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img La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra
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La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra - provato alla Gamescom

Durante la recente Gamescom Warner Bros ci ha gentilmente concesso di assistere ad una dimostrazione a porte chiuse de La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra e, soprattutto, di mettere nuovamente le mani in prima persona su una corposa demo preparata apposta per l’occasione. Siete curiosi di saperne di più? Non vi resta che continuare a leggere.
Se ci seguite con assiduità sicuramente vi ricorderete del mio precedente incontro con La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra, l’ambizioso secondo capitolo della saga action creata da Monolith, avvenuto alcuni mesi fa presso la Microsoft House di Milano prima che la data di uscita slittasse da agosto ad ottobre. In quell’occasione avevo potuto testare gli assalti alle fortezze, una delle novità principali presenti in questo sequel, in versione PC. Durante la Gamescom ho invece scoperto qualcosa di più sullo svolgimento delle missioni principali ammirando finalmente la versione console del titolo in due distinte sessioni, una giocata per i presenti da un membro del team e commentata dal Creative Vice President di Monolith Michael de Plater e una a mia completa disposizione per circa 30 minuti. La missione principale, presente in entrambe le demo e denominata “Carnàr’s Bane”, vedeva il protagonista Talion impegnato ad individuare ed assassinare Zog “L’Eterno”, un pericoloso negromante alle prese con un misterioso rituale di evocazione nei pressi della fortezza di Gorgoroth. Anche se i primi minuti della dimostrazione ricalcano fedelmente le meccaniche stealth rese famose dal primo capitolo, con il protagonista che attraversa silenziosamente l’accampamento nemico sfruttando le capacità di Celebrimbor per freddare alcune sentinelle, ho potuto comunque apprezzare lo spettacolare doppio salto, ottimo per superare grandi distanze, e alcune interessanti animazioni dedicate alle uccisioni, decisamente più brutali rispetto al passato.

Dopo essersi liberato anche dell’ultimo ostacolo il Ramingo riesce finalmente a raggiungere Zog e decide di affrontarlo senza indugi in un classico scontro ravvicinato. Il suo avversario non sembra particolarmente avvezzo al combattimento e Talion sembra poter risolvere rapidamente la situazione a proprio vantaggio, nonostante la presenza di numerose guardie del corpo. Sembra. Infatti, proprio mentre Micheal De Plater sottolinea la volontà di Monolith di creare una modalità storia lunga ed appassionante nella quale inserire molti personaggi iconici della saga come Sauron, i Nazgul e Shelob, sullo schermo appare Tar Goroth, un gigantesco Balrog evocato da Zog e i suoi seguaci tra fiamme e fiumi di lava prima di darsi alla fuga. A questo punto Talion deve necessariamente abbandonare la caccia e rivolgere le sue attenzioni al minaccioso demone, che mette subito in mostra le sue capacità e la sua superiorità incenerendo gli ultimi seguaci di Zog con un semplice colpo di frusta. La situazione sembra disperata ma ecco che Carnàr, un misterioso spirito della natura con il quale Talion instaurerà un collaborazione nel corso dell’avventura, si manifesta al suo fianco sottoforma di gigantesca creatura a due zampe capace di competere per forza e dimensioni con Tar Goroth mentre il Ramingo tenta di colpire i punti deboli dell’avversario con le sue frecce.

Lo scontro che ne deriva è un tripudio di esplosioni, fiamme e scene spettacolari che giunge ad un punto di svolta solo quando Talion riesce a mandare a segno l’ennesimo colpo vincente. Dopo aver spiegato maestosamente le sue ali fiammeggianti il Balrog infatti si allontana dal luogo dello scontro e il protagonista è costretto a salire in groppa a Carnàr per inseguirlo. La fuga però non dura molto. Dopo aver superato un paio di costoni rocciosi Talion e il suo “destriero” si imbattono nuovamente nel demone e il combattimento riprende. Questa volta però è proprio il Ramingo a guidare Carnàr in uno spettacolare corpo a corpo fatto di schivate, colpi possenti e QTE che sembra volgere al termine quando il Balrog mostra finalmente un segno di debolezza esponendo il petto ad un fendente mortale. Talion colpisce senza indugio ma Tar Goroth ancora non ci sta e fugge nuovamente costringendo il Ramingo ad un nuovo inseguimento in groppa a Carnàr che, se possibile, dura addirittura meno del precedente. Il demone, approfittando del piccolo vantaggio ottenuto, tende una trappola a Talion riuscendo a disarcionarlo prima di concentrare la sua brutale vendetta su Carnàr. Lo spirito, per evitare una fine davvero poco gloriosa, decide però di ritirarsi consentendo al Balrog di fuggire in volo davanti allo sguardo impotente del protagonista.

