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img Sunset Overdrive
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Anteprima - Sunset Overdrive

Dopo fertili anni trascorsi a programmare successi videoludici made in PlayStation del calibro di Spyro, Ratchet and Clank e Resistance (e qualche scivolone come il recente Fuse), Insomniac Games si è decisa inaspettatamente a condurre un progetto esclusivo per Microsoft, realizzando un titolo brioso ed effervescente come pochi: stiamo parlando di Sunset Overdrive. Andiamo ora a scoprire insieme cosa ci aspetta da uno dei titoli con il più alto tasso di spensierata devastazione del momento. Buona lettura!

BOOM, HEADSHOT!

Analizzando la trama di Sunset Overdrive appare subito evidente come il pretesto narrativo della produzione, utilizzato per giustificare le frenetiche azioni che compiremo, risulti essere perfettamente coerente con ciò che ci aspetteremmo da un titolo del genere: la gustosa bevanda energetica Overcharge Delirium XT è stata immessa nel mercato dalla società FizzCo ed ha scatenato una virale epidemia tra la popolazione locale, che nel breve tempo si è vista trasformare in una bolgia di strani esseri minacciosi (ed aggiungerei anche "mentalmente instabili"). Ad affiancare la presenza di queste creature ci penseranno gli Scabs, i pochi superstiti della sciagura color arancione, la maggior parte dei quali impegneranno le loro giornate in operazioni di sciacallaggio e vandalismo. Una minoranza di sopravvissuti, però, sarà costituita anche dai "buoni" (ovvero noi), i paladini della situazione che cercheranno di ristabilire la pace a modo loro, munizioni permettendo. Farci strada attraverso i vari setting urbani in presenza di tale fuoco incrociato tra mostri e banditi diverrà dunque il leitmotiv posto a supporto dell'intera ossatura di gioco, diluita e frammentata al contempo dagli incarichi e dalle alleanze che stipuleremo per conto delle bizzarre fazioni che incontreremo.
Il protagonista della nostra avventura non avrà un’identità pre-impostata, ma sarà interamente personalizzabile, lasciandoci la piena libertà di poterne determinare il sesso, l’aspetto fisico, l’abbigliamento, gli accessori estetici e anche il colore della scia bidimensionale che verrà visualizzata alle sue spalle nei momenti più frenetici (disattivabile a piacere dall’utente).

Parlavamo poche righe sopra della necessità di "farci strada" tra gli ambienti di Sunset City, ma cosa significa esattamente? La risposta ci perviene da diverse fonti, la prima delle quali è rinvenibile senza dubbio nella capacità del protagonista di spostarsi con fluidità e sciallezza tra i vari elementi che ogni diversa location metterà a disposizione. Potremo scivolare o appenderci con un gancio sui cavi dell’alta tensione; eseguire dei favolosi grind-tricks sui passamano delle scalinate, sulle rotaie adibite al transito dei roller-coaster o su invitanti rampe sparse per le strade (Tony Hawk docet); potremo saltare, volteggiare, correre sui muri, rimbalzare a più non posso su determinate superfici elastiche ed effettuare numerose altre prodezze, la cui scoperta dipende interamente dalla fantasia e dall’intraprendenza del giocatore. Ogni zona di gioco, d’altronde, è strutturata in modo da non farci mai percepire la tediosa sensazione di dover navigare in un ambiente statico e puramente di contorno, ma bensì sarà proprio il level design costruito ad hoc che ci invoglierà già dal primo istante a realizzare, balzo dopo balzo, le più stilose coreografie circensi. L’altro fattore di spicco che dona sicuramente grinta e vivacità all’azione si identifica in un arsenale bellico tanto bizzarro quanto spettacolare; quest’ultimo include (ma non si limita a): una versione perfezionata del celebre AK-47, una pistola spara-vinili, un lancia-elicotteri da combattimento, una mazza da baseball elementale, un fucile scaglia-orsetti-kamikaze-esplosivi, uno spara-bibite di Overcharge Delirium XT, una Roman Candle a ripetizione e un poderoso lanciafiamme con modalità secondaria congelante (di sicuro avrò dimenticato qualche altro gingillo). Ludicamente parlando ci si accorge subito di come Sunset Overdrive costituisca un cocktail ben shackerato di titoli come Dead Rising 3, Jet Set Radio e Crackdown, creando un'armonia di sapori che riesce a conferire al palato frizzantezza e retrogusto fruttato sin dal primo sorso. Muoversi con disinvoltura e rapidità tra le zone di gioco, infatti, risulterà essere fondamentale tanto quanto saper sfruttare a dovere il devastante armamentario citato in precedenza, considerando oltretutto che starsene immobili o cileccare spesso con la mira diverrà il miglior modo per ritrovarsi presto in zona respawn.

