MondoXbox

Live your
passion!

MondoXbox

MondoXbox



Full Spectrum Warrior
copertina

Full Spectrum Warrior hands-on

Full Spectrum Warrior: l’arte della guerra raggiunge il realismo più assoluto, in un combat game tattico e altamente simulativo. Scendere in un campo di battaglia non è mai stato così esaltante, ma attenzione: il minimo errore può compromettere la buona riuscita di qualsiasi operazione...
Pandemic sembra davvero aver fatto le cose in grande, realizzando un titolo senza alcun dubbio originale e singolare: il simulatore di guerra definitivo. Ed è per questo motivo che siamo corsi ben volentieri negli uffici Halifax, distributore di Full Spectrum Warrior, per verificare la veridicità di queste ambiziose premesse.
Ebbene, Full Spectrum Warrior si appresta a sbarcare nell’affollato panorama degli sparatutto da guerra e a ben vedere tutta questa concorrenza non rappresenta il benché minimo problema per il titolo di Pandemic. Già, perché Full Spectrum Warrior ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per poter sfondare.
Basta con operazioni in prima persona basate puramente sull’azione e sulle sparatorie poco realistiche, nelle quali spesso si diventava più dei Rambo che dei veri e propri soldati; ora tutto questo non esiste. Ora siamo nella realtà.
FSW ci calerà nei panni dei componenti di due squadre scelte dell’esercito statunitense, il team “alpha” e il team “bravo”, in azioni di guerriglia urbana nelle quali dovremo affrontare tutto ciò che ci si parerà di fronte.
Scordatevi possibilità di muovere direttamente uno dei personaggi; il succo del gioco è quello di “comandare” le due squadre, in una miriade di possibilità di movimento e comportamento.
Iniziamo con il dire che FSW prende come riferimento le operazioni militari in territorio urbano (quelle che in gergo vengono chiamate M.O.U.T.) e per tale motivo l’azione si svolgerà sempre in cittadine ricreate in maniera perfetta e soprattutto a dir poco realistica.
Non meno importante è il fatto che FSW è in realtà lo stesso identico simulatore di guerra utilizzato dai soldati americani per le loro esercitazioni: il fatto che sia stato proprio l’esercito americano a commissionare a Pandemic lo sviluppo di tale titolo, dimostra quanto possa essere alto il grado di realismo e simulazione di FSW.
Certo, l’interfaccia e l’accessibilità al gioco sono state ovviamente rese più “soft” per poter assecondare noi videogiocatori, anche se, ve lo assicuro, il grado di realismo rimane estremo e non è minimamente paragonabile ad alcun titolo oggigiorno in circolazione, se non che forse ai simulatori di volo. Un’esperienza unica dunque.

  • img
  • img
  • img


Come detto saremo calati al comando di due squadre composte da quattro membri ciascuna che potremo muovere in qualsiasi punto dello scenario: in campo aperto come al riparo dietro muri, macchine o qualsiasi altro elemento dell’ambiente. Essenziale è imparare a conoscere i punti “coperti” che abbiamo di fronte: la possibilità di trovare angoli dietro cui appostarsi o zone sicure da cui fare fuoco è assolutamente vitale. Una volta impartito l’ordine di movimento alla squadra, vedremo i componenti spostarsi in maniera ultrarealistica verso la loro meta: è anche in questi frangenti che FSW dimostra l’incredibile livello di realismo che lo contraddistingue.
I soldati assumeranno infatti sempre posizioni attentamente studiate per disporsi in condizioni vantaggiose.
Tali situazioni sono davvero infinite, ma facciamone qualche esempio: dopo essere entrati in una casa abbandonata, notiamo una porta aperta che dà in locale buio; appena daremo il comando alla squadra di presidiare il ciglio della porta (spostando il cursore con lo stick sinistro nei pressi della porta), essi si disporranno in maniera precisa nell’intorno, facendo dei muri un riparo sicuro e puntando le armi a terra per la possibilità di presenza di civili all’interno della stanza.
Oppure, dopo aver annientato un nemico, muovendo la squadra verso di esso, i soldati si disporranno a cerchio per coprire colui che si preoccuperà di recuperare tutte le armi del nemico (per evitare che esse vengano raccolte da altri nemici in un secondo tempo). Queste sono soltanto due delle situazioni sulle quali i marines americani vengono ferreamente addestrati; tutte cose che donano quel tocco di atmosfera bellica in più a FSW.
A contribuire all’estremo realismo giunge poi il fattore libertà di azione: il fatto di poter condurre le due squadre in qualsiasi punto dello scenario, sia esso protetto o meno, comporta un senso di padronanza assoluta: è ovvio che andranno studiati in maniera molto attenta i percorsi da seguire: essendo infatti di fronte ad una guerra vera, basterà anche un solo ed unico colpo ben piazzato per eliminare un componente della squadra.
Elaborate le tattiche e raggiunti i luoghi sicuri da cui poter fare fuoco, potremo dunque dedicarci all’azione di attacco: anche in questo caso dovremo indicare la zona di fuoco a dare l’ordine di sparo ai nostri soldati.

