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Prison Architect
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Prison Architect - provato in Game Preview

Avete mai sognato di gestire una prigione? In Prison Architect è proprio questo che dovrete fare, e le possibilità sono tante. Volete soddisfare al meglio le esigenze dei vostri detenuti con comfort e comodità di ogni tipo o imporre un regime ferreo dove tutti avranno paura di voi? Questo e molto altro nel nuovo titolo di Introversion Software arrivato da poco in Game Preview: vediamo insieme cosa ci offre.
Non fatevi ingannare dal look semplice del titolo che ricorda i giochi per browser: la grafica è bidimensionale con visuale dall'alto, semplice e stilizzata, addirittura con le persone che non hanno arti, ma con pochi elementi e disegni semplici, gli artisti dietro a Prison Architect hanno saputo creare una chiarezza e uno stile davvero azzeccato, dove ogni oggetto è riconoscibilissimo e dove ogni persona mostra in maniera netta il proprio carattere. Ma facciamo un passo indietro: di che gioco si tratta? Pensate a una specie di Dungeon Keeper (parlo dei vecchi classici su PC, non la versione mobile uscita di recente), dove però si gestisce una prigione e dove l'obiettivo primario è tenere a bada i prigionieri, in un modo o nell'altro. La cosa più saggia da fare è iniziare con quella che è di fatto la modalità Storia, anche se in questa versione Game Preview è ancora incompleta: qui è infatti possibile giocare delle brevi storie (per il momento 2, ne verranno aggiunte almeno altre 3 in futuro) che da una parte narrano le vicende di alcuni criminali come un insegnante geloso finito nel braccio della morte perché ha fatto fuori moglie e amante, o le faide interne di una famiglia mafiosa dentro la prigione. Oltre ad offrire scelte stilistiche azzeccatissime e trame interessanti, queste due missioni fungono effettivamente anche da tutorial per il gioco vero e proprio, andando a spiegare al meglio le meccaniche principali dietro al titolo in un'oretta più che godibile.
MX Video - Prison Architect
Di che meccaniche si tratta? Il giocatore ha libertà praticamente totale. Può costruire gli edifici come e dove vuole piazzando le fondamenta, costruendo le mura, scegliendo dove mettere le porte e di che tipo farle (grandi o piccole, per tutti o solo per il personale, ecc.), decidendo il tipo di stanze (cella, cucina, magazzino, e così via) e riempiendole di oggetti indispensabili o solo estetici. Tutto conta, e tutto va pianificato al meglio. Persino le tubature dell'acqua e i cavi dell'energia elettrica vanno sistemati in maniera tale da raggiungere ogni luogo in cui servono, per non parlare dell'illuminazione dei locali e soprattutto il benessere dei detenuti. In Prison Architect infatti tutto ruota intorno a come sono trattati i carcerati. Il loro benessere è alla base di tutto, quindi bisogna cercare di fornirgli cibo, comfort, benessere e a questo si aggiungono anche la bellezza e la pulizia del posto e la quantità di comfort presenti. I detenuti contenti sono meno propensi a commettere crimini dentro la prigione (che possono andare dal semplice scambio merci fino all'omicidio), ma la sicurezza è comunque importante, perché ognuno ha la propria storia, le proprie motivazioni e il proprio carattere, e tutti possono tentare fughe. Per reprimere tutto ciò è anche possibile ricorrere al terrore e alla violenza, assumendo per esempio tantissime guardie armate che sparano senza pensarci due volte. Il tutto è nelle mani del giocatore. Questo è chiamato a gestire il tutto dall'inizio alla fine, dalle primissime fondamenta fino alla gestione maniacale di ogni dettaglio, come assumere cuochi, guardie o lavoratori di ogni tipo, inserire o meno comfort come la TV o delle aree giochi per i detenuti. Ancor più importante però è prevedere ogni cosa e reagire quando succede l'inaspettato. Che succede se un detenuto trova il modo di incendiare una stanza? Se viene commesso un delitto? Se evade qualcuno? Bisogna essere pronti ad ogni evenienza per non fallire miseramente, altrimenti si rischia la rivolta o la fuga di massa. Un dubbio che avevo prima di mettere le mani sul gioco era la comodità (o scomodità) dei comandi rispetto alla già uscita versione PC. Prison Architect è di fatto un gioco gestionale nato su PC, quindi basato sull'uso del mouse per selezionare una gran quantità di elementi sul campo di gioco, sull'HUD e su ricchi menu. Fortunatamente il tutto risulta fluido, comodo e godibile anche su console, con un uso sapiente della croce direzionale per muoversi facilmente tra i menu, la possibilità di accelerare (o fermare) il tempo, il passaggio rapido a determinate aree con pochi semplici tasti e molti altri accorgimenti che rendono il tutto comodo e veloce. Essendo in Game Preview, per il momento le feature di Prison Architect non sono definitive e possono subire aggiunte e cambiamenti di ogni tipo. Come già detto verranno aggiunte almeno altre 3 storie, anche se non è questo il punto focale del titolo, e avremo in futuro la possibilità di creare da zero delle prigioni da far giocare ai nostri amici o alla community, ampliando ancora di più le possibilità creative di un titolo che è per ora soprattutto un gestionale, ma che in futuro aggiungerà tantissime opzioni per chi ha voglia di testare i limiti del gioco. Quanto c'è ora comunque è interessante e divertente, e i fan dei gestionali troveranno già da ora un titolo godibile e divertente con una profondità e varietà notevole: peraltro anche in italiano, una rarità nel programma Game Preview. Saremo qui a raccontarvi anche le nostre esperienze con il gioco completo, atteso tra qualche mese.

Prova realizzata grazie al supporto di Introversion Software e Xbox.


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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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