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BioShock Infinite: GC eyes-on

La maggior sorpresa riservataci dalla GamesCom è stata la possibilità di assistere, rigorosamente a porte chiuse, a una dimostrazione del gameplay di BioShock Infinite. E il nuovo titolo di Ken Levine e soci ci ha stupito a tal punto che potremmo definirlo il nostro Game of the Show, senza dubbio il più stupefacente. Nella nostra anteprima vi spieghiamo il perchè di tanto entusiasmo.

BioShock Infinite: GC eyes-on


Per la dimostrazione di BioShock Infinite siamo stati accolti da Tim Gerritsen di Irrational Games in una saletta arredata a tema con divani di pelle, carta da parati Art Deco e quadri con stampe propagandistiche. Prima di mostrarci il gioco, lo sviluppatore ci ha spiegato i concetti base della storia: il titolo ha luogo negli anni 20, quindi circa 40 anni prima del BioShock originale, ed è ambientato nella città di Columbia, una metropoli volante sorretta in aria da enormi dirigibili e creata alla fine del 1800 per girare per i cieli del globo meravigliando chiunque la vedesse, dimostrando la superiorità tecnica degli USA rispetto alle altre nazioni. Questo finchè un incidente non mostrò a tutti la vera natura della città: si trattava in realtà di un dispositivo bellico, una fortezza carica di armi e pronta per essere usata, in caso di necessità, contro altri paesi. Quando questo venne alla luce, gli USA furono costretti a ripudiare pubblicamente la città, che per motivi ignoti scomparve nei cieli senza che nessuno sapesse che fine avesse fatto; ogni tanto qualcuno ne segnalava l'avvistamento in paesi di tutto il mondo, ma nessuno sapeva dove fosse e cosa avvenisse lassù.

Passa il tempo quando, circa 12 anni dopo la scomparsa della città, un investigatore privato chiamato Booker DeWitt viene contattato con la richiesta di trovare e portare in salvo una donna, Elizabeth, che si trovava a Columbia quando questa sparì nei cieli. Gerritsen ha voluto a questo punto chiarire con fermezza che il protagonista del gioco non è un uomo sperduto e senza risorse come poteva essere Jack nel primo BioShock: DeWitt è un ex agente della Pinkerton, la famosa agenzia di investigazione privata americana, pieno di risorse sia fisiche che mentali, capace di investigare a fondo su un caso e di cavarsela nelle situazioni più disparate. Potremmo vederlo come una sorta di Batman: un investigatore dotatissimo che non si lascia spaventare da armi ed energumeni di ogni tipo. DeWitt accetta il caso, anche perchè in qualche modo sa dov'è Columbia ed ha i mezzi per raggiungerla. Gerritsen spiega infine che, pur portandone il nome, BioShock Infinite non ha nulla a che fare con i primi due BioShock: ambientazioni, personaggi e premesse sono completamente diversi, ma rimane "un BioShock" dal punto di vista della filosofia di gioco, con l'uso combinato di armi da fuoco e poteri speciali ed il potenziamento progressivo del protagonista.

Qui termina la spiegazione iniziale e inizia la dimostrazione di gioco. DeWitt si sveglia a terra in una piccola strada di Columbia (non è chiaro perchè si trovasse lì svenuto) e la prima cosa che notiamo sono i poster propagandistici ai muri che invitano la popolazione ad alzare le armi contro gli stranieri. Il protagonista inizia a camminare per strada, incrocia un cavallo meccanico che tira un carretto e passa davanti ad un palazzo in fiamme al cui ingresso si nota la silouhette di una donna che ramazza incurante delle fiamme alle sue spalle: viene il sospetto che anche quello fosse un automa meccanico. La strada finisce sbucando su una piazza, e la vista è letteralmente mozzafiato: alberi pieni di foglie colorate irrorate dal sole, i palazzi della città che svettano nel cielo con quelle che sembrano le rotaie di un ottovoloante che si snodano tra loro, ed una enorme torre con un campanile che si libra in aria sorretta da alcuni palloni. Facciamo giusto in tempo a lustrarci gli occhi che la torre si inclina pericolosamente, franando parzialmente a terra con la campana che finisce scagliata proprio davanti a DeWitt. Questi si allontana continuando a esplorare i dintorni, finchè non si imbatte in un ragazzo che, seduto ad una panchina, dà da mangiare a decine di corvi: vicino a lui troviamo una serie di cartelli piantati a terra con le frasi "vi prenderanno le armi!", "vi prenderanno le mogli!", "vi prenderanno il lavoro!", che conducono ad un palchetto sul quale un politicante sta parlando ad una serie di sedie vuote, incitando la cittadinanza ad armarsi contro la minaccia straniera. DeWitt si avvicina fino ad arrivare ad un barile accanto al politico, pieno di fucili e con la scritta "prendetene uno". Non se lo fa ripetere e affera un'arma, al che l'altro si gira verso di lui, gli occhi gli si riempiono di una luce bianca e urla minaccioso "chi sei tu?!", girandosi poi verso il ragazzo alla panchina ordinandogli "attaccalo!!!". Il ragazzo scaglia prontamente una nuvola di corvi verso DeWitt.

