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Zone of the Enders HD Collection
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Recensione - Zone of the Enders HD CollectionXbox 360Game

Zone of the Enders fu uno dei titoli che accompagnarono il lancio di Playstation 2 nonché la produzione di Hideo Kojima probabilmente più famosa al di fuori di Metal Gear Solid. Ad oltre 10 anni di distanza, il gioco ed il suo seguito vengono proposti anche ai possessori di console Microsoft con Zone of the Enders HD Collection: vediamo cosa aspettarci.

Il Gioco

Una premessa è doverosa: non ho giocato al titolo originale. Mi sono avvicinato a Zone of the Enders HD Collection con la curiosità di una "prima volta", guardando video e leggendo news. Cosa mi ha incuriosito? La struttura ad anime e la presenza di mech. Perciò mi sono armato di pazienza (e degli originali su Playstation 2 per poter meglio paragonare quanto fatto in questo remaster), e mi sono gettato alla scoperta di questi due giochi. Fatta questa piccola premessa, parliamo del gioco vero e proprio. Corre l’anno 2172, l’umanità ha colonizzato Giove ormai da tempo. Il protagonista, Leo, è un normalissimo ragazzo che vive nella colonia di Antilia, una stazione spaziale in orbita attorno al gigante gassoso. Dopo un lungo filmato introduttivo, dei cui tratti non vi accenno per evitare facili spoiler, Leo si ritrova al comando di un colossale mech con l'incombenza di fronteggiare orde di nemici.

Zone of the Enders HD Collection comprende Zone of the Enders e Zone of the Enders: The Second Runner, i due capitoli usciti su Playstation 2 nel 2001 e 2003. Il titolo si prefigura come una sorta di action game in terza persona avente per protagonista il nostro mech: i primi minuti di gioco ci consentono di impratichirci con i semplicissimi comandi che il team di Kojima ha ideato per noi. Un comodo tutorial (facoltativo) ci impartisce lezioni su quelle che saranno le azioni da compiere da qui alla fine del gioco. Il gameplay è sostanzialmente lo stesso in entrambi i giochi, ma Zone of The Enders: The Second Runner raccoglie il meglio del primo capitolo e lo estremizza ancora di più. L’intera opera è una sorta di anime interattivo: i ritmi narrativi vengono dettati più con la cadenza dell’anime che con quella del videogioco, e le fasi di gameplay e cutscene sembrano un tutt’uno (come in ogni produzione di Kojima che si rispetti). La differenza più marcata tra i due giochi è senza dubbio quella grafica: il primo ZoE è quello che risente maggiormente del passare del tempo, con textures originali purtroppo non curate come nel secondo capitolo. The Second Run invece è quasi al passo coi tempi, con un risultato finale più che soddisfacente. Oltre alla "rimasterizzazione", gli sviluppatori non hanno inserito nessun bonus aggiuntivo; naturalmente sono presenti gli onnipresenti achievements, ma non è stato inserito nessun oggetto sbloccabile o “goodie” di sorta. Una menzione speciale va però alla vera novità esclusiva della collection: un lungo filmato/anime introduttivo firmato Sunrise Studio che ci presenta l’intera opera. Il gioco è localizzato integralmente in inglese (parlato e menu) con sottotitoli in italiano. Non è presente purtroppo la lingua originale giapponese.

Vale la pena accennare infine alla presenza nella confezione di un DVD bonus contenente la demo di Metal Gear Rising: Revengeance, proprio come il primo Zone of the Enders conteneva la demo di Metal Gear Solid 2. La stessa demo sarà comunque scaricabile dal Live nelle prossime settimane.

Amore

Una intro tutta nuova

- Il filmato introduttivo di Zone of the Enders HD Collection è una novità assoluta ed è opera dello studio Sunrise, che potete ricordare per qualche anime come Daitarn 3, I Cieli di Escaflowne, Cowboy Bebop o City Hunter. Nonostante la differenza nello stile di tutte le loro opere, questa nuova intro riesce a cogliere al meglio e ad amalgamarsi perfettamente con gli altri filmati.

