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Vigor

Vigor - anteprima hands-on

In attesa di potercelo proporre in Game Preview nel corso dell’estate, i ragazzi di Bohemia Interactive ci hanno permesso di provare durante un recente evento ID@Xbox il loro TPS survival esclusivo Xbox Vigor, annunciato il mese scorso all'E3. Eccovi quindi le nostre prime impressioni!
Nonostante il panorama degli shooter a tema survival/battle royale inizi ad essere pericolosamente affollato, gli sviluppatori sembrano comunque intenzionati a scommettere ancora su una tipologia di giochi che sta effettivamente vivendo un periodo di gloria, alcuni puntando su meccaniche già collaudate ed altri cercando di proporci interessanti variazioni sul tema. Vigor, la nuova IP sviluppata in esclusiva Xbox One da Bohemia Interactive (gli stessi di ArmA e DayZ, per intenderci), fa parte proprio di questa seconda categoria e mette i giocatori al centro di un'esperienza TPS multigiocatore ambientata in un presente - anche se sarebbe meglio dire “recente passato” - alternativo. Siamo nel 1991: una devastante guerra nucleare ha ridotto in macerie l’Europa centrale mettendo in ginocchio la popolazione. La Scandinavia, unica zona rimasta quasi indenne, si è rapidamente trasformata in un rifugio per tutti i sopravvissuti mentre il territorio norvegese è diventato teatro di continui scontri tra guerrieri solitari, che qui lottano senza sosta gli uni contro gli altri. In Vigor ogni giocatore impersona proprio uno di questi sopravvissuti che, dopo aver trovato riparo in una struttura isolata, si vede costretto a tornare spesso sul campo di battaglia per raccogliere risorse ed equipaggiamenti vitali.

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Queste le informazioni in nostro possesso sulle premesse che fanno da sfondo al titolo di Bohemia e che, nel gioco, si traducono in un’interessante variante degli sparatutto più recenti. In Vigor infatti non si combatte per sopravvivere, ma per accumulare il necessario per poterlo fare al meglio. Ogni partita vede contrapporsi un massimo di 16 giocatori, che accedono all’area di gioco da un punto casuale della mappa con un solo obiettivo: raccogliere quante più risorse possibile, lootando e cercando di mettere le mani su una cassa di rifornimenti speciali che viene paracadutata ad un certo punto della partita, in una zona delimitata e chiaramente evidenziata della mappa. Va da sé che i giocatori saranno quindi invogliati a raggiungere per quanto possibile questa zona che, a conti fatti, rappresenta quindi una sorta di “copia speculare” delle famose safe-zone presenti in molti Battle Royale. Chi raccoglie la cassa non può però aprirla in loco, ma deve semplicemente cercare di raggiungere uno dei punti di uscita della mappa per fare ritorno al proprio rifugio con tutte le risorse raccolte, mentre gli altri partecipanti tenteranno di impedirglielo. Come da tradizione, in caso di morte i giocatori lasciano sul campo tutti i loro averi, ricevendo in cambio una piccola ricompensa sulla base delle loro prestazioni, ma è proprio nella gestione di questo aspetto che Vigor prende chiaramente le distanze dalla concorrenza. Nel gioco di Bohemia il match non termina infatti solo in caso di dipartita o nel caso in cui si riesca a fuggire dalla zona con la cassa di rifornimenti. I partecipanti possono infatti lasciare in qualunque momento il campo di battaglia raggiungendo un punto di uscita, portando con sé tutti ciò che hanno raccolto fino a quel momento.

MX Video - Vigor

Ma quindi Vigor è un gioco dedicato agli “accumulatori compulsivi”? Certo che no, ed il perché è presto detto. Tutto quello che viene raccolto sul campo di battaglia può essere depositato nel rifugio personale del giocatore, persistente di partita in partita, per poi essere riutilizzato alla bisogna. A differenza di molti titoli simili il giocatore può infatti decidere con quale equipaggiamento iniziare i match e quali risorse portare con sé, ma non solo. Il rifugio, che funge anche da lobby pre-partita, può infatti essere potenziato e sviluppato consumando specifici materiali e nel gioco sono presenti numerose risorse primarie, alcune delle quali molto rare, che possono essere utilizzate per craftare consumabili o per creare nuove armi partendo dai progetti recuperabili, come tutto il resto, sul campo di battaglia. Molte di queste azioni richiederanno del tempo per essere completate, variabile a seconda della situazione. Le creazioni più semplici, come quelle viste nella demo che abbiamo giocato, vengono completate in pochi minuti (tempo reale) ma gli sviluppatori hanno espressamente sottolineato che gli upgrade di livello più elevato richiederanno parecchie ore per essere completati e che i giocatori potranno acquistare dei “boost” tramite microtransazioni per velocizzare questo processo. Nel rifugio il giocatore può inoltre aprire le casse speciali raccolte durante i match ed ottenere per ciascuna 3 oggetti specifici, scelti casualmente da una selezione di 9. I restanti 6 non andranno però perduti e verranno sbloccati con le stesse modalità quando otterremo altre due casse. Una volta sbloccati tutti gli oggetti ne verranno resi disponibili altri 9 che dovremo sbloccare con le tre casse che otterremo successivamente, e così via.

