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ELEX
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ELEX - provato alla Gamescom

Piranha Bytes ha sfruttato lo spazio della Gamescom per mostrare ai giornalisti e al pubblico la sua nuova creatura: ELEX. Si tratta di un doppio esordio per la software house tedesca: sull’attuale generazione di console ed anche nella fantascienza, dopo aver ampiamente esplorato il genere fantasy con Gothic e Risen. Abbiamo avuto modo di vedere e provare con mano il titolo: ecco le nostre impressioni.
Il mondo è finito, per l’ennesima volta. Un meteorite ha colpito la Terra e portato al collasso della società e dell’ecosistema. Ma ha anche consegnato all’umanità un nuovo elemento, l’Elex. Questa sostanza è presto diventata la cosa più preziosa e contesa del globo. Può essere sfruttata come carburante, materiale per la costruzione di tecnologie avanzate e, soprattutto, per ampliare i confini dell’essere umano. Un uso consistente porta infatti poteri sovrannaturali, ma rende anche folli.

Questa è la premessa con cui Piranha Bytes ha accolto gli ospiti della presentazione a Colonia. Un mondo post-apocalittico chiamato Magalan, rappresentato nel gioco da un enorme continente senza confini o caricamenti di alcun tipo, e tre fazioni in lotta fra loro: i Clerici che vedono l’uso dell’Elex da parte degli umani come una blasfemia, la nuova risorsa dev’essere usata solo per alimentare le macchine; i Fuorilegge che vivono nell’idea che nella brutalità della vita si nasconda la libertà da ogni vincolo; i Berserk che ripudiano l’Elex in ogni sua forma, preferendo una specie di ritorno al medioevo.

Il giocatore potrà scegliere a quale di queste fazioni affiliarsi, tenendo presente che si tratterà di una scelta permanente. Il gioco infatti adatterà missioni e personaggi alla fazione di appartenenza, un meccanismo che porterà ELEX ad apparire più credibile ma che impedirà ripensamenti in tal senso. Sempre parlando di azioni senza ritorno, il team di sviluppo durante la prova ha dimostrato come quasi tutti i personaggi possano essere uccisi, purché il protagonista ne abbia la forza. Anche in questo caso il gioco adatterà missioni e trama ai cambiamenti causati dall’agire del protagonista.

MX Video - ELEX

Una cosa che non si adatterà è invece il livello dei nemici. Alcune aree saranno popolate da creature e avversari ben oltre le capacità iniziali del giocatore, che non potrà fare altro che battere in ritirata e tornare in un secondo momento. O morire. Tale libertà non sarà ostacolata nemmeno dalle statistiche, in quanto non è previsto un livello massimo da raggiungere, ma solamente un progressivo aumento della difficoltà per il raggiungimento del livello successivo, così che per passare dal 100 al 101 ci vorrà venti volte il tempo speso precedentemente. Una scelta necessaria dal momento che ogni livello ottenuto, oltre al classico boost alle caratteristiche tipico di ogni GDR, sbloccherà dei Punti Apprendimento. Questi punti serviranno ad aumentare la maestria nelle armi, altrimenti prive di efficacia in quanto non padroneggiate dal protagonista. Ha il suo senso: chiaramente non si può prendere in mano un’ascia da guerra antigravitazionale ed essere subito dei combattenti esperti.

Durante la prova messa in scena alla Gamescom il protagonista, che non sarà personalizzabile nell’aspetto in quanto la trama ruoterà intorno alla sua storia da emarginato, si è trovato a combattere in compagnia di diversi compagni. Questi rimangono fedeli al giocatore in virtù del suo comportamento, non mancando di far notare il loro disappunto in caso di comportamenti per loro inaccettabili. Un po’ come già visto in titoli quali Fallout e The Elder Scrolls. Tutti questi elementi confluiscono in un titolo vasto, personalizzabile in termini di difficoltà ma poco incline al perdono ai livelli più alti.

Dal punto di vista tecnico ELEX mette a schermo uno stile grafico un po’ fuori moda anche se alcune features risultavano intriganti, come l’adattamento della visuale nel momento in cui si passa da un ambiente buio a uno luminoso e viceversa. A prestare particolarmente il fianco sono le animazioni, ancorate ancora a sistemi di qualche anno fa, e l’interazione con l’ambiente. Per fare un esempio: durante la prova sono, ahem, caduto in un fiume di lava (il gioco presenterà uno scenario per ogni “stile” tipico dei giochi di ruolo: lava, foresta, neve e deserto). Il mio avatar ha sofferto, è morto e si è steso sulla lava come se fosse caduto su un pavimento invisibile. Non è affondato, non ha preso fuoco, non è scomparso. Nulla. Semplicemente si è accasciato nel vuoto.

Si potrebbe pensare a particolari di un titolo ancora in sviluppo, ma visto lo stile generale e il fatto che l’uscita è fissata al 17 ottobre, è più probabile che ELEX vada a posizionarsi nel gruppo di quei titoli dal retrogusto un po’ “artigianale”.

A grandi linee non sono rimasto particolarmente colpito da ELEX, le novità descritte dal team di sviluppo non lo sono in senso assoluto in quanto già viste in altri esponenti del genere più “muscolosi” e celebrati. Chi conosce, si fida e ha apprezzato i precedenti lavori di Piranha Bites, potrebbe vedere nell’esordio fantascientifico un nuovo stimolo, ma più in generale aspetterei qualche parere e prova approfondita prima di decidere se salvarlo o relegarlo alla mediocrità.

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L'autore

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Un giorno qualcuno gli disse che c'erano altri giochi oltre Age of Empire. Da quel momento è alla ricerca dell'esperienza definitiva, molti sostengono faccia apposta a non trovarla per poter continuare a giocare. Convinto sostenitore de "il voto non fa il gioco", scrive su diversi siti, un paio addirittura creati da lui. Un giorno scomparira nel nulla in un vortice di gameplay, o impazzito scenderà in strada urlando di minacce a New York e brandendo una spada immaginaria.

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