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Deadpool
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Recensione - DeadpoolXbox One Xbox 360Game (Xbox 360)

Con i due giochi dedicati ai Transformers e la saga di Cybertron, High Moon Studios si è fatta un nome in questa generazione per essere riuscita a creare dei titoli che rendessero finalmente giustizia ai robot mutaforma di Hasbro. Ora il team californiano si è cimentato in un'altra sfida difficile: creare un videogioco su Deadpool, l'eroe più strampalato e particolare dell'universo Marvel. Saranno riusciti a replicare gli ottimi risultati avuti in passato? Scopriamolo insieme.

Il Gioco

Prima di parlare del gioco, bisogna necessariamente fare un piccolo riassunto della storia del protagonista per chi ancora non lo conoscesse: Deadpool era un soldato di nome Wade Wilson che, essendo malato di cancro, si sottopose volontariamente al progetto Arma X, un esperimento che puntava a replicare il fattore rigenerante di Wolverine nei normali umani. Qualcosa andò tuttavia storto: Wade acquisì effettivamente un potere rigenerante addirittura superiore a quello di Wolverine, peccato che a rigenerarsi costantemente fossero le sue cellule cancerogene che lo sfigurarono orribilmente, oltre a danneggiare il cervello portandolo alla pazzia. Infatti nella sua testa sono sempre presenti due voci spesso in contrapposizione tra loro. Wade divenne così Deadpool, un mercenario che dietro compenso svolge qualsiasi incarico, infatti spesso nei fumetti si trova come villan anche se ultimamente sta tentando di diventare un eroe a tutti gli effetti cercando di entrare ad esempio negli X-Men o di fare coppia con Spider-Man, ma con scarsi risultati visti il suo passato e soprattutto la sua voglia di far esplodere qualsiasi cosa senza pensare alle conseguenze.

Il soprannome di Deadpool è “Il mercenario chiacchierone” e il motivo è facilmente intuibile: Wade non tace praticamente mai ma parla in continuazione, o con gli altri o con le sue due voci interne, con dialoghi spesso al limite del nonsense.
Un'altra sua caratteristica è quella di essere consapevole di essere in un fumetto e spesso si rivolge direttamente al lettore o ai disegnatori, rompendo quella che viene definita “la quarta parete”. A cosa è servita tutta questa spiegazione? Semplice, tutto quello che avete letto lo ritroverete con estrema fedeltà anche nel suo videogioco.

Ho usato il termine “suo” videogioco non a caso, infatti Deadpool nei primi minuti convince con metodi molto poco ortodossi High Moon Studios a realizzare un videogame con lui protagonista, e così sarà: Deadpool è il fulcro di tutta l'esperienza mentre gli altri personaggi Marvel del calibro di Cable, Wolverine, Psylocke, Rogue ecc. sono per la maggior parte delle comparse, permettendo di focalizzare l'attenzione unicamente su Wade. Anche la trama non è per nulla complessa e serve unicamente da collante per la serie di gag e situazioni paradossali che coinvolgono il nostro mercenario.

A livello di gameplay Deadpool si rivela un misto tra un hack'n slash e uno sparatutto in terza persona intervallato da fasi platform anche se purtroppo il gioco non eccelle in nessuna di queste categorie, ma di questo parleremo più avanti. Ogni mercenario che si rispetti ha un vasto arsenale di armi, e quello di Deadpool è decisamente fornito anche se si poteva fare di meglio: all'inizio abbiamo a disposizione unicamente le classiche katane e pistole, ma spendendo i punti guadagnati uccidendo i nemici o trovandoli per lo scenario si possono acquistare i Sai (pugnali simili a quelli di Elektra per intenderci) e i martelli, mentre come bocche di fuoco aggiuntive abbiamo i fucili a pompa, mitragliatrici e fucili a impulsi presi in prestito da Cable. A tutto questo si aggiungono alcuni gadget, come granate a frammentazione, flashbang, mine di prossimità e... trappole per orsi. Le varie armi e lo stesso Deadpool sono inoltre potenziabili sempre tramite punti esperienza, sbloccando così nuove combo, mosse speciali, aumentando il danno o le munizioni trasportabili.