Pad alla mano Vigor ha dimostrato di essere un TPS di stampo abbastanza classico. Le meccaniche di base sono quelle degli shooter più moderni e anche le 6 mappe presenti, per quanto ben caratterizzate e dotate di differenti condizioni climatiche come pioggia e neve, ricordano molto quelle viste in titoli dello stesso genere. Ci sono edifici da esplorare, elementi naturali che possono essere utilizzati come ripari improvvisati o nascondigli e, ovviamente, un sacco di oggetti da lootare. Anche la realizzazione tecnica basata sull’Unreal Engine 4 mi è parsa nella media, con ambientazioni abbastanza dettagliate ma prive di picchi di qualità particolari ed animazioni non sempre perfette. Da questo punto di vista l’unica vera differenza rispetto ad altri titoli come PUBG sta nel fatto che gli oggetti possono spawnare anche all’interno di contenitori quali armadi, casse e simili. Questo aspetto rende tutto un po’ più coerente, ma senza complicare la vita al giocatore. I contenitori vuoti infatti sono chiaramente individuabili, così che non si debba passare in rassegna ogni singolo elemento per scoprire se contiene o meno qualcosa. A rendere il titolo di Bohemia decisamente diverso dal solito ci pensa però la possibilità di abbandonare il campo di battaglia in qualunque momento sfruttando i punti d'uscita presenti. Questa meccanica non solo rimescola letteralmente le carte in tavola offrendo ai giocatori una maggiore libertà d’azione, ma li spinge a riconsiderare l’importanza di ogni singolo scontro a fuoco. In Vigor infatti si può decidere di puntare dritti al punto di rilascio dei rifornimenti per poi fuggire mentre gli altri ci inseguono grazie all’indicazione che appare ogni 20 secondi nella loro bussola, ma anche adottare un basso profilo e razziare a più non posso per poi lasciare la zona, magari senza nemmeno sparare un colpo e senza puntare alla cassa principale. Queste dinamiche hanno fatto nascere in me una domanda: “Ma quindi le partite in Vigor quanto durano?”. A detta degli sviluppatori dai 15 ai 20 minuti. Nel caso il match si protraesse più a lungo sono previsti eventi particolari, come un’improvvisa pioggia radioattiva o cose simili, che “inviteranno gentilmente” i giocatori ad abbandonare rapidamente il campo di battaglia.

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La prova mi ha permesso inoltre di verificare la bontà della fisica dei proiettili, che possono come prevedibile attraversare i vari materiali, e la cura riposta come di consueto dallo sviluppatore ceco nel ricreare i vari modelli di armi presenti, che spaziano da quelli della Seconda Guerra Mondiale a quelli più moderni passando per pistole, fucili, armi automatiche e coltelli. Il membro del team di sviluppo presente all’evento mi ha confermato che la versione in arrivo a breve in Game Preview includerà 36 modelli di armi differenti, che dovrebbero poi diventare più di 100 nel gioco completo e che potranno essere testate liberamente nel poligono di tiro presente nel rifugio, grazie alla presenza di munizioni infinite. Lo sviluppatore ha inoltre confermato che le armi potranno essere personalizzate con accessori quali mirini e silenziatori e che la trama, diversamente da quanto ci si poteva aspettare, avrà un ruolo abbastanza importante nel gioco. I giocatori potranno infatti apprendere informazioni su quello che sta accadendo nel mondo mentre esplorano le varie ambientazioni, ed è presumibile che il team di sviluppo stia valutando l’ipotesi di far progredire la trama dopo il rilascio, un po’ come sta accadendo in Fortnite.

In conclusione sembra quindi che Vigor abbia tutte le carte in regola per ritagliarsi il proprio spazio nel panorama degli shooter moderni presenti su Xbox. Le premesse sono estremamente buone, e se Bohemia riuscirà a rifinire al meglio il gioco, sia dal punto di vista tecnico che per quanto riguarda il gameplay, trovando il giusto equilibrio tra tutti gli elementi senza abusare delle microtransazioni, il risultato potrebbe essere davvero notevole. Per saperne di più non ci resta quindi che attendere l’uscita del titolo in Game Preview, prevista per l’estate, che permetterà a tutti i giocatori interessati di mettere le mani sul gioco in anteprima, ottenendo anche alcuni bonus dei quali però non abbiano ancora dettagli, e contribuire attivamente allo sviluppo della versione completa, che verrà rilasciata in versione free-to-play nel corso del 2019.

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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