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For Honor - provato all'E3

Dopo aver sorpreso il pubblico allo scorso E3, For Honor è tornato quest'anno alla fiera losangelina presentandoci e permettendoci di provare la campagna (giocabile in single-player o co-op a due) di quello che, fino a qualche mese fa, pensavamo essere un titolo esclusivamente multigiocatore. Ci siamo così calati nei panni di un cavaliere alle prese con orde di vichinghi: eccovi le nostre impressioni.
La campagna di For Honor si basa su una premessa peculiare: una incredibile catastrofe avvenuta nel medioevo ha creato enormi smottamenti, spostando i continenti ed avvicinando paesi prima lontani tra loro, lasciando al contempo il mondo con poche risorse disponibili. La lotta per le preziose risorse naturali ha portato a centinaia d’anni di conflitti tra i popoli rimanenti, ed ormai anche se le risorse sono nuovamente disponibili, il genere umano non ricorda nemmeno più perché è in guerra, perpetuando l'infinito bagno di sangue tra lotte intestine, scontri epici, assalti e assedi. In tutto questo, trama dietro le quinte il vero villain del gioco, Apollyon, una donna cavaliere che prende il nome dall'angelo dell'abisso del Libro dell'Apocalisse.

In questo mondo dilaniato dai conflitti, la campagna del gioco ci permetterà di impersonare - da soli o in cooperativa con un amico online - personaggi di tutte e tre le fazioni in lotta: cavalieri, vichinghi, samurai. La demo provata mi metteva nei panni di un giovane cavaliere assai dotato nell’arte della spada. Mi trovavo alla difesa di un castello mentre delle truppe d’assalto ben addestrate lentamente distruggono le nostre difese.


MX Video - For Honor

Inizialmente il mio compito era quello di respingere gli invasori sulle murate del castello, imparando nel contempo il sistema di combattimento che si basa su tre posizioni per la guardia: destra, centrale e sinistra. Con lo stick analogico destro cambiamo la nostra guardia per parare i colpi di spada del nemico, mentre per attaccare dobbiamo scegliere una posizione che contrasti la guardia del nemico e premere i tasti per l’attacco leggero o pesante. Ad esempio, se il nemico ci attacca con un colpo dall'alto, dovremo velocemente usare la relativa guardia muovendo lo stick destro in altro, mentre se siamo noi ad attaccare e vediamo che il nemico ha spostato la guardia sul lato destro, dovremo sferrare un colpo da sinistra sperando che non intuisca l'attacco e sposti prontamente la guardia.

I cambi si fanno seguendo degli indicatori a schermo, e se vogliamo sopravvivere dobbiamo essere fulminei per applicare i counter necessari: farsi trovare con un lato scoperto significa subire ferite gravi. Il sistema di combattimento può sembrare complesso, ma in realtà è ben congegnato e premia perizia e riflessi, senza complicarci la vita con schemi di parate e contrattacchi complessi. Nonostante richieda del tempo per essere padroneggiato appieno, da subito dimostra la sua bontà.

Tornando alla demo, dopo aver sbaragliato alcuni cavalieri più qualche unità di fanteria, con le quali non serve nemmeno usare il sistema di parate che ho descritto ma basta un approccio hack and slash, sono rientrato nel castello. Le truppe nemiche erano riuscite a superare i difensori esterni e lo scontro si era spostato all’interno della fortezza. I combattimenti sono molto dinamici e quando dobbiamo difenderci da più di un nemico agguerrito alla volta dobbiamo danzare tra le lame. Una schivata, una parata, un fendente e via dalle lame che convergono su di noi. Caotico ma strutturato, faticoso ma soddisfacente. Non dobbiamo comunque mai affrontare un numero di nemici soverchiante, anche perché i nostri compagni di assedio comandati dall’IA hanno la buona creanza di attirare un po’ di nemici su di loro.

Dopo aver combattuto sul terreno e sulle mura, dimostrando grande valore in combattimento, ho dovuto arrendermi all’evidenza: il combattimento era perduto. Una cut-scene tra i due comandanti nemici è risultata in uno scontro mortale tra me e il campione nemico. Una voce fuori campo racconta delle nostre gesta mentre entriamo nella solita modalità di combattimento avanzata. Il nemico era però più forte del normale: una vera e propria boss fight. Sconfitto il campione nemico l’assedio è terminato, ma avevamo comunque perso la battaglia. I nostri soldati, sconfitti, si arrendono. Mentre per quanto riguarda noi, siamo elevati al rango di cavaliere dal comandante nemico. La nostra storia è appena iniziata.

For Honor ha dalla sua una trama che trovo molto stuzzicante e un sistema di combattimento intelligente. Non troppo ostico e nemmeno troppo banale, ha del potenziale per fare scuola in un genere oramai un po’ stantio. Un titolo interessante da seguire nelle settimane e mesi a venire.

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