frizzante e divertente. Allo stesso tempo, però, la presenza (a volte più marcata, altre occasionale) di vecchie conoscenze della serie è stata una bella sorpresa: una in particolare poi vi farà esclamare "aaaaahhhh!!!" su una cosa che è stata sotto il nostro naso finora e alla quale probabilmente non avevate mai pensato.

Ritrovare un vecchio amico

- No, non mi riferisco a Marcus Fenix, ma al gioco in sé, alla sua struttura ed al gameplay. Giocare a Gears of War 4 è stato come ritrovare un vecchio amico da anni perso di vista, riconoscendone i tratti, il carattere e lo stile di abbigliamento. Il nuovo episodio della serie è un vero GoW in tutto e per tutto: alcuni potrebbero dire che non introduce molte novità rispetto al passato e questo è vero, ma ci si aspetta davvero un gioco diverso da un GoW? Personalmente, almeno da questo primo episodio della nuova trilogia, non mi aspettavo grandi innovazioni ma solo belle conferme, e quelle sono arrivate. Per le novità ci sono ancora altri due episodi.

Multiplayer, l'imbarazzo della scelta

- Il comparto multigiocatore di Gears of War 4 è davvero massiccio: 10 mappe (con altre che arriveranno mensilmente), 8 modalità, l'Orda, i bot, il multiplayer co-op, lo schermo condiviso e addirittura la possibilità di giocare in LAN, una feature magari non utilizzata da tutti ma che comunque sarà gradita ad un certo tipo di giocatori competitivi. Personalmente non ho le competenze per poter giudicare quanto il titolo sia adatto ad un'utenza "pro" ed è anche difficile dire se riuscirà a mantenere nel tempo una nutrita utenza, ma quel che ho visto mi ha soddisfatto e divertito molto, in tutte le modalità. Tanto basta.

Effetti sonori

- Al di là dell'ottimo doppiaggio e delle buone musiche sempre adatte alle varie situazioni, ho apprezzato particolarmente tutti gli effetti sonori del gioco: quelli delle armi, dei corpi che esplodono, dell'ambiente circostante. Sono fatti benissimo e riescono a rendere più "tangibile" l'intero mondo di gioco. Ed a proposito di sensazioni, anche l'ottima gestione della vibrazione del controller contribuisce a rendere più tridimensionali gli effetti sonori stessi.

Odio

Sindrome da inizio di trilogia

- Gears of War 4 è il primo capitolo di una nuova trilogia, e questo porta con sé alcuni problemi: molte delle domande che voi e i protagonisti vi farete nel corso della storia non trovano risposta, così come il rapporto tra i tre ragazzi e i COG appare appena accennato rimandando ad inevitabili eventi futuri. La storia scorre bene, ci coinvolge e non mancano anche i momenti drammatici, ma si capisce che il decollo vero e proprio avverrà nel prossimo capitolo: questa è solo la storia di un gruppo di amici impegnati in una missione di salvataggio contro una minaccia sconosciuta, manca ancora l'ampio respiro di una vera saga e anche i momenti di maestosa epicità (anche se alcune spettacolari boss battle ci sono) che erano invece presenti nei titoli precedenti.

E i COG umani dove sono?

- Forse sarà solo una mia fissazione, ma l'introduzione dei DeeBees nel gioco, che pur si dimostrano divertenti da combattere e funzionali ai fini del gameplay, fatta in questo modo mi è sembrata una forzatura non sufficientemente supportata dalla storia. Ok, sappiamo che i COG li hanno creati per combattere e lavorare al posto degli umani, ma com'è stato possibile creare un vero esercito robotico in cosi poco tempo dopo un conflitto massacrante quanto quello con le Locuste? E poi sappiamo che i COG umani ci sono ancora: JD e Del erano arruolati con loro e la Jinn parla all'inizio di molti COG spariti. Ma dove sono? Possibile che per tutta la storia le uniche forze COG che ci si parano contro siano dei robot? E se circolano solo DeeBees, come hanno fatto a sparire i COG di cui parla la leader? Appare chiaro che l'introduzione dei robot è stata fatta solo per far sì che il giocatore si scontrasse con le forze della coalizione ma senza fargli uccidere altri esseri umani, cosa che avrebbe messo i tre protagonisti dalla parte dei cattivi. Ed ha senso come scelta, ma a mio avviso è mal supportata dal punto di vista della storia.

Occhio allo Snatcher!

- Ho trovato una delle bestie dello Sciame davvero odiosa dal punto di vista del gameplay: è lo Snatcher. Si tratta di una specie di enorme insettone il cui scopo è ferire e rapire gli umani: i suoi attacchi sono potenti ed è capace di atterrarci con un solo colpo, dopo di che mentre aspettiamo che i nostri amici ci curino si avvicina, ci afferra con dei viscidi tentacoloni e ci ingloba in una sacca sotto l'addome, per poi allontanarsi lentamente dalla zona. Se riesce a lasciare l'area, siamo morti: l'unica possibilità per salvarci è quindi che i nostri compagni bersaglino di colpi la sacca per liberarci prima che l'essere si allontani. Il problema è che, sia in campagna che in Orda, è fin troppo facile finire vittima dello Snatcher e spesso capita che i compagni abbiano le loro gatte da pelare con gli altri nemici per venire a salvare noi, cosa che si traduce in una morte sicura. Insomma, odioso.

Tiriamo le somme

Gears of War 4 è un GoW realizzato appositamente per i nostalgici di GoW, che non cerca di stravolgere la formula classica della serie ma riuscendo a costruire un ottimo gioco attorno ai suoi punti di forza, aggiungendo alcune buone novità e arricchendo il tutto con un ottimo cast di personaggi, un gameplay solidissimo ed una realizzazione tecnica di primissima classe, affiancando il tutto con un comparto multigiocatore ricco ed estremamente soddisfacente. È sicuramente una grande testimonianza del fatto che i The Coalition hanno tutte le carte in regola per portare avanti la saga. Se non siete appassionati della serie, però, probabilmente qui non troverete nulla che vi faccia cambiare idea, mentre se siete amanti della saga dei Gears, che si tratti della storia o del multiplayer, questo è il gioco che fa per voi.
9.2

Recensione realizzata grazie al supporto di Xbox.


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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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