Infine abbiamo a disposizione anche l'utilissimo congegno di teletrasporto che Deadpool ha rubato direttamente a Norman Osborn durante la saga fumettistica “Dark Reign”, grazie al quale possiamo schivare per 4 volte di fila prima di dover attendere qualche secondo per ricaricare il dispositivo (con relative imprecazioni di Wade), e tramite lo stesso tasto se premuto con il giusto tempismo possiamo eseguire dei contrattacchi (Batman Arkham City docet). Concatenando combo senza farci colpire, riempiamo un'apposita barra chiamata “Momentum” che, una volta al massimo, permette di eseguire devastanti attacchi speciali diversi per ogni arma, ognuno con determinati effetti.

I livelli sono dei semplici corridoi interrotti da alcune stanze o aree più grandi, non c'è spazio per l'esplorazione e non ci sono segreti o oggetti collezionabili da trovare, tuttavia l'azione non manca mai e non ci sono punti morti, mentre i nemici si dividono in circa 8 categorie anche se ad eccezione del numero di colpi necessario per abbatterli solo pochi richiedono tattiche più ragionate del button mashing. Nonostante siano piuttosto anonimi per l'aspetto (sono tutti dei cloni creati da Sinistro, ovvero il nemico principale), l'intelligenza artificiale dei nemici è tuttavia decente, infatti spesso vedremo i nostri avversari tuffarsi per schivare le granate, cercare riparo e sparare alla cieca piuttosto che esporsi al nostro fuoco. Ovviamente non è nulla di eccezionale e la maggior parte della difficoltà è data più dalla superiorità numerica che dalla loro intelligenza, tuttavia ho visto nemici più stupidi in giochi molto più blasonati.

Amore

Deadpool

- High Moon Studios ha fatto un lavoro davvero eccezionale nel riportare tutte le caratteristiche che hanno reso Deadpool il personaggio che i lettori amano, e gran parte del merito va anche al doppiatore Nolan North: con la sua voce (quasi irriconoscibile per chi è abituato a sentirlo nei panni di Nathan Drake) dona un carisma unico che non fa per nulla rimpiangere la scelta di mantenere il gioco in lingua originale con i sottotitoli in italiano. Anche il modello stesso di Deadpool è realizzato con dovizia di particolari, e nonostante la maschera ha un'espressività fantastica: osservate ad esempio la sua faccia mentre Cable spiega ciò che ha visto nel futuro, e ditemi se non avete mai visto un'espressione più disperata e annoiata di quella. Grande cura è stata riposta anche nei danni da battaglia, infatti subendo gli attacchi vedremo il nostro costume lacerarsi sempre di più, oltre a vedere il nostro corpo crivellato dalle pallottole.

Il trionfo del nonsense

- Preparatevi per avere crisi respiratorie, perché non saranno rari i momenti in cui rimarrete letteralmente senza fiato dopo aver assistito a certe scene o battute: era veramente da tanto che non ridevo così di gusto in un videogioco, nemmeno Suda51 è riuscito ad arrivare a questi livelli.

Citazioni per tutti

- Esattamente come il fumetto, il gioco è pieno di citazioni più o meno esplicite. Molti sono richiami che coglieranno solo coloro che hanno letto i fumetti di Deadpool e della Marvel in generale, ma non mancano anche quelli relativi al mondo dei videogiochi: ad esempio ad un certo punto, con la scusa che Deadpool aveva esaurito il budget di High Moon Studios con tutte le sue esplosioni, il gioco diventa in stile 8-bit e con una visuale dall'alto e una struttura che richiamano The Legend Of Zelda, oppure quando sfondando una porta con le pistole la visuale passa in prima persona e al rallentatore, esattamente come le irruzioni di Call Of Duty o Battlefield. Queste sono solo alcune delle più ovvie, ma ce ne sono anche tante altre spesso accennate durante gli interminabili dialoghi che Deadpool ha con le sue voci o rivolgendosi al giocatore.

Biografie

- Particolarmente apprezzate anche le biografie dei vari personaggi che incontriamo nel corso dell'avventura. Purtroppo sono molto sommarie e di certo chi non ha mai sentito parlare di Sinistro, Cable e gli altri di certo non diventerà un esperto, ma sono tutte raccontate da Deadpool, per cui vi lascio immaginare quanto siano demenziali. Nota personale: la canzoncina che funge da biografia di Cable è talmente stupida e spettacolare allo stesso tempo che non riesco più a togliermela dalla testa.

Odio

Comparto tecnico

- Ad eccezione del modello di Deadpool già descritto sopra, il resto del gioco non vanta certo di un comparto tecnico all'avanguardia. Gli scenari sono spogli, anonimi e non c'è nessuna interazione, e anche i nemici non vantano certo una grande cura per i dettagli. Si salvano giusto i vari eroi e cattivi principali, ma anche loro non sono realizzati allo stesso livello di Deadpool.