  • img
  • img
  • img


Come ben si può notare l’azione di gioco passerà da comando a comando in un continuo fluire comunque mai annoiante o frustrante: in questo frangente va certamente lodato il lavoro di Pandemic, che pur sfornando un prodotto altamente simulativo è riuscita a rendere accessibile l’interazione tra il giocatore e l’azione di gioco.
E’ ovvio che non potrete credere di comandare al meglio le vostre due squadre nei primi dieci minuti di gioco, ma che il dovuto tempo sarà necessario per prendere dimestichezza e familiarità con i comandi: proprio per tale motivo è presente all’inizio della prima missione un ampio ed essenziale tutorial. Il consiglio è quello di affrontare in maniera accurata tali esercitazioni che spiegheranno dettagliatamente i diversi ordini eseguibili: una volta maturata la necessaria esperienza sarà molto intuitivo spostare e impartire qualsiasi tipo di disposizione alle due squadre.
E sarà proprio questo il momento nel quale comincerete a sentirvi parte di ciò che vi sta attorno, venendo catturati dal realismo di FSW.

Essenziale sarà inoltre l’interazione tra le due squadre: l’aggiramento e la copertura sono soltanto due delle tecniche di guerra più importanti, starà a voi studiarne ulteriori.
Qualsiasi cosa si può verificare nella realtà può accadere anche in FSW: i ripari dietro i quali vi nascondete potrebbero distruggersi da un momento all’altro sotto il fuoco nemico; i feriti devono essere trasportati al campo base per le cure, sempre che non vogliate perdere inutilmente membri importanti delle vostre squadre.
L’assortimento degli scenari è garantito, con possibilità di variazioni climatiche (battaglie di notte o in presenza di pioggia, vento o tempeste di sabbia) che potranno anche influire sulle tattiche di combattimento. Per quanto visto, anche l’IA dei nemici è stata realizzata in maniera più che buona: essi cercano sempre luoghi sicuri dietro i quali potersi riparare e portare a compimento azioni di attacco.
L’armamentario a disposizione dei soldati riprende quello effettivamente disponibile per l’esercito statunitense con interessanti aggiunte di future tecnologie oggi in via di sviluppo. Ad aiutarvi in ogni momento ci sarà il GPS: premendo il tasto NERO, il Team Leader estrarrà il palmare raffigurante il campo di battaglia ripreso dal satellite, così da poster tenere d’occhio la situazione e studiare strategie di avvicinamento.
Ad accompagnare questo realismo di gioco vi è poi uno stupendo comparto tecnico: FSW si presenta come qualcosa di graficamente superlativo, con squarci prospettici ultrarealistici e tocchi di classe unici; la sensazione è proprio quella di essere di fronte ad un titolo curato nei minimi dettagli. Tutto, dall’equipaggiamento dei soldati ai fili d’erba e la polvere dell’ambente è magistralmente realizzato, con una rigorosa pulizia grafica.
Anche il comparto sonoro affianca temi di sottofondo evocativi alle grida e le voci dei soldati: da sottolineare in questo frangente è il fatto che il parlato sarà in inglese, mentre solo il testo a schermo sarà tradotto in italiano.
Le missioni da compiere saranno 11, davvero molto lunghe e intense, da affrontare in diversi livelli di difficoltà. Inoltre molto gradito è il supporto Live: la possibilità sarà quella di giocare in modalità cooperativa in due persone, una delle quali comanderà la squadra “alpha” e l’altra la squadra “bravo”. In quest’ottica sarà essenziale comunicare via communicator le tattiche e le strategie di movimento, provando quindi l’ebrezza di un vero e proprio coordinamento di più unità in campo di battaglia.

  • img
  • img
  • img


Full Spectrum Warrior si presenta a conti fatti come un titolo molto originale. Il livello di simulazione che lo contraddistingue e il realismo che fa sprizzare da ognuno dei suoi pori lo eleva a qualcosa di veramente alternativo nei confronti di quanto finora troviamo nel panorama dei giochi di combattimento e di guerra. Un gameplay innovativo e senz’ombra di dubbio coinvolgente per un’azione tattica a squadre da veri professionisti, il tutto realizzato con ogni dovizia di particolari in una veste grafica di primo livello.
Certo, se il vostro credo è rappresentato dall’azione pura senza troppi fronzoli potreste trovare qualche ostacolo di troppo nella meccanica di FSW; ma se avete anche soltanto una volta desiderato di calarvi in guerriglie urbane vere e reali, allora avete trovato il motivo di segnare a caratteri cubitali il nome Full Spectrum Warrior sul giorno 25 Giugno del calendario.

Ringraziamo Halifax per la collaborazione.

c Commenti

copertina

c

Commenti

x Invio commenti disattivato per gli articoli più vecchi di tre mesi.
caricamento Caricamento commenti...