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Fist of the North Star: Ken's Rage
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Recensione - Fist of the North Star: Ken's RageXbox 360Game

Siamo alla fine del ventesimo secolo, il Mondo intero è sconvolto dalle esplosioni atomiche, sulla faccia della Terra gli Oceani erano scomparsi e le pianure avevano l'aspetto di desolati deserti. Tuttavia la razza umana era sopravvissuta... Finalmente arriva su Xbox 360 il gioco dedicato ad uno dei più famosi, e sicuramente il più violento, beniamini della nostra gioventù: scoprite nella nostra recensione cosa ha da offrirci Fist of the North Star: Ken's Rage.

Il Gioco

La serie di Ken il Guerriero è molto particolare. Superficialmente contraddistinta da un'altissima dose di violenza, seguendola a fondo è innegabile l'altrettanto forte morale presente: l'amicizia, il sacrificio e l'amore sono tutti aspetti importanti dell'opera giapponese. Finalmente tutto ciò diventa un videogioco dove, ad un gameplay semplicissimo, vengono accostati tutti i personaggi e gli eventi della saga di Hokuto.

Nella modalità Leggenda possiamo rivivere tutti gli eventi della prima serie, arrivando fino allo scontro finale con l'autoproclamatosi Re di Hokuto, il terribile Raoul. In questa modalità ci troviamo in un vero e proprio picchiaduro a scorrimento; infatti, a differenza della famosa saga di Koei Dynasty Warriors, non ci troviamo impegnati in scontri furiosi contro centinaia di truppe contemporaneamente su schermo ma dobbiamo fronteggiarne gruppi molto meno numerosi. Immancabili gli scontri con boss e semi boss sparpagliati per le desolate lande di un mondo post-atomico. Inoltre l'intera storia non si limita a proporci le sole gesta di Kenshiro, bensì abbiamo la graditissima possibilità di selezionare anche altri personaggi, potendo quindi rivisitare l'intera leggenda da più punti di vista; oltre al legittimo successore della Divina scuola di Hokuto, possiamo padroneggiare anche I suoi fratellastri Raoul e Toki, ed abbiamo inoltre a disposizione anche alcuni dei guerrieri di Nanto come Rei. Da sottolineare la fedeltà alle vicende narrate nell'anime; tutti i principali eventi vengono riportati ottimamente, anche se con qualche inevitabile assenza dal punto di vista narrativo, e ritroviamo momenti davvero indimenticabili che faranno la gioia di tutti i fan.

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La seconda modalità presente si chiama Sogno e ci permette di vivere eventi inediti, non facenti parte della trama originale concepita da Buron Son e Tetsuo Hara. In questa particolare modalità abbiamo a disposizione vari personaggi tra cui scegliere, qualcuno in più rispetto alla modalità Leggenda. Qui il gameplay vira nettamente verso i più classici giochi Koei: abbiamo una mappa disseminata di basi nemiche, che dobbiamo conquistare facendo però attenzione a rispettare e soddisfare alcuni prerequisiti delle missioni. Questa modalità è molto più simile ad un Dynasty Warriors, con gruppi di nemici nettamente più numerosi e molti Boss presenti. Seguendo quindi eventi diversi da quelli raccontati nell'anime, possiamo sfogare la nostra ira su una moltitudine di truppe nemiche arrivando a conquistarne tutti gli avamposti e completando cosi la nostra missione.

L'ultima modalità presente in Fist of the North Star: Ken's Rage è la Sfida, nella quale veniamo messi a dura prova in particolari sfide tematiche, come quella di affrontare in successione i quattro fratellastri di Hokuto e così via. Aspetto comune a tutte le modalità è il profondo, e per certi versi sorprendente, sviluppo dei personaggi. Ogni azione, ogni uccisione ci frutta dei punti Karma che possiamo spendere per sviluppare le capacità dell'eroe nella Mappa dei Meridiani: punti salute, aura, combo e tecniche speciali. Possiamo quindi decidere a nostro piacimento come sviluppare il personaggio, prediligendo alcuni aspetti ad altri per poi arrivare, dopo un consistente numero di missioni e quindi di ore di gioco, al potenziamento massimo dei nostri eroi, aspetto da sempre caro ai ragazzi Koei Tecmo.

Amore

La saga di Hokuto

- La fedeltà nel riproporre gli eventi e le gesta degli eroi della storia originale è encomiabile. Se siete dei fan di vecchia data di Kenshiro e soci, apprezzerete molto il lavoro fatto da Koei. Buona parte degli eventi della prima serie è raccontata fedelmente, con dovizia di particolari e piccole chicche che ho trovato quasi commoventi. Conoscendo praticamente a memoria l'intera trama, non posso che complimentarmi con i programmatori per l'ottimo lavoro svolto, capace di regalare ai fan di questa celebre serie dei momenti davvero indimenticabili. Partendo dal classico "uattà" urlato da Ken ai nomi delle tecniche segrete ed agli eventi raccontati, tutto è un vero e proprio omaggio a chi è cresciuto con questa serie più di ogni altra. Da applausi.