Frame rate e telecamera instabili

- Altro difetto che purtroppo affligge la versione console di Deadpool è il frame rate, che di solito viene definito ballerino ma che in questo caso è più un rapper che pratica beak-dance, con diversi scatti sia durante i combattimenti più affollati sia durante le cutscenes. Anche la telecamera si è rivelata problematica; fatica a seguire le acrobazie di Deadpool e in diverse situazioni se non la si controlla manualmente si rischia di perdere completamente di vista il nostro eroe, specialmente durante i contrattacchi se si cambia rapidamente posizione.

Né carne né pesce

- Come accennato prima, il gameplay di Deadpool è un misto tra hack'n slash, sparatutto in terza persona e platform, ma nessuno dei tre aspetti è degno di nota. Nonostante ogni arma abbia una propria velocità e danno specifici, le combo realizzabili si riducono a una decina e tutte uguali per ogni tipo, portando quindi ad una certa ripetitività di fondo. Anche la componente shooter non è nulla di esaltante, e ad eccezione dei nemici volanti che possono essere uccisi solo sparandogli vi ritroverete quasi sempre a preferire le armi da taglio, usando le bocche da fuoco giusto ogni tanto alla fine di una combo per variare un po'. Le fasi platform poi erano tranquillamente evitabili e lineari, sono state messe palesemente solo per spezzare un po' il ritmo e la monotonia del solito “vai avanti uccidendo tutto e tutti”.

Rapporto longevità/prezzo

- I 7 capitoli che compongono la storia sono completabili in circa 7 ore e mezza a livello normale, tuttavia non c'è alcun comparto multiplayer e una volta finita la trama l'unica altra opzione sono una serie di sfide che si riducono all'uccidere le ondate di nemici nel tempo limite accumulando più punti possibili, tra l'altro nelle stesse identiche location viste nella storia. Per essere completate al 100% vanno ripetute per tre volte ad un livello di difficoltà sempre maggiore, e personalmente non rappresentano un incentivo sufficiente per continuare a tenere il disco nella console. Ritengo invece opportuno giocare una seconda run della storia a livello di difficoltà massimo visto che si mantengono tutti i potenziamenti precedentemente acquisiti, e in una sola partita è impossibile ottenerli tutti. Una volta sbloccate tutte le armi e le abilità il gioco cambia radicalmente e si sente meno il fattore ripetitività che si avverte all'inizio quando si hanno poche armi e combo, ma è innegabile come, per essere un gioco venduto a 60 euro, l'offerta complessiva non sia delle migliori.

Tiriamo le somme

Deadpool rappresenta purtroppo un mezzo passo falso per High Moon Studios: si vede chiaramente che c'è stata passione nel creare il personaggio e una grande cura nel ricreare tutte le sue caratteristiche, ma alla fine si è puntato tutto unicamente su quello. Se il gioco si fosse chiamato “Gino l'allegro spadaccino” e non avesse avuto Deadpool per protagonista, il voto sarebbe stato sicuramente insufficiente viste le lacune tecniche e un gameplay sufficiente ma che non offre nulla di particolare. Nel corso della storia gli sviluppatori hanno scherzato più volte sul fatto che il budget non bastasse per fare ciò che pretendeva Deadpool, e molto probabilmente in questo c'era della verità: con una disponibilità economica maggiore forse poteva venire fuori veramente un gioco di qualità ed è un peccato vedere questa occasione sprecata. Va comunque riconosciuto che il gioco è dannatamente divertente, tanto che per quanto si ride spesso nemmeno si notano tutti questi problemi e l'avventura scorre piacevolmente tra una gag e l'altra. Finché è a prezzo pieno consiglio l'acquisto solo ai fan più sfegatati, ma tutti gli altri dovrebbero assolutamente provarlo non appena trovano una buona offerta o arriva il price drop, anche solo per passare alcune ore di puro divertimento come non se ne vedeva da tempo.
7.5

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L'autore

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I videogame lo intrigano fin da piccolo nonostante il disappunto della nazi-mamma, che alla fine è costretta a cedere e sopporta anche la sua mania per i Comics, i Manga e il collezionismo di Limited Edition. Spera di farsi strada nel mondo del giornalismo videoludico iniziando nel dicembre 2011 a collaborare per MX, inoltre studia psicologia per cercare di capire il comportamento dei fanboy.

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