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Gauntlet: Seven Sorrows
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Gauntlet torna a sospirare

Ci crediate o no sono passati vent'anni dall'uscita del primo indimenticabile capitolo di Gauntlet... e quando MondoXbox apre il capitolo "nostalgia" di solito chiama all'appello il vostro fedele Cubiq.
Acqua sotto i ponti ne è passata e la saga ha subito varie reincarnazioni tutte più o meno dal modesto successo; la semplicità e immediatezza della versione originale male si adatta alle esigenze del videogamer moderno. Per questo Midway, per nulla intenzionata ad abbandonare il franchise, ha evocato a se due nomi che non possono passare inosservati: John "Doom" Romero e Josh "Icewind Dale" Sawyer.

Le premesse fanno sicuramente sperare nella killer-app, ma il pericolo "Noia" negli hack-n-slash è dietro l'angolo.

La tradizione
Alcuni punti rimangono ben saldi nel DNA della serie, primo fra tutti la scelta dei quattro personaggi: il guerriero, la valchiria, il mago e l'elfo. A questi se ne aggiungeranno sicuramente di nuovi sotto forma di bonus per la conclusione del gioco o, chissà, come contenuti extra scaricabili dal web. I programmatori comunque giurano che ognuno dei caratteri garantisce un'esperienza di gioco completamente differente.

Il gameplay di Seven Sorrows rimane saldamente ancorato all'hack-n-slash con forti connotati RPG che riguardano principalmente l'evoluzione del personaggio e il potenziamento dell'inventario. Le azioni a disposizione variano dal semplice fendente a una nutrita serie di combo e magie. In multiplayer inoltre i giocatori godranno di una serie di "azioni combinate" da eseguire unendo le forze dei membri del party e dar vita così a un'orgia di esplosioni, lampi, cataclismi e vecchie isteriche.
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Ad accentuare il carattere arcade del titolo la possibilità di giocare sia in story mode, sia in arcade mode dove si è catapultati direttamente nel centro dell'azione mandando a quel paese tutta la poesia delle cut scenes.

L'ambientazione
Grande cura è stata riposta nella realizzazione degli scenari, delle creature e dei personaggi. Ogni elemento è stato dovutamente ispirato a leggende o civiltà realmente esistite e il risultato è effettivamente piacevole. L'attenzione al game design e ai dettagli è palese, anche se, è bene ricordarlo, è pur sempre un titolo multipiattaforma e dovremo sorbirci il classico abbassamento di polygon count dovuto alla compatibilità con la PataStation 2.

Le cut-scene, da quello che abbiamo potuto analizzare fino a oggi, sono realizzate con il motore del gioco, quindi nessun filmato in CG.

Come numero di poligoni comunque siamo sotto la media, il motore deve preoccuparsi di far viaggiare l'azione frenetica al massimo del frame-rate con una notevole quantità di bestie che potranno essere visualizzate contemporaneamente su schermo.
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Le novità
Le innovazioni rispetto ai capitoli precedenti sono numerose. Prima di tutto la quantità di azioni vanno oltre il "tira la freccia" e "mena il fendente", ma nelle varie presentazioni abbiamo visto maghi teleportarsi per uscire dalla mischia, valchirie effettuare manovre diversive per evitare i colpi, guerrieri roteare la spada sopra la testa per liberarsi dalla morsa degli avversari (tipo elicottero, un po' ridicolo, devo ammetterlo). Anche il tipo di arma varierà lo stile di combattimento del vostro mietitore di anime che potrà brandire ogni sorta di gingillo di distruzione dalla spada al martello, dalla alabarda all'ascia bipenne.

Altra interessante novità è il definitivo abbandono del sistema di cura a pozioni. Gli arcade RPG si riducono spesso a "imbottisciti di pozioni e buttati nella mischia". In questo caso per curarsi l'unico modo sarà assorbire l'energia dei nemici uccisi o tramite magie. Speriamo che questo fattore porti più profondità al gameplay.

Ma il vero punto di forza di "Sette Sospiri" è la modalità multiplayer. Off-line possono unirsi fino a quattro amici che troveranno spazio contemporaneamente sullo schermo (no-split screen). Questo significa che la camera rimarrà bloccata sui quattro giocatori e non sarà possibile allontanarsi più di un tot gli uni dagli altri. Mentre online ogni membro avrà totale libertà di azione, la camera non è più bloccata e ognuno potrà vagare all'interno del livello, anche se alla Midway ribadiscono l'efficacia di un gioco di squadra.
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E' proprio il capitolo online che ci incuriosisce di più e che potrà portare al gioco un alto fattore di longevità oltre a far alzare il suo voto finale. Gli amanti del single-play non disperino: i programmatori hanno promesso ben 50 ore di gioco in modalità "story"! (anche se sappiamo bene che non possiamo fidarci molto dei programmatori :P )

Non possiamo che ben sperare per questo nuovo capitolo di Gauntlet, certamente è il capitolo con maggiore fascino dopo il capostipite e la componente Live potrebbe donare a Seven Sorrows ciò che mancava ai suoi predecessori. La data di uscita è fissata per ottobre, è ancora presto per dare un parere definitivo, ma le premesse sono dannatamente buone.

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