Ed a proposito di respawn, gli sviluppatori stessi hanno deciso di deliziarci con il cosiddetto "Respawn di nuova generazione", che tradotto in breve significa "ti divertirai più a morire che a combattere". In caso di morte, infatti, il giocatore ritornerà nella prossimità del campo di battaglia per riprendere la strage da dove l'aveva lasciata (un meccanismo simile alle vita-chamber di BioShock), ma la parte divertente sono le miriadi di diverse animazioni di respawn alle quali potremo assistere: vedremo il nostro personaggio fuoriuscire a mo' di mummia da un sarcofago egizio, venire gettato al suolo da un camion pieno di criminali, essere espulso dal ventre di un piccolo UFO e così via. Gli sviluppatori, affermano di essere al lavoro per progettare continuamente nuove animazioni, mentre i fan li bombardano incessantemente di richieste come quella più gettonata: far rivivere il giocatore dal Tardis del Doctor Who, che però non sappiamo se troverà posto nel gioco ultimato.

Un'altra interessante chicca inserita nel gameplay del titolo è costituita dalle cosiddette Amp, le quali altro non sono che i mezzi migliori per realizzare frenetiche combo ed avvincenti deliri di protagonismo. Durante le sparatorie, infatti, a seconda del caos che scateneremo con le nostre scorribande e della fluidità adoperata nello spostarci lungo i livelli (con il parkour non si scherza), si andrà a riempire una speciale barra della tamarragg... ehm, dello stile, permettendoci in base al suo completamento di scatenare fino ad un massimo di 5 abilità Amp consecutivamente. Una di queste verrà assegnata all'arma attualmente equipaggiata per aumentarne l'efficacia in combattimento, mentre le rimanenti quattro verranno impiegate per scopi diversi ma altrettanto nobili, come l'attivazione di speciali trappole sullo scenario, l'aumento di rapidità del personaggio e tante altre lodevoli iniziative. Le Amp utilizzabili saranno numerose e dovranno essere sbloccate esplorando a fondo gli ambienti di gioco, dandoci inoltre la possibilità di combinarne gli effetti a nostro piacimento. Ad arricchire il tutto ci penseranno anche le folli modalità multigiocatore in cooperativa, tra cui è d'obbligo citare la Chaos Squad, in cui 8 giocatori saranno chiamati a sopravvivere ad una serie di ondate sempre più pullulanti di nemici. Sunset Overdrive sfrutterà inoltre il cloud di Xbox One per riempire il mondo di gioco con sempre nuove sfide e opportunità di divertimento. Questo non significa che non si potrà giocare offline: sarà possibile al 100%, ma se vorremo che Sunset City si popoli delle sfide, dei nemici e dei nuovi personaggi che Insomniac aggiungerà dopo l'uscita del gioco, dovremmo ovviamente essere connessi. Questo è in sostanza il distillato di ciò che andremo a combinare una volta inserito nella nostra Xbox One il disco di Sunset Overdrive, quella bibita dissetante e dal gusto esplosivo che la nostra cara console sembra non veder l'ora di tracannare.

MX Video - Sunset Overdrive


I dubbi del critico...