DeWitt risponde iniziando a sparare ai due: il ragazzo cade da un parapetto finendo in un livello inferiore della città, mentre il politicante fugge appendendosi ad una delle rotaie aeree con un gancio che gli fuoriesce dall'avambraccio. DeWitt raggiunge quindi il ragazzo caduto trovando accanto al suo corpo una bottiglietta: la beve e il liquido all'interno gli conferisce il potere di scagliare scosse elettriche. Ma non fa in tempo ad usarlo che sente il politico urlare "FUOCO!" e pochi attimi dopo un enorme proiettile gli atterra vicino, devastando la strada; l'uomo sta utilizzando un mortaio bellico per farlo fuori. Il protagonista scappa fino a raggiungere il limite della piattaforma in cui si trova, estrae anche lui un gancio dall'avambraccio e si appende ad una rotaia, iniziando a muoversi fino ad atterrare in un'altra area della città. L'altro sta continuando a sparare, quindi DeWitt si rifugia in un bar: all'interno sembrano tutti tranquilli, quando all'improvviso tirano fuori le armi e le puntano verso il protagonista. Ma DeWitt se la cava senza un graffio utilizzando un potere speciale: grazie alla telecinesi afferra contemporaneamente tutti i fucili, facendoli fluttuare in aria, puntandoli verso i proprietari e facendo fuoco.

DeWitt esce nuovamente all'esterno proprio mentre il politico sta sparando con il cannone, ed usa ancora il suo potere per fermare il proiettile in aria e dirigerlo verso il povero malcapitato, che salta in aria con tutta la sua postazione bellica. Ma la battaglia non finisce qui: numerosi abitanti della città arrivano in strada con intenzioni minacciose, al che arriva anche Elizabeth, la donna che dovremo portare in salvo, che crea una piccola nuvola tempestosa facendo piovere proprio sopra i cittadini, urlando al protagonista "colpisci ora!". Lui scaglia una scossa elettrica verso i nemici, che grazie alla pioggia viene ampliata facendone fuori un gran numero. Poi Elizabeth crea una enorme palla incandescente estraendo pezzi di metallo da rottami e oggetti nei dintorni, sparandola verso gli ultimi nemici rimasti per liberare la strada.

Subito dopo i due notano un enorme scimmione metallico arrampicarsi sui palazzi e lanciarsi a terra con fare minaccioso: sembra una sorta di cyborg steampunk, con la piccola testa di un uomo ma il resto del corpo completamente meccanico. Dopo un breve combattimento, Elizabeth riesce a far crollare un ponte che si porta con sè il nuovo nemico. La dimostrazione termina con un uccello metallico gigante che plana dal cielo su DeWitt e compagna, dopo di che è il buio.

Questa dimostrazione mi ha lasciato sinceramente stupefatto: il livello di azione, gli effetti e la successione dei vari accadimenti erano sbalorditivi, insieme ad una grafica che faceva sfigurare gli altri due BioShock sia per la realizzazione delle ambientazioni che nei volti dei personaggi, molto più realistici e definiti che in passato. Il gameplay ha peraltro mostrato elementi interessanti come la cooperazione e l'unione di poteri tra DeWitt ed Elizabeth, che potrebbe nascondere un gameplay ancor più profondo e tattico di quello a cui ci hanno abituato i primi due giochi. Alla fine ho fatto due chiacchiere con Gerritsen chiedendogli se tutto quello che abbiamo visto sarebbe stato presente nel gioco: mi ha confermato che per la dimostrazione erano state messe insieme scene che incontreremo nel gioco anche se non così ravvicinate tra loro, e che visivamente saranno esattamente come sono state mostrate, anche se quella vista era la versione PC. Se il buon giorno si vede dal mattino, direi che Levine e soci ci stanno preparando un nuovo capolavoro: peccato solo che dovremo attendere fino al 2012 per godercelo.

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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