Mappa dei Meridiani

- Sebbene sia abituato al buonissimo sistema di level-up presente praticamente in tutti i titoli Koei, Fist of the North Star: Ken's Rage mi ha letteralmemte sorpreso. La Mappa dei Meridiani è un'ottima trovata che invoglia a giocare per potenziare al massimo il nostro personaggio. Ogni singolo gesto può regalarci dei punti Karma e ogni missione, anche quelle fallite impietosamente, porteranno comunque un cospicuo numero di punti da spendere per migliorare le caratteristiche ed andare avanti. Combo, energia, mosse speciali e tecniche segrete sono solo alcuni degli aspetti che possiamo far evolvere a nostra scelta, riuscendo a dare una certa profondità al seppur semplice gameplay.

Longevità garantita

- Altro aspetto comune ai giochi Koei Tecmo è una longevità ben al di sopra della media di qualunque altro titolo d'azione in commercio. Per completare i 14 capitoli della sola storia di Kenshiro ci vorranno almeno una dozzina di ore, alle quali vanno sommate quelle degli altri personaggi e di tutte le altre modalità. Oltre a questo il profondo sistema di sviluppo dei personaggi ed un livello di sfida più che buono portano la durata complessiva a livelli stratosferici. Nel caso vogliate portare al massimo ogni personaggio giocabile, avrete davanti a voi decine e decine di ore di puro massacro.

Due giochi in uno

- Sebbene le meccaniche che costituiscono il gameplay siano le medesime, le differenze marcate tra la modalità Leggenda e quella Sogno riescono ad offrire due esperienze diverse facendo comunque leva sul forte carisma di tutti i personaggi e delle loro vicende. Al gameplay "old school" tipico degli indimenticabili picchiaduro a scorrimento dei tempi andati si affianca il sempreverde e frenetico massacro dei bottoni tipico della serie Dynasty Warriors, riuscendo ad offrire non solo due modalità diverse, ma anche due stili di gioco differenziati, capaci di divertire in egual misura.

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Odio

Roster ristretto

- Uno degli aspetti principali della storia di Ken il Guerriero è il gran numero di personaggi secondari e la loro ottima caratterizzazione. Cosa che viene riproposta anche nel gioco ma con un piccolo dettaglio: buona parte dei personaggi presenti non è giocabile, lasciando il roster all'esiguo numero di una decina di eroi selezionabili. Non poter usare guerrieri del calibro di Juza delle Nuvole, Fudoh la Montagna ed altri è l'unico difetto vero e proprio che ho riscontrato. Sentite anche voi puzza di DLC?

I limiti tecnici di un Hack'n'Slash

- Anche in questo caso si potrebbe discutere per ore senza arrivare ad una vera e propria conclusione. Graficamente il gioco fa il suo dovere, ma non siamo certo di fronte ad una realizzazione in grado di settare nuovi standard. La sindrome dei cloni tipica di questi giochi si presenta in tutto il suo "splendore" anche in questo caso, offrendoci quindi moltissime truppe su schermo, caratterizzate però da una fortissima somiglianza tra loro. I cittadini sono sempre identici tra loro ed anche i nemici comuni differiscono davvero poco gli uni con gli altri. Tutti aspetti tipici di giochi come questo, che dovrebbero passare in secondo piano visto che il motore grafico si mantiene costantemente fluido e immune da pop up fastidiosi, ma che comunque potrebbero far storcere il naso ai giocatori meno soggetti al fascino dell'Hokuto. A complicare ulteriormente ci pensano i paesaggi che fanno da sfondo alla nostra avventura che, nonostante siano in buona parte interattivi e quindi distruttibili scagliandoci contro i malcapitati nemici, risultano monotoni e privi di varietà. A scusante di questo c'è però lo stesso anime da cui è tratto il gioco, ambientato in un mondo in rovina che non può certo fregiarsi di offrire scorci particolarmente evocativi.

Non per tutti

- Più che un difetto, un semplice avviso: le meccaniche di gioco molto semplici, tipiche dei vecchi picchiaduro a scorrimento dove a base di button mashing, potrebbero rendere questo gioco non adatto a chi si aspetta magari un gameplay più profondo e con un'infinità di combo.

Le moto

- Oltre ad essere davvero pessime da utilizzare, evento comunque di poco conto, la cosa che più mi ha fatto odiare le moto presenti nel gioco è il terribile ronzio monomarcia che emettono. Capiterà spesso di incontrare gruppetti di nemici centauri accompagnati dal loro fastidiosissimo rumore: un motivo in più per abbatterli immediatamente!

Tiriamo le somme

Fist of the North Star: Ken's Rage ha per gli amanti della serie giapponese un valore inestimabile: se amate alla follia Kenshiro e se non disdegnate un gameplay classico e tipico degli stessi anni in cui Ken cavalcava l'onda del successo, questo gioco sarà per voi, come per il sottoscritto, una piccola perla del firmamento videoludico. Se invece siete immuni al fascino di Hokuto e cercate un prodotto con un gameplay particolarmente profondo o capace di impressionarvi grazie a virtuosismi tecnici, allora potreste almeno in parte rimanerne delusi.
8.0

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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