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Mindjack
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Recensione - MindjackXbox 360Game

Dopo che GOW ha imposto un nuovo standard per il gameplay degli sparatutto in terza persona, diversi sviluppatori hanno provato a ricalcare la formula "sparatutto con copertura" aggiungendo nuovi elementi all'esperienza di gioco. Tra questi troviamo i giapponesi FeelPlus, che con Mindjack introducono novità sostanziali nelle dinamiche di gioco, annullando inoltre la separazione tra multiplayer e single player. L'idea sembra buona: valutiamone la realizzazione.

Il Gioco

Nel 2032 il mondo è minacciato da una tecnologia che consente il controllo delle menti: nelle mani sbagliate, potrebbe portare a conseguenze drammatiche e cambiare per sempre il destino della razza umana. In Mindjack impersoniamo l'agente federale Jim Corbijn, incaricato di indagare sulla Nerkas Solution, una mega-corporazione sospettata di fare uso di questa tecnologia, il Mindjack appunto, per dominare governi e le istituzioni. La storia comincia con una missione di routine che consiste nella presa in consegna dell'ecoterrorista Rebecca Weiss, in arrivo da Shangai; ben presto però la missione si rivelerà molto più complessa di quello che sembrava, e lentamente verranno alla luce particolari inquietanti relativi ad una collusione tra la Nerkas e il governo. Ci troviamo quindi immediatamente immersi in sparatorie contro agenti e droni, che che tenteranno di ucciderci per impedire la scoperta del complotto.

Questa è, in estrema sintesi, la base su cui poggia la trama del gioco: l'azione spazia dai cadenti sobborghi di Old Town, prevalentemente in ambienti chiusi, fino ai luccicanti grattacieli della metropoli di New City, tra sparatorie in cui è fondamentale sfruttare le coperture e le armi raccolte durante il percorso. Elemento distintivo della dinamica di gioco è la possibilità di controllare le menti di avversari indeboliti, di passanti inermi o di droni. Questo può avvenire in due modi: il "mindslave" vi permette, non appena il vostro avversario è fiaccato dalle vostre raffiche di proiettili e siete ad una distanza non superiore a 15 metri, di assoggettarlo alla vostra volontà e farlo combattere per voi, facendogli attaccare autonomamente i vostri avversari. Seppur dotati di una bassa resistenza, i nemici così "schiavizzati" possono rappresentare un valido aiuto nelle situazioni più ingarbugliate.

In maniera molto simile è possibile effettuare il mindjack vero e proprio, ovvero prendere possesso di una mente di un avversario indebolito, un compagno, un passante o un drone controllandone direttamente le azioni. Questa possibilità è particolarmente utile quando il vostro personaggio è fiaccato dallo scontro e necessita di riposo per recuperare le forze: per proteggerlo e rendere possibile il recupero ci si può impossessare, per un tempo limitato, di un altro corpo e proseguire l'azione.

La dinamica di gioco è ulteriormente arricchita da una possibilità che rappresenta forse la più interessante caratteristica proposta da Feelplus: la possibilità di ospitare nella propria partita altri giocatori o, contrariamente, entrare nelle partite altrui. All'inizio di ogni partita è possibile scegliere il portale da cui accedere alla partita: il portale host o il portale hacker. Il primo ci permette di giocare una normale partita, con la possibilità però per altri giocatori di entrare per effettuare il mindjack dei personaggi (sia amici che avversari) presenti nel livello in cui noi ci troviamo. Utilizzando il portale hacker, invece, permette a noi di entrare nelle partite hostate da altri giocatori, prendendo possesso dei loro compagni o avversari. Quando un hacker entra in una vostra partita, vedrete una nuvoletta digitale che si muove liberamente sullo schermo alla ricerca di un personaggio da possedere; in questa fase l'hacker sceglie, senza noiosi menu, se giocare in cooperativa o competitiva concorrendo al destino del giocatore nel livello in corso. Mindjack contrasta l'apparente povertà di menu e opzioni con la loro completa integrazione nella dinamica di gioco, che amplifica di molto la rigiocabilità.

Amore

Il mindjack

- La possibilità di prendere il controllo degli avversari è una funzionalità completamente nuova ed innovativa in un panorama che langue dietro poche pochissime novità reali. Una interessante novità, ben implementata e che permette di variare le dinamiche di gioco.

Host o hacker?

- Le prime volte che il gioco mi ha proposto questa scelta mi ha lasciato interdetto finchè non ho visto apparire, nelle mie partite, le nuvolette che simboleggiavano gli altri giocatori che entravano in azione. A volte sceglievano di stare dalla mia parte, altre invece me li sono visti schierati contro aumentando la difficoltà del gioco e aggiungendo comportamenti nuovi agli avversari. Provando l'ingresso come hacker, invece, si prova l'innovativa esperienza di entrare in una partita multiplayer passando per pochissimi menu e trovandosi catapultati direttamente nell'azione, rimandando a dopo la scelta del campo a cui vorrete unirvi direttamente nel teatro d'azione. Anche questa rappresenta un'interessante novità.

Odio

Una texture per mille ambienti

- Era da molto tempo che non vedevo una simile povertà di texture in un videogame: strano poi che la cosa la si veda in una produzione di Square Enix che, ad ogni buon conto, si è sempre distinta per design di primo livello. Gli ambienti sono alienanti, piatti, ed il grigio domina ovunque. Se il 2031 sarà davvero così, nessuno di noi vorrà mai viverci.

Gameplay & IA

- Al netto della meccanica del mindjack, il titolo di Feelplus presenta grosse deficienze sia nelle meccaniche di combattimento che nel comportamento di amici e nemici, rendendo frustranti e ripetitivi gli scontri.

Musica e sonoro, non pervenuti

- Il silenzio accompagna spesso l'azione o, quando non è silenzio, c'è una colonna sonora che non sottolinea adeguatamente l'azione, con suoni ambientali assenti e effetti sonori più piatti di una piadina.

Assumete un writer!

- I personaggi di Mindjack sono piatti e senza profondità e la storia è narrata con superficialità nonostante avesse il potenziale per generare il giusto pathos e interesse nel giocatore.

Tiriamo le somme

Nel calderone mai colmo delle occasioni sprecate aggiungiamo anche Mindjack, che introduce delle innovazioni interessanti senza però riuscire a sorreggerle con una struttura adeguata. Peccato, perché dinamiche come il mindjack ed il "multiplayer trasparente" avrebbero meritato di essere valorizzate da grafica, gameplay e sonoro all'altezza.
5.0

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L'autore

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Nato nel 72, cresciuto ad insalate di matematica e libri di cibernetica non poteva che sviluppare una naturale inclinazione verso tutto quello che è tecnologia. Ha iniziato a giocare a Radar Rat Race sul Vic-20, a International Soccer su C64 e da quel momento in poi non ha mai tradito la sua passione, passando per quasi tutte le piattaforme di gioco e finendo ancor oggi per consumare tutto il suo tempo libero tra hobby e lavoro. Sperando che prima o poi coincidano perfettamente: ci siamo quasi.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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