MX Video - La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra

La prima parte della dimostrazione terminava qui. Nella mezz’ora seguente ho potuto testare in prima persona il gioco su Xbox One X con l’aiuto di un assistente personale. La demo a mia disposizione includeva sia la missione descritta poco sopra che un’intera fortezza da assaltare quindi, dato che avevo già avuto la fortuna di ammirare il Balrog in azione, ho deciso di dedicarmi ad un classico assalto per verificare con mano i progressi fatti dal team di sviluppo durante questi mesi. Con l’ausilio del Nemesis System scopro che Takra, il signore di Gorgoroth, è decisamente al di sopra delle mie possibilità al momento e decido quindi di sfoltire le sue fila prima di tentare un attacco diretto. Dopo aver scelto il più grosso dei miei alleati come guardia del corpo il mio sguardo si posa su uno dei suoi luogotenenti, Hoshgrish, che sembra non amare particolarmente gli attacchi dalla distanza. Lo marco come bersaglio e scopro che per costringerlo ad uscire allo scoperto devo uccidere 3 orchi incaricati di suonare altrettanti tamburi di guerra all’interno di Gorgorth.

Accetto la sfida e mi metto immediatamente sulle sue tracce scalando una delle pareti più esterne della fortezza. Una volta raggiunta la sommità inizio ad avanzare di tetto in tetto sfruttando le abilità di Celebrimbor, che mi permettono di mettere a segno delle uccisioni istantanee sia colpendo gli avversari con le frecce sia “trascinandoli” a me. Sfruttare troppo queste abilità significa anche rimanere prematuramente senza munizioni e sono quindi costretto ad abbandonare per un attimo la mia caccia per andare in cerca di nuovi dardi. Una volta recuperate alcune frecce individuo senza troppa difficoltà il mio primo obiettivo e lo abbatto con un solo potente colpo. La fortezza però brulica di nemici e bastano pochi istanti a rivelare a tutti la mia presenza, costringendomi ad uno scontro diretto con un gruppo di avversari abbastanza agguerriti, tra cui il secondo “tamburino”. Una volta avuta la meglio anche su di lui mi dirigo verso il terzo ed ultimo bersaglio. La sua morte coincide con l’arrivo sul terreno di battaglia di Hoshgrish e della sua guardia del corpo. Il combattimento si rivela sin da subito complesso a causa del numero di avversari presenti e solo facendo esplodere alcuni barili riesco ad aprire un varco nelle file avversarie per recuperare le energie. Il mio assistente personale mi suggerisce di richiamare in battaglia la mia corpulenta guardia del corpo. Seguo il suo consiglio e, già che ci sono, decido di giocarmi il tutto per tutto sfruttando anche la seconda abilità in mio possesso, così da avere al mio fianco anche un feroce Caragor. Grazie ai nuovi alleati il combattimento diventa immediatamente più semplice ed in pochi minuti riesco a sottomettere la guardia del corpo di Hoshgrish obbligandola ad unirsi alle mie fila. Non faccio in tempo a commentare quanto sia promettente il “nuovo assunto” che quest’ultimo uccide senza pietà il suo precedente padrone. Non male come biglietto da visita.