Come ti comando il mech

- Il sistema di controllo è al limite della perfezione: i comandi sono pochi e piazzati ai posti giusti permettendoci di librarci in volo, guadagnare quota, lockare e avvicinare i nemici e sferrare diversi tipi di attacchi. Inoltre la curva di apprendimento non è per niente elevata; il comodo e praticissimo tutorial vi insegna quello che già non imparate da soli.

Quasi un anime interattivo

- Intendiamoci, non sto parlando di un gioco alla Catherine, dove la fase puzzle costituisce il pretesto per spezzare le parti narrative, ma di un videogioco che si crede anime e viceversa. Le parti narrate e il gameplay vero e proprio si alternano a meraviglia, senza spezzettare né l’una e né l’altra cosa.

Odio

HD? Ne siamo sicuri?

- Ormai sembra essere diventata una moda: i giochi vengono etichettati come HD, ma spesso il risultato finale è tutt’altro che HD. In Zone of the Enders HD Collection abbiamo entrambi i lati della medaglia. Zone of the Enders risente parecchio del fatto di essere un titolo molto vecchio: l’aumento della risoluzione non ha fatto altro che evidenziare e rimarcare i limiti del comparto grafico. Dall’altro lato invece Zone of the Enders: The 2nd Runner ha goduto dei maggiori benefici del restyling. In generale però, il lavoro non è così curato come mi sarei aspettato.

Zone of the Enders

- Purtroppo il peso degli anni si sente e Zone of the Enders ne è l’emblema. A parziale discolpa degli sviluppatori, abbiamo il fatto che è stato uno dei primi titoli su Playstation 2 e quindi lo sviluppo già in origine non è stato agevole e vincolato dalla scarsa conoscenza della piattaforma. Tuttavia, come già menzionato in precedenza, questo aspetto evidenzia tantissimo i difetti soprattutto grafici del gioco.

Niente doppiaggio originale

- I veri otaku storceranno il naso: entrambi i titoli sono dotati unicamente del doppiaggio inglese e dei sottotitoli in italiano. Niente doppiaggio originale giapponese dunque. Peccato, perché in questo modo si perde molta dell’atmosfera.

La moda dei remaster HD per forza

- Questa voce l’ho inserita a proposito di Zone of the Enders HD Collection, ma è una riflessione più larga sul momento che le case videoludiche (soprattutto giapponesi) stanno vivendo in questi ultimi anni. Negli ultimi tempi, ho avuto modo di giocare a vari porting HD che ho amato e odiato (Silent Hill, Dragon Ball ecc). Ebbene, trovo che in media il gioco non valga la candela. I team di sviluppo concentrano risorse economiche e umane in questi giochi dal costo bassissimo e dall’elevata potenzialità di far cassa. Facendo questo, inevitabilmente, vengono meno titoli nuovi e freschi, in nome della facile monetarizzazione. Mi auguro sinceramente che questa moda sia solo passeggera e di fine generazione, altrimenti rischieremo di vedere sempre i soliti giochi riproposti in mille salse.

Tiriamo le somme

Zone of the Enders HD Collection è un gioco per due tipi di persone: i nostalgici dei titoli “vecchia scuola” e per coloro che si avvicinano per la prima volta alla serie e ne sono incuriositi. Se avete già giocato su PS2 ai due titoli, non c’è nulla che vi possa convincere a comprare anche questa HD Collection. Il lavoro in generale è però complessivamente oltre la sufficienza.
6.8

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L'autore

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Quando gli hanno chiesto di comporre una Bio, ha pensato subito alla natura e all’ambiente. Una volta rinsavito, ci ha raccontato di essere un appassionato di Basket e Calcio, videogiocatore accanito, predilige RPG, FPS e TPS. In generale però non si tira indietro di fronte a nulla. A tempo perso è anche speaker in una Web Radio.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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