Dopo questa ottimistica carrellata sulle varie peculiarità di Sunset Overdrive (è facile lasciarsi coinvolgere da quell'avvolgente simpatia scanzonata che aleggia copiosa in un titolo del genere), è bene però tornare un attimo con i piedi per terra e considerare lucidamente gli aspetti seguenti. Tecnicamente parlando è certamente vero che anche in questo settore il titolo sembra apparire in forma smagliante: frame rate inchiodato a 30fps, effettistica particellare decisamente ben realizzata, textures impeccabili, colori accesi e vividi, mole di personaggi su schermo davvero ingente, movimenti del protagonista fluidi e reattivi, level design strutturato ottimamente… inoltre anche se la risoluzione si ferma poco sotto i 1080p, ossia 900p, chi l'ha visto all'E3 afferma che si trattasse di uno dei titoli più belli da vedere della fiera, con una pulizia visiva che non lasciava affatto intuire la minor risoluzione (come già aveva dimostrato Ryse, d'altronde). Siamo però davvero sicuri che, con tutte le rassicuranti premesse sinora esposte in questa anteprima, la produzione di Sunset Overdrive possa ambire a dormire sonni tranquilli fino al giorno del rilascio nei negozi? Discutendo di trama, gameplay, scelte stilistiche, comparto tecnico e gran carattere, ho omesso volutamente quei due aspetti che attualmente considero gli unici (probabili) punti dolenti della produzione Insomniac: la profondità e la varietà di gioco.

Per quel che riguarda la prima, la questione è di intuitiva evidenza: dopo un cospicuo ammontare di ore accumulate sul gioco, come si sarà evoluto nel frattempo l'entusiasmo del videogiocatore? Tutti noi sappiamo che ogni esperienza ludica, perché venga apprezzata costantemente come se fosse la prima volta, necessità per forza di un elemento di sorpresa, di uno stimolo, di un principio d'inerzia che attraverso lo stupore conduca per mano il videogiocatore sino ai titoli di coda. Sunset Overdrive, però, dal canto suo sembra apparire come un gioco che dopo poche ore rischia di stancare già il giocatore nel caso in cui ad una formula di gioco così avvincente non segua un incentivo al prosieguo altrettanto intrigante.

Se riguardo alle mie perplessità sul gioco la mancanza di profondità costituisce la causa, la ripetitività di fondo delle meccaniche di gameplay tende a divenirne la diretta conseguenza. Come verrà gestita la varietà di missioni presenti sulla mappa di gioco e quanto saranno effettivamente diversificate le situazioni in cui ci imbatteremo? Questi sono solitamente elementi che rivestono grande importanza nella valutazione di un videogioco di questo tipo, a maggior ragione in un titolo come Sunset Overdrive, che sul suo appeal ludico sta ponendo insistentemente le proprie fondamenta. Speriamo dunque che lo sprizzante senso di divertimento scaturente dai numerosi filmati diffusi sinora sul gioco riesca a stupire davvero l'utenza anche sul lungo termine, perché altrimenti gli sbadigli e l'apatico videogiocare potrebbero prendere con estrema facilità il sopravvento.

...E le gioie del fiducioso

Pur avendo trattato quest'ultimo paragrafo con un tono decisamente serioso (il critico non è mai troppo simpatico, dopotutto), Sunset Overdrive resta ugualmente un titolo tamarro, selvaggio, fresco, dinamico e soprattutto irrefrenabile: è un gioco che sulla parola "Stile" cerca sempre più di incanalare la propria essenza. Alcuni dubbi permangono e certe perplessità faticano a svanire, ma è innegabile tuttavia la botta di vita che l'annuncio di un titolo del genere abbia saputo dare al catalogo degli action-TPS moderni, tutti poco propensi ultimamente a sprigionare una tale personalità e senso di spensieratezza.

Non ci resta altro da fare che attendere trepidanti il 31 ottobre per poter finalmente accedere a Sunset City; io nel frattempo credo che inizierò a ricalcarmi la orgasmica box-art del gioco su qualche t-shirt, e voi?

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