Raggiungere Hoglik, il secondo luogotenente di Takra, è relativamente più semplice. Il generale mi ha teso una trappola imprigionando un soldato all’interno della fortezza e non esita a farsi vivo, accompagnato da ben due guardie del corpo, non appena mi avvicino al prigioniero. Lo scontro è ancora più complesso del precedente e si protrae per diversi minuti tra assalti frontali, colpi dalla distanza e ritirate strategiche utili per recuperare energie e reclutare nuovi alleati. Dopo alcuni tentativi mal riusciti decido di affidarmi al Nemesis System per trovare delle debolezze da sfruttare a mio vantaggio e scopro che Hoglik può essere ferito gravemente con le esplosioni e che il danno è decisamente più elevato se ad esplodere è un barile avvelenato. Decido quindi di impostare la mia strategia sulla base di queste indicazioni attirando il mio obiettivo vicino ai contenitori sparsi per la fortezza, per poi farli saltare. La tattica sembra funzionare e nonostante le difficoltà riesco ad indebolirlo notevolmente tanto da costringerlo alla ritirata. Ma a me non basta averlo messo in fuga. Lo voglio dalla mia parte. Lancio Talion all’inseguimento del fuggitivo, lo raggiungo e, dopo aver eliminato i nemici che lo proteggono, lo sottometto ottenendo un prezioso alleato tra le fila avversarie in vista del futuro assalto. Assalto che purtroppo dovrò rimandare all’uscita del gioco completo visto che il tempo a mia disposizione si è esaurito proprio dopo aver completato questo incarico.

A conti fatti questa prova de La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra, oltre a confermare le ottime impressioni scaturite dal test precedente, ha sicuramente confermato la bontà del lavoro svolto da Monolith per creare una modalità Storia profonda ed adrenalinica. Lo scontro con il Balrog non solo è un crescendo di emozioni e sequenze spettacolari capace di far felici sia i fan della saga che i “semplici” appassionati di titoli action ma sembra rivelare un intreccio narrativo decisamente più complesso di quello visto nel primo capitolo. Il sistema di combattimento mutuato dalla trilogia di Arkham è sempre fluido e permette di concatenare combo spettacolari senza troppa difficoltà garantendo la giusta velocità agli scontri mentre il Nemesis System si è nuovamente confermato come uno degli aspetti fondamentali della saga, anche grazie ad una perfetta integrazione con la nuova meccanica delle fortezze. La presenza di sistema di loot completo e la possibilità di personalizzare e potenziare l’equipaggiamento di Talion inoltre aumentano notevolmente la componente ruolistica di questo secondo capitolo sommandosi alle meccaniche di power up del personaggio già viste in passato, anche esse riviste ed ampliate. Purtroppo non ho avuto abbastanza tempo a disposizione per addentrarmi a fondo nei vari menù di gioco ma da quanto visto sembra che il numero di oggetti equipaggiabili nei sei slot disponibili sia notevole e che ognuno di essi possa essere potenziato utilizzando gemme speciali raccolte esplorando o combattendo. Sconfiggendo i vari nemici presenti nel Nemesis si ottengono oggetti speciali legati alla personalità del avversario ucciso e, secondo quanto sostenuto dalla mia loquace guida, nel gioco saranno presenti varie tribù di nemici e uccidendo i vari capi sarà possibile ottenere oggetti leggendari. Più o meno simile la gestione delle abilità, basata su uno skill tree composto da 6 sezioni principali nelle quali sbloccare un numero variabile di poteri e capacità speciali, ognuno dei quali offrirà fino a 3 slot di potenziamento specifici.

Dal punto di vista tecnico La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra si è dimostrato davvero notevole. La versione messa a disposizione da Warner Bros era quella ottimizzata per Xbox One X sia durante la dimostrazione che durante la mia prova. Quest’ultima girava però ad una risoluzione full HD e non in 4K, per permettere la cattura del gameplay tramite scheda di acquisizione. In entrambi i casi il gioco si è dimostrato estremamente dettagliato, con un’ottima distanza visiva e con una fluidità più che ottima anche durante le scene più complicate. Tutti i personaggi, dal semplice soldato al terrificante Balrog, presentavano una cura per i particolari incredibile e la presenza di un numero considerevole di effetti speciali ha reso le scene di combattimento altamente spettacolari. Nel complesso sembra dunque che questo secondo capitolo abbia tutte le carte in regola per eguagliare e superare il suo predecessore nonché per dimostrare le reali capacità della nuova One X, ma per averne la certezza dovremo necessariamente attendere di recensire la versione completa del titolo così da verificare con mano le prestazioni sulle varie piattaforme e scoprire se la sceneggiatura scritta da Monolith per questo sequel saprà davvero accontentare i fan. Continuate quindi a seguirci per rimanere aggiornati sul titolo in vista dell’uscita, attualmente prevista per il 10 ottobre 2017.

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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